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Ode

PoeTree.it

1.1Già per opra di Marte
1.2La troiana città misera ardea,
1.3Et abbattuta da le fiamme sparte,
1.4Ogni rocca merlata al suol cadea.
1.5Oh, qual era a mirar l'ampia rovina
1.6De la gente meschina!
1.7Sorgeano in aria alzati ampi volumi
1.8Di faville e di fumi;
1.9Di qua, di là scorrea l'armata argiva:
1.10Tutto orror, tutto incendio Ilio appariva.
2.1Stupìo la cieca Notte,
2.2Quando intorno mirò da fiamme tante
2.3Dissipate le nebbie e l'ombre rotte,
2.4Che da l'Erebo fuor menò rotante.
2.5Quant'occhi intorno avea l'Argo del cielo,
2.6Si coperse d'un velo,
2.7Per non mirar, cred'io, l'atroci sorti
2.8Di tante e tante morti.
2.9Fuggir Simo e Scamandro, e 'nsieme ardenti
2.10Portar tributi al mar d'acque bollenti.
3.1Licenziosi e gonfi
3.2Givano i fochi a divorar le mura,
3.3Del tiranno furor prede e trionfi.
3.4D'artefice ingegnoso industre cura,
3.5Ogni ampia loggia, ogn'inarcato ponte,
3.6Ogni marmoreo fonte
3.7In cenere struggea l'ingorda guerra.
3.8Rovinavano a terra,
3.9Per esser poi soggetti ai curvi aratri,
3.10Tempi, tombe, obelischi, archi e teatri.
4.1Crescea sempre maggiore
4.2De l'esercito acheo l'ira e lo sdegno,
4.3Qual turbo che riporta ombra et orrore
4.4Da l'eolia spelonca al salso sdegno;
4.5Ciascun mentre dal ferro in fuga andava
4.6Ne l'ardor s'incontrava,
4.7E quel fumo e quel foco ivi sì grande
4.8Si dilata e si spande,
4.9Che dubbiosa facea la vista ingombra,
4.10Qual fosse ivi maggior, la fiamma o l'ombra.
5.1Il tumulto, il lamento
5.2Di chi muor, di chi langue iva a le sfere;
5.3Chi pugnando spargea suoi colpi al vento,
5.4Chi toglieva al nemico aste e bandiere,
5.5Chi morendo mordea coi denti il suolo,
5.6Chi per rabbia e per duolo
5.7Il nemico spingea nel foco acceso,
5.8Chi sotto il grave peso
5.9De le mura abbattute a suon di tromba,
5.10Quando prese la morte, ebbe la tomba.
6.1Scudi aperti, elmi infranti,
6.2Rotti usberghi, archi tronchi, aste recise,
6.3Urli, grida, sospir, gemiti e pianti,
6.4Mura oppresse, arsi tetti e genti uccise,
6.5Teschi sparti, arsi busti e braccia estinte.
6.6Penne e bende dipinte,
6.7Cui fu sangue il color, pennello il brando,
6.8Furioso pugnando,
6.9Faceano a la tragedia amara e trista
6.10Spettacolo funesto, orribil vista.
7.1Solo fra tanti orrori,
7.2Onde trema a ciascun per tema il petto,
7.3Il magnanimo Enea, vago d'onori,
7.4Non cangia cor, non discolora aspetto.
7.5De' Greci infidi al repentino assalto,
7.6Spicca un rapido salto,
7.7Chiama la pugna un bellicoso gioco,
7.8E tra 'l ferro e tra 'l foco
7.9Con la tremenda e vincitrice spada
7.10Si fa libera via, spedita strada.
8.1E l'insidia nemica
8.2Brama intorno punir guerrier feroce.
8.3E come il mietidor, ch'in su la spica
8.4La falce adopra a più poter veloce,
8.5Corre sopra la turba armata e carca,
8.6Né può rapida Parca
8.7Tante insieme troncar fila di vita,
8.8Quante la mano ardita
8.9Ne recidea, sì ch'a vederla in campo,
8.10Parea la spada sua fulmine e lampo.
9.1Tal con prova simile,
9.2Gran Carlo, emulator del gran Troiano,
9.3Mentre l'Insubria ardea di fiamma ostile,
9.4Opravi tu la generosa mano.
9.5Scendea, qual torvo in mar gonfio torrente,
9.6Fiera gallica gente,
9.7Forse per assorbir l'Italia afflitta;
9.8Ma la tua spada invitta,
9.9Che parea nel ferir lieve baleno,
9.10Con magnanimo ardir la pose a freno.
10.1Tremar l'alpine valli,
10.2Del Tesino e del Po l'onde muggiro,
10.3Quando tanti s'udir bronzi e metalli,
10.4Ch'ad intimar battaglia in campo usciro.
10.5Parea di Serse il campo ivi traslato
10.6Star ne l'Insubria armato.
10.7Calpestavano il suol, rodeano il morso
10.8Mille destrieri al corso,
10.9E con torbido orror che 'l tutto involve,
10.10Ergeano in faccia al sol nubi di polve.
11.1Fra le palle tonanti,
11.2Che pareano atterrir Bellona istessa,
11.3Fra le selve de l'aste intorno erranti,
11.4E fra la calca bellicosa e spessa,
11.5Tu con invitto cor, con destra mano,
11.6Gloria del rege ispano,
11.7Contro il gallico ardir gisti ad opporti.
11.8Fra gli orror, fra le morti
11.9Cantò, lodò ne le rovine sue
11.10Il nemico guerrier le prove tue.
12.1Ben con dritta ragione,
12.2Signor, ti teme il Franco, ama l'Ibero,
12.3Poiché ne la milizia, almo campione,
12.4Tanto mostri in pugnar senno guerriero.
12.5Chi più di te contro l'eroe francese
12.6L'alma Italia difese,
12.7Più degni acquisti fe', più ricche palme?
12.8Ben tu fra nobili alme
12.9Di lauro merti inghirlandar le chiome,
12.10Che di Carlo rinovi il vanto e 'l nome.
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