about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

Che non deve bella donna dimorare fra le solitudini

Ode

PoeTree.it

1.1Già la campagna irsuta
1.2Borea di verde onor spoglia e disgombra;
1.3E la cima del monte appar canuta,
1.4E 'l bosco altro non è ch'orrore et ombra.
1.5Di nubi il ciel s'ingombra,
1.6Orrido v'apparisce il tuono e 'l lampo,
1.7E l'Inferno a veder somiglia il campo.
2.1E tu pur ne la selva,
2.2Filli, godi abitar folta et impura?
2.3Abiti dentro i boschi orrida belva,
2.4Non donna di beltà celeste e pura;
2.5Torna a le patrie mura,
2.6Qui dove la città ricca si mostra,
2.7Fa' de la tua beltà pomposa mostra.
3.1Vuoi da fere selvagge
3.2Imparar crudeltà, sdegno et asprezza,
3.3Mentre tanto abitar godi tra piagge?
3.4Stanza il bosco non è d'alma bellezza,
3.5Ma di cruda fierezza:
3.6Può di Satiro ingordo o d'uomo vile
3.7Spesso preda restar beltà gentile.
4.1Han tra selve lontane
4.2Tortuosi colubri infame culla,
4.3E mostri spaventosi orride tane:
4.4Non può sicura starvi alma fanciulla.
4.5Di pietà non v'è nulla.
4.6Per quei rigidi luoghi, incolti e bassi,
4.7Tu fra rischi di morte abiti e passi.
5.1Credi tu che 'l serpente
5.2Per te vesta ne' boschi alma pietosa,
5.3E perdoni a te sol l'empio suo dente?
5.4Folle sei, se ciò pensi; empia e ritrosa
5.5È la serpe squamosa;
5.6Dove mira beltà, più fiera al bosco
5.7Ricontorce la schena e sparge il tosco.
6.1Ebbe la Tracia antica
6.2Donna simile a te d'alto sembiante,
6.3Che d'illustre cantor fu dolce amica.
6.4Costei per selve e per campagne errante,
6.5Montanina vagante,
6.6Schiva di far ne la città soggiorno,
6.7Per le balze rifee passava il giorno.
7.1Videla un dì sì vaga
7.2Per quei monti vagar dolce Aristeo,
7.3E ne sentio nel cor focosa piaga.
7.4Cercò rubarla al citarista Orfeo:
7.5Che non disse e non feo?
7.6Sospirò, lagrimò, sparse lamenti,
7.7E le lagrime sue disperse ai venti.
8.1Indiscreto amatore,
8.2Dove non valse il sospirar con quella,
8.3Tentò l'empio adoprar forza e vigore.
8.4Stese la man per abbracciarla, et ella,
8.5Sì fedel come bella,
8.6Ne la rapida fuga il passo diede,
8.7Et egli mosse a seguitarla il piede.
9.1Fugge timida in fretta
9.2La fanciulla gentil l'amante ingordo,
9.3Come vola talor lieve saetta,
9.4O come scorre in aria avido tordo.
9.5Ecco un aspido sordo
9.6D'una lacera pietra a caso giunge,
9.7E de l'alma Euridice il piè trapunge.
10.1Serpe il veleno e passa,
10.2Quasi tacita peste, entro le vene.
10.3Per le viscere poi nel cor trapassa;
10.4Tosto freddo ogni senso in lei diviene;
10.5Cade la bella e viene
10.6Nel suo fiero dolor pallida e stanca,
10.7Tramortisce la fronte e 'l volto imbianca.
11.1Ode la flebil voce
11.2De la bella consorte il dotto trace;
11.3E con rapido piè corre veloce,
11.4Ove il caro suo ben languendo giace.
11.5Come tremola face,
11.6Come pallido giglio oppresso langue,
11.7Così languia la giovenetta esangue.
12.1Alza gli occhi tremanti,
12.2E 'l suo sposo fedel mira Euridice,
12.3Che spargea sul bel volto acque di pianti.
12.4“Ah! troppo è la mia sorte oggi infelice:
12.5Io manco, io moro”, dice,
12.6“Per mostrarmi al tuo amor costante e forte”,
12.7La bella replicò, “provo la morte”.
13.1Gli narra il tutto e poi
13.2China sul bianco sen la bionda testa:
13.3Cerca e non trova il sol con gli occhi suoi;
13.4In uscir la parola in bocca arresta.
13.5A pena può con questa
13.6Voce lui consolar: “Resta, cor mio”.
13.7E finir non poteo, né dirli: “A Dio”.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)