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Ode

PoeTree.it

1.1Stava il pittor di Coo
1.2Tutto intento e rivolto
1.3A linear con ingegnose dita
1.4De la bella Campaspo il dolce volto:
1.5Eran sì vaghi i suoi profili e belli,
1.6Che dal lucente Eoo
1.7Parea che l'alba, in oriente uscita,
1.8Gli prestasse i color, l'ombre e i pennelli;
1.9E sì fiso pendea
1.10Da la vaga beltà ch'innanzi avea,
1.11Che 'n mirar quelle luci, uniche e sole,
1.12Un'aquila parea rivolta al sole.
2.1Sospirando mirava,
2.2E mirando stupiva,
2.3Di quel bel corpo ogni ben fatta parte,
2.4Ch'era d'eterna man pittura viva.
2.5Con sì dotto giudizio et alto ingegno
2.6Il pennello ei trattava,
2.7Che ciascuno in mirar l'opra de l'Arte,
2.8Di Natura stimolla alto disegno;
2.9Talché, dubbia e confusa
2.10Da tanta grazia a meraviglia infusa,
2.11Or questa, or quella in contemplar fattura,
2.12Se stessa non sapea trovar Natura!
3.1Mentre sopra la tela
3.2Animava il colore,
3.3Restò senza color morto nel viso;
3.4Agghiacciò di paura, arse d'amore,
3.5L'armi de la beltà mirando ignude.
3.6Trema, sfavilla e gela
3.7Di stupore e d'amor col guardo fiso;
3.8Sente in petto mancar l'alta virtude.
3.9Ei pinge accorto e vago,
3.10E seco pinge Amor la stessa imago;
3.11Ma con istil diverso e pellegrino
3.12L'uno pinge nel cor, l'altro nel lino.
4.1Dal suo lodato inganno
4.2Ingannato si sente;
4.3Vede d'un'ombra uscir sì vaga luce,
4.4Che l'abbaglia il pensier, l'occhio e la mente.
4.5Ecco poi di pittor diviene amante;
4.6Fabbro del proprio danno,
4.7Il suo cieco desio prende per duce;
4.8E qual farfalla baldanzosa errante,
4.9Corre al soave lume
4.10A incenerir le semplicette piume.
4.11O di fiera beltà cambio crudele,
4.12Recar la morte a chi l'avviva in tele!
5.1Mirò, posando in trono,
5.2Manifesto il desio
5.3Ne le luci d'Apelle il re di Pella;
5.4E volto a lui, re generoso e pio,
5.5Signoreggiando ancor l'interno affetto,
5.6Con magnanimo dono
5.7Diede al regio pittor l'efesia bella.
5.8Ei solo a tant'onor fra mille eletti,
5.9Premio di sua fatica,
5.10Ebbe dal greco eroe la bella amica,
5.11Sì bene allor da la sua man dipinta,
5.12Che la vera impetrò, per far la finta.
6.1Fabio, tu che raccogli
6.2Nel petto e ne la mano
6.3Nobiltà d'Alessandro e stil d'Apelle,
6.4Invan ne l'opra tua fatichi, invano,
6.5Se speri in premio aver costei che pingi.
6.6De l'armi Amor tu spogli
6.7Sol per armar sue dita eburnee e belle;
6.8L'arco ne la sua man canora fingi,
6.9Inaccorto consiglio:
6.10Che giova l'arco a chi per arco ha 'l ciglio?
6.11Ah, vuoi mostrar ch'è geminato il dardo,
6.12Che t'impiaga la man, fulmina il guardo!
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