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CRISTO RAFFIGURATO NEL SASSO CHE ATTERRÒ IL COLOSSO VEDUTO IN SOGNO DA NABUCCODONOSOR.

1.1Qui stette, qui superbo alzò la fronte
1.2L'idolo della colpa, e al ciel fe guerra:
1.3Qui cadde rotolando giù dal monte
1.4Un picciol sasso, e rovesciollo a terra.
1.5Balzò l'infame capo entro Acheronte,
1.6Che ne' suoi gorghi ancor l'asconde e serra:
1.7Rimaser solo ad ingombrar la valle
1.8L'infranto busto e le troncate spalle.
1.9Musa dell'alte sfere cittadina,
1.10Che piombar la gran mole al suol vedesti,
1.11E lieta su l'orribile rovina
1.12Un dolce inno di laude a Dio sciogliesti;
1.13Aprimi la profetica cortina
1.14Che in Babilonia a Daniel schiudesti,
1.15E a parte a parte, tu che n'hai memoria,
1.16Vienmi a narrar la peregrina istoria.
1.17In mezzo di vastissima pianura
1.18L'orrendo simulacro al ciel s'ergea:
1.19La testa formidabile e sicura
1.20A cozzar co' lucenti astri giungea;
1.21E il terribil suo sguardo di paura
1.22La bianca luna scolorir facea:
1.23Il sol rifugge di fissarvi l'occhio,
1.24E volge altrove spaventato il cocchio.
1.25La manca il fatal pomo, e rugginoso
1.26Scettro la destra imperioso stringe:
1.27L'ampio torace da un gran serpe è roso,
1.28Che il ventre nelle viscere gli spinge;
1.29E scendendo su l'anca tortuoso
1.30Con la gran coda il ventre gli recinge;
1.31Immenso ventre u' colano le impure
1.32Di cittadi e di regni atre sozzure.
1.33Chi può ridir le vittime alla fame
1.34Dell'idolo crudel svenate ed arse?
1.35Di nero sangue e fetido carname
1.36Vedi gli altari a lui fumanti alzarse:
1.37Corre la tabe a rivi, e d'atro ossame
1.38Van le foreste orribilmente sparse:
1.39Stanno confusi fra l'immonde glebe
1.40I teschi de' potenti e della plebe.
1.41E porpore e cervici coronate
1.42Giacciono lorde sul sanguigno piano:
1.43Molte il Nilo barbarico e l'Eufrate,
1.44Ma molte ne tributa anche il Giordano.
1.45Volan ministri a tanta feritate
1.46I demoni d'Averno: altri la mano
1.47Arman di scure, e vanno altri gittando
1.48Le vittime nel foco abbominando.
1.49Stride la fiamma e mormora e s'adira
1.50Dell'alimento orribile nutrita.
1.51Piange allor su la rea strage e sospira
1.52Pallida la natura e sbigottita:
1.53Mesto e languido al fine il guardo gira
1.54Alla montagna estrema, e chiede aíta;
1.55Aíta chiede, e tutto, ahi tristo obbietto!,
1.56Mostra solcato dalle piaghe il petto.
1.57N'ebbe orror la montagna, e si commosse,
1.58Mugghiando, per pietà dell'infelice.
1.59A quel muggito a quel tremor spiccosse
1.60Un sasso dall'altissima pendice.
1.61Come suol dalle nubi infrante e rosse
1.62Piombar talvolta la saetta ultrice;
1.63Così vola fischiando il sasso, e fiede
1.64Lo smisurato simulacro al piede.
1.65Quel crolla; e nel crollar forza è che gema
1.66Su i piè mal fermo e tutto tremebondo;
1.67Cade alfine, e precipita: ne trema
1.68La terra offesa dall'immenso pondo.
1.69Sì forse allor tremò, che, dall'estrema
1.70Asia rompendo l'océan profondo,
1.71Si divise l'America, e d'altr'acque
1.72Ricoperse i suoi lidi, e immota giacque.
1.73Plausero al rovinar della gran mole
1.74Le valli spettatrici e le colline;
1.75E tosto germina3r rose e viole,
1.76E tra le siepi inaridi3r le spine:
1.77Rise l'aria tranquilla, e in cielo il sole
1.78Di più bei raggi circondossi il crine,
1.79E lieto il sasso benedir parea
1.80Che l'idolo tiranno infranto avea.
1.81Mirabil sasso! Già non sei tu figlio
1.82Di terrestre dirupo. In paradiso
1.83Tu certo un dì nascesti; e tu dal ciglio
1.84Del gran monte di Dio fosti diviso.
1.85Lascia che questa man ti dia di piglio,
1.86Lascia che il guardo ti contempli fiso.
1.87Vo' che un'ara a te sorga, e che di fiori
1.88Abbia scelta ghirlanda e scelti onori.
1.89Voglio d'elette corde il plettro mio
1.90Armare, e più gentil trarne il concento:
1.91Voglio.... Ma folle! che voler poss'io?
1.92Porta i miei voti e le parole il vento.
1.93Un Dio s'asconde in questo sasso, un Dio.
1.94Ecco altre meraviglie, altro portento:
1.95Ecco che il sasso romoreggia e bolle,
1.96Si squarcia, si dilata, e al ciel s'estolle.
1.97Prende aspetto di monte, e va sublime
1.98I gran fianchi elevando e la gran schiena:
1.99Tanto è già in su con le superbe cime,
1.100Che il guardo istesso le raggiunge a pena.
1.101Allor dall'ardue vette alle falde ime
1.102Di luce il giogo tutto arde e balena;
1.103Da cui repente fecondato e scorso
1.104D'universal verzura ammanta il dorso.
1.105Frondeggiano le balze; e vedi in alto
1.106Pender foreste ed umili boschetti,
1.107E giù tra' sassi con volubil salto
1.108Rompersi mormorando i ruscelletti,
1.109Che poi tra rive di fiorito smalto
1.110Si fan cadendo più vivaci e schietti:
1.111Corron d'ogni parte sitibonde
1.112Le genti a dissetarsi alle bell'onde.
1.113Altri al basso le attinge, altri va lieve
1.114A libar le sorgenti in su la vetta:
1.115Qual si fa vase della palma e beve;
1.116Quale il labbro v'attuffa e non aspetta:
1.117Dalle dolci acque il cor vita riceve.
1.118Indi posano il fianco in su l'erbetta,
1.119E traggon l'ore fortunate e sante
1.120Sul monte al rezzo dell'eterne piante.
1.121Salve, o monte di Dio. Di te cantaro
1.122D'Amos l'inclito figlio e il Morastite:
1.123Rispettosa la fronte a te cuvaro
1.124Il Libano e le piagge ascolonite.
1.125Sole, ma indarno, dell'inferno avaro
1.126Ne fremono le valli isterilite.
1.127Atterrato è il colosso, e più non torna
1.128Contra le stelle ad innalzar le corna.
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