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Ode

PoeTree.it

1.1Saffo piangente
1.2Vergine fu tra le donzelle argive,
1.3Ch'in vece d'ago adoperò la cetra,
1.4E sormontò da l'eliconie rive
1.5Insino a l'etra.
2.1Trovò costei, per dilettar le genti,
2.2Di poetico stil nova testura,
2.3E d'inuditi e dissusati accenti
2.4Nova misura.
3.1Sperava sì nel variar tenore
3.2A le sue belle e musiche querele,
3.3Cangiar quell'aspro et ostinato core
3.4Del suo crudele.
4.1Ma sparse fur le sue querele al vento,
4.2Che del suo pianto il dispietato ingordo
4.3Fu ne l'incanto del suo vago accento
4.4Aspido sordo.
5.1De' sacri studi innamorata e vaga,
5.2Mille belle scrivea note amorose,
5.3Ma al feritor de la sua bella piaga
5.4Pietà non pose.
6.1Qualor cantando in su la lira stea
6.2La verginella in quel bell'atto grave,
6.3O come bella a rimirar parea,
6.4Così soave!
7.1Non rozzo lin di filatrice ancella
7.2L'animato alabastro in lei copria,
7.3Ma molle seta di Meonia bella
7.4Ricca vestia.
8.1Avean le braccia un delicato velo,
8.2Vergato intorno di purpurea lista,
8.3Che trasparia, come traspare il cielo,
8.4Con lieta vista.
9.1Un ramoscel di trionfante alloro
9.2Le inghirlandava il maestoso crine,
9.3Che smeraldo parea giunto con oro
9.4Nel suo confine.
10.1Di ceruleo color trapunta a stelle
10.2Avea la ricca e preziosa gonna,
10.3Sì che parea, tra tante cose belle,
10.4Diva, non donna.
11.1Prende la penna e mescolando insieme
11.2Va con l'inchiostro il doloroso pianto,
11.3E come cigno ch'è su l'ore estreme
11.4Fa questo canto:
12.1“Oh Dio, ch'io moro!e 'l mio morir non credi
12.2Tu, bel garzon, che sospirar mi fai;
12.3Tu, crudo Amor, che lagrimar mi vedi,
12.4Pietà non hai.
13.1Io non credea ch'in sì leggiadro aspetto,
13.2Ove ogni bello accumulò Beltate,
13.3Si nascondesse mai sì duro petto,
13.4Senza pietate.
14.1Ma lassa, oimè, che tra leggiadri fiori
14.2S'asconde spesso il traditor serpente,
14.3E dentro coppa di topazi e d'ori
14.4Veleno algente!
15.1Io per gradirti et allettarti spesso
15.2Novelle forme al poetar ritrovo,
15.3E col dolor ch'ho ne le carte espresso,
15.4Lo stil rinovo.
16.1Io per ferirti il giovinetto core,
16.2Ch'è per mio mal di tenerezza scarco,
16.3Su questa lira, che mi diede Amore,
16.4Trovato ho l'arco.
17.1O quanti suoni fo sentir diversi,
17.2Per allettarti, innamorato e vago!
17.3Batto le corde e fo scoccare i versi,
17.4Né mai t'impiago.
18.1O quante volte io ne le carte accoglio
18.2La somma, oimè, de' miei penosi affanni!
18.3Ma tu nel foco il mio vergato foglio
18.4Crudel condanni.
19.1Leggi, cor mio, le dolorose carte,
19.2E 'l duro petto intenerisci un poco;
19.3Queste parole ch'ho segnate e sparte
19.4Son tutte foco.
20.1Dovresti alquanto intenerirti, o crudo,
20.2E a tanti prieghi impietosir benigno:
20.3E che sei tu, d'umanitate ignudo,
20.4Freddo macigno?
21.1No, no, cor mio, quel dispietato seno
21.2Fa' molle e dolce a l'amoroso dardo;
21.3Verrò di vita e di soccorso meno,
21.4Senza il tuo sguardo.
22.1Non è gran dono a chi per te sospira
22.2Un dolce sguardo, un sospiretto solo,
22.3Un guardo solo a le mie luci gira,
22.4Fra tanto duolo”.
23.1Così dicea la lesbica donzella;
23.2Poi gli occhi in terra lagrimando affisse,
23.3Posò la penna, tramortita e bella,
23.4E più non disse.
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