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L'espero

Poesie

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1.1O stella, o tu, che con viaggio eterno,
1.2Or precorrendo l'ombra ed or la luce,
1.3Or vai seguace, or messaggera al sole;
1.4Tu, la cui lampa con bel giro alterno
1.5Or dà fuga a le stelle, or le conduce
1.6A guidar per lo ciel faci e carole;
1.7Sorgi, e l'eterea mole
1.8Gli eterni lumi al tuo bel lume accenda.
1.9Scuoti dal crin, non rugiadose stille,
1.10Ma lampi, ardor, faville,
1.11Onde il giorno s'imbruni e l'ombra splenda.
1.12Sia nascente la notte, il sol sepolto,
1.13S'esser può notte ov'ha duo soli un volto.
2.1Vedrai, se cade un sol, ch'un altro spunta,
2.2Sol ch'a quell'altro fa splendido oltraggio,
2.3Sol, che mai non s'oscura in occidente.
2.4E tu, con nuovo Sol forse congiunta,
2.5A lui facendo il lucido servaggio,
2.6L'altro sol lascerai, l'altro oriente.
2.7Che se con face ardente
2.8Ei dà lume a le stelle, oro a l'aurora,
2.9Forse da questo il lume e l'oro ei prende,
2.10Onde le stelle accende,
2.11Inargenta la luna, e l'alba indora:
2.12E se le stelle in ciel splendon per lui,
2.13Forse risplende anch'ei col lume altrui.
3.1Splendi omai da l'occaso, e teco vegna
3.2Quella che verde oliva al crin circonda,
3.3Che le voglie discordi unite affrena;
3.4Quella che pace agli elementi insegna,
3.5Ch'unisce il foco a l'aria, e l'aria a l'onda,
3.6E le sfere concordi in giro mena.
3.7Ordisca aurea catena
3.8De l'oro onde temprò gli strali Amore;
3.9E di sodo diamante il nodo cinga,
3.10Onde congiunti stringa
3.11Duo cori un'alma, e duo voleri un core.
3.12Né di quest'alme sia distinta alcuna,
3.13L'una ne l'altra sia, l'altra ne l'una.
4.1Ma se d'Amor l'amazone rubella
4.2Pur, guerriera crudel, pace ricusa,
4.3Quasi fatta col ciglio arco ed arciera,
4.4Impari Amor da l'una e l'altra stella,
4.5E da Beltà, ch'è di ferir sempr'usa,
4.6A saettar saettatrice altera.
4.7Già lunga amante schiera
4.8Ferì col guardo, incatenò col volto.
4.9Lungo stuolo d'eroi mosso a l'assalto
4.10Di quel cor, ch'è di smalto,
4.11Fu da l'armi omicide in fuga volto:
4.12Deh fera Amor chi fere, e non consenta
4.13Che, s'ella accende altrui, foco non senta.
5.1Pur, se a corone e s'a trionfi aspira,
5.2Se vuol preda di cori e strage d'alme,
5.3E trofei di chi piagne e di chi langue,
5.4Ah, già d'un cor può trionfar senz'ira,
5.5E può, guerriera inerme, aver le palme,
5.6E non è gloria il saettar l'esangue.
5.7Versò nel pianto il sangue
5.8L'alma fedel, cui fu saetta un guardo,
5.9A' cui colpi non fu schermo o ristauro
5.10A se medesmo un Lauro,
5.11Del ciel securo, e non degli occhi al dardo.
5.12Or, se quel Lauro a chi ferì fu segno,
5.13D'incoronar la feritrice è degno.
6.1Ma già la guerra a la guerriera spiace,
6.2E cede omai la vincitrice al vinto,
6.3Egli è già men dolente, ella men dura.
6.4Ai sospiri de l'un l'altra si sface,
6.5Ella è dal guardo, egli è dal crine avvinto,
6.6E già l'una de l'altro arde a l'arsura.
6.7Ma il foco ella non cura,
6.8Che si ristora del suo Lauro a l'ombra;
6.9Ned ei teme l'ardor che 'n lui deriva,
6.10Ché chi l'arde, il ravviva,
6.11E l'aura de' sospiri il caldo sgombra:
6.12Perché quando il sospir nasce di gioia,
6.13ècagion di ristauro e non di noia.
7.1Te, gran donna, di prole il Ciel fecondi,
7.2Che, per far bello il mondo, al mondo nasca,
7.3E dal lignaggio tuo prenda le forme.
7.4E tu gl'influssi, o Cielo, al grembo infondi,
7.5Onde al suo ceppo egual germe rinasca,
7.6E belle membra anima bella informe.
7.7Al genitor conforme
7.8Virtù rinovi di Virtù l'imago,
7.9E, per lui somigliar, prenda l'idee
7.10Di Minerve e d'Astree,
7.11Ché d'umana vaghezza ei non è vago.
7.12De' genitori i figli il bel diviso,
7.13L'uno assembrino a l'alma, e l'altra al viso.
8.1Già con aurea facella
8.2Espero indora de la notte il velo,
8.3E, per far più lucente i suoi viaggi,
8.4Vorrebbe il foco e i raggi
8.5Onde va coronato il sole in cielo;
8.6Ma quel foco ai duo sposi omai vien meno,
8.7Ch'ella il tragge negli occhi, egli nel seno.
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