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Quanto siano amabili appresso le donne i poeti per la virtù della poesia

Ode

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1.1Vorrei, canoro arcier, ferir col canto
1.2Chi con saette di beltà m'impiaga;
1.3Ma chi darammi intanto
1.4Per vendetta sì bella arme sì vaga?
1.5Se ne lo scoglio di quel cor di pietra
1.6Io per ira spezzai l'arco e la cetra.
2.1Forse asceso fra voi, Ninfe canore,
2.2Sì nobil dono accoglierò cortese?
2.3O d'Apollo, o d'Amore
2.4Vorrò sì bello, armonioso arnese;
2.5Ma quand'Amor, ch'ad altre imprese aspira,
2.6Con dotta mano esercitò mai lira?
3.1Questa, o nume d'amor, che sparsa d'oro
3.2Luminosa nel fianco usi faretra,
3.3Sagittario canoro,
3.4Fabbro d'alta armonia, dammi per cetra;
3.5Che sarà poi, per allettar le genti,
3.6Se fu vaso di strali, urna d'accenti.
4.1Dammi, dammi tu poi l'arco ritorto,
4.2E con modo inegual suona e ferisci.
4.3Pian pian guidami accorto,
4.4E la mia man con la tua mano unisci;
4.5E nel temprar de' miei penosi ardori,
4.6Accordando le corde, accorda i cori.
5.1Sdegna rigidi nervi, e industre al fine
5.2Sciogli lucide anella e stami biondi,
5.3Stami di quel bel crine,
5.4Ove te stesso in prigionia nascondi,
5.5E fanne poi l'armonico lavoro
5.6Nel bell'ordine mio di fila d'oro.
6.1Un sì bel modo, innamorato dio,
6.2Se di musico arnese il braccio m'armi,
6.3M'armerò pur anch'io
6.4Di dolci rime e di soavi carmi,
6.5E nel foco del cor purgati e tersi
6.6Farò volar da la mia penna i versi.
7.1Con quei potrò, saettator vitale,
7.2La mia bella ferir dolce nemica,
7.3E soave al mio male,
7.4Di pietate e d'amor renderla amica,
7.5E con un colpo placido e diletto,
7.6Ferirle il core e saettarle il petto.
8.1In ciò confida il cor, che molto puote
8.2Quell'armonia ch'amor nel canto inchiuse:
8.3Fra cancelli di note
8.4Sanno anco l'alme imprigionar le Muse,
8.5Et han qual api a bello studio ascosi
8.6Nel poetico miel gli aghi amorosi.
9.1Che non fa l'armonia, quando talora
9.2Da poetica lira esce languente?
9.3L'odio e l'ira innamora
9.4Fin colà giù ne la perduta gente,
9.5E può tra boschi in domandar soccorso,
9.6Far placata la tigre e mite l'orso.
10.1Piega il rigido cor tosto ch'ascolta
10.2Il canoro languir vergine bella,
10.3E pietosa rivolta
10.4Agli amanti sospir, sospira anch'ella.
10.5E con muto parlar volgendo il guardo:
10.6“Ardi”, par ch'ella dica, “ardi, ch'io ardo”.
11.1Faccia in candido stil tra puri fogli
11.2Con la penna sonar dolce la pena,
11.3Chi desia nei cordogli
11.4Amorosa pietà d'alma serena;
11.5Ch'a le Muse compagna e stella amica
11.6Sempre Venere fu del cigno amica.
12.1Rozzo no, ma leggiadro ai passi, agli atti
12.2Un poetico spirto altrui si rende;
12.3Ove parli, ov'ei tratti,
12.4Ei tosto il cor di bella donna accende:
12.5Che 'l drappel de le Grazie in dolci tempre
12.6Ne la lingua e nel volto ei porta sempre.
13.1Meraviglia non è, se poi cantando,
13.2I diletti d'amor sì bei descrive;
13.3Egli amato, in amando,
13.4Prima gusta la gioia e poi la scrive:
13.5E quei piacer che dentro i sensi accoglie,
13.6Con la penna leggiadra in versi scioglie.
14.1Bianche piume d'argento, amante alato,
14.2Il rettor de l'Olimpo in Cirra prese,
14.3E di musica armato,
14.4A la bella spartana in grembo scese;
14.5Ma per fermarla et invaghirla tanto,
14.6Fu saetta la voce e strale il canto.
15.1A la bell'Euridice il trace Orfeo
15.2Grato solo si fe' mercé de' canti.
15.3Né già solo Aristeo,
15.4Ma mille ancor per lui pospose amanti,
15.5E con parole atte a mollir l'Erinni,
15.6Da lui mille imparò frottole et inni.
16.1Fra gli amanti usurpar non voglia il loco
16.2Chi, Belprato, non è fra cigni eletto;
16.3D'amor non narra il foco
16.4Chi poetico ardor non nutre in petto;
16.5Né fra reti amorose entri mai prima,
16.6Chi catene intrecciar non sa di rima.
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