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I

Bernardo Roselli (????–????)
Poesie

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1.1Se a' prieghi umani il quinto sentimento
1.2porgesse quella in cui pietà non regna
1.3e che alcun non degna
1.4per sangue, per virtù né per ricchezze,
1.5l'animo, ch'al voler sempre s'ingegna,
1.6faria con gli umil prieghi tal concento
1.7ch'egli faria attenta
1.8ogni turbato cor in grande asprezza.
1.9Ma costei, che non ha in sé fermezza,
1.10prieghi non cura, equità né ragione;
1.11segue il volubil corso suo veloce,
1.12però ch'errò la voce
1.13a pregar lei con questa oppinione
1.14di viver sopportando in speranza,
1.15ché suo male o suo ben non ha costanza.
2.1Vedi il turbato mar con qual rumore,
2.2con tempestose e con terribili onde,
2.3che talvolta nasconde
2.4alto navilio e par sotto sommerso,
2.5e poi la furia sua vince e confonde
2.6e 'l grido abassa e dell'onde il tumore
2.7e sanza alcun furore
2.8chiaro e quïeto sta per ogni verso.
2.9Però, se 'l tempo io ho ora traverso,
2.10spera d'averlo ancor chiaro e quïeto
2.11e veder fine a sì gravosi affanni,
2.12già durati molti anni;
2.13e con questo sperar mi vivo lieto,
2.14per non perir nel pelago notando,
2.15e suo male e suo ben poco curando.
3.1Raguarda il ciel che volgendo si move
3.2or chiaro, or turbo in un picciol momento,
3.3ed ora acqua ed or vento,
3.4or caldo, or freddo e quando è temperato.
3.5Così di questa nostra vita sento,
3.6come ogni dì si vede vere prove
3.7sanza cercare altrove,
3.8volubil essere ogni nostro stato,
3.9però che la natura ha ordinato
3.10agli stati mondan le stelle guida,
3.11che son volte dal ciel sanza fermezza.
3.12E però chi disprezza
3.13questa fallace, ed in lei non si fida,
3.14vive contento, perché può sperare
3.15che suo male e suo ben non pò durare.
4.1Nullo in perpetuo può perpetuo dare,
4.2e però il mondo corrotto e cattivo,
4.3di perpetuo privo,
4.4perpetuo non dà stato o ricchezza.
4.5Alcuno stenta per fin ch'egli è vivo,
4.6perché attende sempre a cumulare,
4.7né mai crede mancare
4.8e manca e lascia a om che non l'aprezza;
4.9e, caduto in superbia per vaghezza,
4.10spende, consuma e non pensa onde viene,
4.11sì ch'è in povertà presto caduto.
4.12Ed umil divenuto,
4.13con umiltà fa roba e più la tiene;
4.14e così transmutando, s' tu pon cura,
4.15il suo male e 'l suo ben poco ci dura.
5.1Affaticansi e più per esser ricchi,
5.2chi per stato e chi per signorie,
5.3e con diverse vie
5.4cerca ciascuno al suo pensier venire
5.5con poca coscïenza e con bugie:
5.6nïun si cura benché 'l petto picchi.
5.7Fa' pur ch'io tiri a micchi
5.8e passi il mio voler a pien finire,
5.9e però vedi tu ed odi dire
5.10che spesse volte la ragione è vinta
5.11dall'altrui forze, ond'ella è occupata.
5.12Ed alcuna fïata
5.13la forza è dall'ingegno morta e spenta;
5.14così l'un l'altro ognor rubando provi
5.15che suo male o suo ben fermo non trovi.
6.1Benché sian duri e colpi di Fortuna,
6.2con picciol arme gli fai resistenza,
6.3scudo di pazïenza
6.4leve al portare e forte al sostenere,
6.5sperando sempre in la divina essenzia,
6.6dove non è volubilezza alcuna.
6.7Etterna ell'è sol una,
6.8da cui si può etternità avere.
6.9E questo mondo e l'altro godere
6.10sol sa colui che s'accorda col tempo
6.11con pazïenza quando il mal gli vene
6.12e gode, s'egli ha bene,
6.13tardo che venga o venga pur per tempo,
6.14e pone amore alle cose superne,
6.15dove è ogni bontà, e sono etterne.
6.16— Canzon, tu cercherai li malcontenti,
6.17perché da lor ti sarà pórta fede;
6.18di' a chiunque, ti crede
6.19che chi vuol riparare a' crudi venti
6.20della Fortuna e non curare un fio,
6.21ami pur sopra tutto e temi Dio.
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