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Ode

PoeTree.it

1.1Sù lasciate Aganippe, aonie dive,
1.2Cercando aure più dolci, ombre più liete:
1.3Qui del Volturno in su l'erbose rive,
1.4Da le cime di Pindo omai scendete.
2.1Qui dal Serchio venuta, altiera e bella,
2.2Donna vegg'io, che fra le donne è mostro,
2.3E nel tosco parlar, Saffo novella,
2.4È la decima dea del coro vostro.
3.1Donna dirla non già poss'io mortale,
3.2Ch'in lei cosa non miro altro che pura,
3.3E tant'alto a la gloria impenna l'ale,
3.4Ch'in lei guardo mortal non s'assicura.
4.1Sdegna la bella man, trattando l'ago,
4.2Su le tele intrecciar bassi lavori,
4.3E maritar con arteficio vago
4.4A le seriche fila argenti et ori.
5.1Ella a studi più degni intesa il giorno,
5.2Dal donnesco drappel volta in disparte,
5.3D'armonici trapunti intorno intorno
5.4Sa ricamar, sa figurar le carte.
6.1Or passeggia con l'occhio i campi illustri
6.2Di poetico stuol dolce e concorde,
6.3Or con dita maestre e moti industri
6.4Va scorrendo le vie di tese corde.
7.1O se canta, o se scrive, egual nel vanto,
7.2Con dotta penna e con canoro legno,
7.3Al puro stil dimostra, al dolce canto,
7.4Musica voce, armonioso ingegno.
8.1Io crederei ch'in sì canuto stile
8.2Fosse nova fra noi Palla risorta;
8.3Ma veggio poi, ch'a la virtù senile,
8.4Ha de l'attica dea mente più accorta.
9.1Polinnia la direi, che fosse al mondo,
9.2Quando in numeri bei la voce scioglie;
9.3Ma più dolce il cantar move giocondo
9.4De le musiche dee che Pindo accoglie.
10.1Sirena la direi, ch'in dolce voce
10.2Dai cristalli del mar sia bella uscita;
10.3Ma questa giova l'alme, e quella noce;
10.4Quella apporta la morte, e questa vita.
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