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1.1Limpido rivo, onor del patrio colle,
1.2che dolce mormorando per la via
1.3lo stanco ed arso passeggiero inviti,
1.4è gran tempo, lo sai, che su l'erbetta
1.5del tuo bel margo a riposar non vengo,
1.6e d'accanto ti passo frettoloso,
1.7né mi sovviene di pur darti un guardo.
1.8Scusa l'error, amabil rio, perdona
1.9l'involontaria scortesia. Se noto
1.10l'orror ti fosse di mio stato, e quali
1.11ravvolgo in mente atri pensieri, e quanta
1.12guerra nel petto, orrenda guerra, io porto,
1.13certo t'udrei su l'alta mia sventura
1.14gemer pietoso e andar più roco al mare.
1.15Ma ben crudo se' tu, che i segni ancora
1.16serbi di mia felicità perduta.
1.17Perché quei cespi alimentar, che spesso
1.18d'affanni scarco m'accoglieano in grembo,
1.19quando il cor visse solitario, e tocco
1.20d'Amor la face non l'avea pur anco?
1.21Perché riveggio queste piante, e l'ombra
1.22che i miei sonni coperse? E tu soave
1.23aura d'april, perché sì dolce intorno
1.24batti le piume e mi carezzi il volto?
1.25Fuggi e le gote a lusingar ten vola
1.26non bagnate di pianto. Ah! fuggi, e queste,
1.27che mi rigan la guancia, ultime stille
1.28non asciugarmi, e in libertà le lascia
1.29cader nell'onda che mi scorre al piede.
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