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Ode

PoeTree.it

1.1Si narra la rapina di Proserpina,
1.2per alleviamento di bella inferma
1.3Musa, m'apporta Amore
1.4Una infausta per me novella ria:
1.5Amarillide mia,
1.6Scossa da cruda febre, inferma langue.
1.7Deh!se calda pietà desta il tuo core,
1.8Su le fila canore
1.9Vanne a racconsolar la bella esangue;
1.10E s'agli egri il cantar porta salute,
1.11Hai tu ne l'armonia simil virtute.
2.1Sovra morbidi lini,
2.2Ch'in Olanda filò mano ingegnosa,
2.3Qual tramortita rosa
2.4La bella trovarai ch'inferma giace.
2.5Ivi mille vedrai nudi Amorini
2.6Dagl'idalii confini
2.7Volati a lei per apportarle pace,
2.8Che da Canopo, delicato e lento,
2.9Intorno al volto suo chiamano il vento.
3.1Vola rapida intanto
3.2Su l'ali che dal ciel sì belle avesti,
3.3Fendi l'aure celesti,
3.4E vanne dritta al suo felice tetto;
3.5Ivi col riso tuo sgombra il suo pianto.
3.6Respiri ella al tuo canto,
3.7Et acchetando il travagliato petto,
3.8Racconta a lei qualche gioconda fola,
3.9Ch'in Parnaso cantò l'argiva scola.
4.1Sai la rapina illustre
4.2Che 'l toro mentitor condusse in Creta;
4.3Sai come il gran pianeta
4.4Mirò Dafne cangiar tosto in alloro,
4.5E Siringa tornar canna palustre;
4.6Sai come il fabbro industre,
4.7Chiamando in testimonio il sommo coro,
4.8Con modo occulto et ingannevol arte,
4.9Colse ne' lacci suoi Venere e Marte.
5.1Di' come il re d'Averno
5.2De l'eleusina dea rapì la figlia,
5.3Come per meraviglia,
5.4Fra tante ch'inalzò famose palme,
5.5Amor poi trionfò de l'odio eterno.
5.6Narra come l'Inferno,
5.7Che solo albergo è di mestizia a l'alme,
5.8Vedesse d'Imeneo, tra l'ombra negra,
5.9Fiammeggiar, balenar la face allegra.
6.1Sopra trono fumante
6.2Posava il fosco dio del cieco regno,
6.3Avvampava di sdegno,
6.4Ch'al fianco non vedeasi alma consorte;
6.5E convocando il suo collegio avante,
6.6Contro il rettor tonante
6.7Minacciò, preparò rovina e morte;
6.8E per dar segno di vicina guerra,
6.9Crollò più volte et agitò la terra.
7.1Già disvelta cadea
7.2Fuor da' cardini suoi l'eterea mole;
7.3Fuggia pallido il sole,
7.4Di paura tremò Delia con esso;
7.5Già la rovina sua chiaro vedea
7.6Giove che 'n ciel sedea,
7.7Onde, per dar riparo al danno espresso,
7.8Al nipote d'Atlante il guardo gira,
7.9E manda lui per mitigar tant'ira.
8.1Scende al re d'Acheronte
8.2Il celeste orator su l'auree piume.
8.3Innanzi al regio lume,
8.4Ch'orrida maestà spargea nel lutto,
8.5Riverente inchinò l'egregia fronte;
8.6Poi dispargendo un fonte
8.7Di facondo parlar, ch'acqueta il tutto:
8.8“Placati, o re”, gli dice, “eccoti omai,
8.9La sposa che desii ben tosto avrai.
9.1Verginella resiede
9.2Ne' colli di Trinacria alma e gradita,
9.3Che con industri dita
9.4Sa di Palla avanzar gli almi ricami.
9.5Questa, che più leggiadra il sol non vede,
9.6Questa il ciel ti concede,
9.7Ma rapirla bisogna, oggi, se brami;
9.8Pugna, audace amator, ch'avrai vittoria,
9.9E chi ruba in amor, s'acquista gloria”.
10.1Sì disse il messo alato.
10.2Placò l'ira e 'l furor l'ardente Pluto;
10.3Restò Cerbaro muto,
10.4E l'Erinni acchetar l'impeto acceso:
10.5Quand'ecco impaziente il nume irato
10.6Sopra il carro infocato
10.7Salta veloce a la rapina inteso;
10.8Stridono ne l'andar le stigie ruote,
10.9Ogni nero corsier la briglia scuote.
11.1Già la regia donzella
11.2Con le figlie di Giove iva a diporto,
11.3E dal centro risorto
11.4Il tiranno de l'ombre attento stava,
11.5Per far di tal beltà preda novella.
11.6Ridea Ciprigna bella,
11.7Che da vicino il predator mirava;
11.8E mentre in lui ridendo i lumi fisse,
11.9Fe' cenno con la man ch'al furto uscisse.
12.1Furioso fremendo,
12.2Spicca dal carro un repentino salto,
12.3E con rapido assalto
12.4La bella ad abbracciar corre improviso,
12.5Che mentre i vaghi fior giva cogliendo,
12.6Il timor fu sì orrendo,
12.7Ch'impallidì, che tramortì nel viso,
12.8Che gelò, che tremò fra tanti orrori,
12.9E di man le cascar le rose e i fiori.
13.1Corre la dea di Cinto,
13.2Corre l'attica dea contro Plutone:
13.3“Lascia”, grida, “o ladrone”.
13.4Quella oppone lo strale, e questa l'asta.
13.5Pluto, di qua, di là, d'assedio cinto,
13.6Tutto di rabbia tinto,
13.7Con le garrule dee pugna e contrasta;
13.8E stando avvinto in sì dubbioso groppo,
13.9Non sa modo trovar d'uscir d'intoppo.
14.1Mentre fervido e vago
14.2Rimira ai passi suoi chiuso ogni loco,
14.3Con impeto di foco
14.4Spinge il carro infernal, scote il tridente,
14.5Batte la terra, e con sulfureo lago
14.6L'inghiotte ampia vorago.
14.7Restan le dee confuse al moto ardente;
14.8Per sì nobile acquisto Amor si gonfia,
14.9E de la preda sua Pluto trionfa.
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