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Si commendano le ricchezze, come quelle che sollevano gli uomini alle grandezze del mondo.

Ode

PoeTree.it

1.1Che mi giova di lira armar la mano,
1.2E con musico stral ferir la morte,
1.3Se de l'orba tiranna esposto in mano,
1.4Di me trionfa ingiuriosa sorte?
2.1Io la bell'armonia negletta sento,
2.2Il poetico onor miro schernito,
2.3Veggio ch'avido il mondo a l'oro intento,
2.4A la cetera mia chiude l'udito.
3.1Re de l'alto Permesso, arcier canoro,
3.2Che saetti l'oblio scoccando accenti,
3.3Spezza il pettine tuo dolce e sonoro,
3.4E d'Anfriso pastor torna agli armenti.
4.1Lasciate i plettri armoniosi e vaghi,
4.2Verginelle di Pindo, in mezzo i fiori,
4.3E cangiando le lire in spole e in aghi,
4.4Venite al mondo a procacciar tesori.
5.1Qual recar vi può mai dolce ristauro,
5.2Un tintinno di corde, un suon di legno?
5.3Ah, per desio d'un infecondo lauro
5.4Perder se stesso è vanità d'ingegno!
6.1S'udì fra noi che la poetic'arte
6.2Piante e marmi traesse a suon d'accenti,
6.3Ma non s'udio che ne le belle carte
6.4Traesse mai da le miniere argenti.
7.1Ha ben virtù la melodia del canto
7.2Placar le Furie e mitigar l'Inferno;
7.3Ma raffrenar chi si donò mai vanto
7.4De l'avarizia altrui l'ingordo Averno?
8.1Signor di corte ambizioso stima
8.2Chi ha negli abiti ricchi aurea testura;
8.3Virtù che 'l fato ingiurioso opprima
8.4Da lei discaccia e 'l suo saper non cura.
9.1Orgoglioso pavone, oggi la gente
9.2Mira i serici lisci e gli aurei panni,
9.3Gode il fasto e la pompa aver presente,
9.4E schiva udir di povertà gli affanni.
10.1Mirate poi Filosofia, nemica
10.2A lo stuolo plebeo, garrulo e stolto:
10.3Va per le porte a sospirar mendica,
10.4Barbuta il mento, e squallidita il volto.
11.1Vani studi di Febo, arti fallaci,
11.2Che di vano sperar l'alme pascete,
11.3Ai vostri folli e miseri seguaci,
11.4Che recate giamai, che dar solete?
12.1Deh! s'a farmi tra grandi oggi pomposo
12.2Il mio sterile canto unqua non vale,
12.3E s'in povero stato oppresso io poso,
12.4Che mi giova di Fama irne su l'ale?
13.1E se, lasso, il cantar nulla m'impetra,
13.2E di vano sperar m'empie il desio,
13.3Febo, prenditi omai l'arco e la cetra,
13.4Muse, lunge da me gitene, a Dio.
14.1Siede in cima agli onor chi in cima siede
14.2A la rota del Fato, alto e secondo;
14.3Chi tra laceri cenci umil si vede,
14.4Cade favola al vulgo e scherzo al mondo.
15.1Ride largo d'onor pomposo stuolo,
15.2Ove prodiga d'or ride Fortuna;
15.3L'oro solo trionfa, e l'oro solo
15.4Suole a gloria trovar strada opportuna.
16.1Sallo il Re di là su ch'a dentro mira,
16.2Quanto varia dal cor mostra la voce
16.3Chi di rigide note arma la lira
16.4E la penna a biasmarlo alza feroce.
17.1Madre d'alto saper, figlia di Giove,
17.2Che 'l divino Liceo reggi et affreni,
17.3I tuoi nobili Antipi ove or ritrove
17.4Ch'a sommergere in mar vadano i beni?
18.1Oggi il cupido mondo esca più cara
18.2Del metallo non ha, ricco e lucente,
18.3Che la brama e la voglia in petto avara,
18.4Nel digiuno desio, cibi e sostente.
19.1Io de l'oro dirò l'unico pregio,
19.2De la terra e del ciel lucida prole,
19.3Luminoso ricamo, altero fregio,
19.4Che guernisce le stelle et orna il sole.
20.1Quando parto sì bello Isi scoperse
20.2Da le viscere sue svenato fuori,
20.3La rovina non già, l'utile aperse,
20.4Luce accrebbe a le viste, e gaudio a' cori.
21.1Fortunate stimò l'Ispano ardito
21.2Del remoto Perù l'isole amene,
21.3Perché fertile d'or la terra e 'l lito
21.4Sì belle manda e preziose vene.
22.1Al suo biondo apparir sorto più audace,
22.2Ne la pugna volò tosto il guerriero;
22.3Le tempeste schernì, spregiò la pace,
22.4Et incogniti mar corse il nocchiero.
23.1Prese il forte arator, costante e saldo,
23.2Il suo vomero adunco, ai solchi eletto,
23.3E le membra indurando al gelo e al caldo,
23.4A la madre vetusta aperse il petto.
24.1Per colmarsi la man d'aurato peso,
24.2Giacque a l'ombra et al sol fabbro anelante;
24.3Ricco marmo da terra al ciel sospeso,
24.4Meraviglia de l'arte erse pesante.
25.1Desioso a spogliar n'andò le poma
25.2Ne l'esperide piante il re Perseo,
25.3E l'atlantica forza oppressa e doma,
25.4Fra duo mostri d'orror strada si feo.
26.1Stampa audace ne l'onde il primo solco
26.2Il tessalico re, pronto a l'imprese,
26.3E suda in mar per acquistare in Colco
26.4Del biondo Frisso il peregrino arnese.
27.1Che non opra fra noi mina sì vaga,
27.2Di natura e d'amor pompa maggiore:
27.3S'è ne' dardi d'amor, subito impiaga,
27.4È baleno a la vista e lampo al core.
28.1Fa le regie e le mense andar fastose
28.2De' suoi lucidi arnesi, alteri e chiari,
28.3E reggendo lumiere alte e pompose,
28.4Ornamento e splendor reca agli altari.
29.1Chi nel campo del cor produr desia
29.2Di sorgente allegria virtù novella,
29.3Grazioso cultor semini pria
29.4Su le dolci vivande auree granella.
30.1L'oro avviva l'infermo e fa l'oppresso
30.2Da tirannica inopia alto in brev'ora.
30.3Cede a l'oro ogni forza, e 'l ferro stesso,
30.4Ch'è più forte di lui, gli cede ancora.
31.1Odi il cigno del Po, come da Francia
31.2Fa che vergine bella esca e combatta,
31.3E con l'alta virtù d'un'aurea lancia,
31.4Fa ch'atterri le torri e i regni abbatta.
32.1Com'entrar colà giù giamai potea,
32.2Ove giunger non può raggio d'Apollo,
32.3Se 'l troiano guerrier pria non avea
32.4Ne la bellica man l'aureo rampollo?
33.1Come, come godea nel regio trono
33.2De l'adultera bella il viso amato,
33.3Se 'l più nobile Ideo non dava in dono
33.4A la bella Ciprigna il pomo aurato?
34.1Per fecondar con indorata pioggia
34.2Il terreno d'amor Giove cortese,
34.3Converso in or, da la stellata loggia
34.4A la greca fanciulla in grembo scese.
35.1Fugga, nova Atalanta, alma donzella
35.2Dai seguaci d'amor per lungo calle:
35.3Verrà senz'altro ad inciampar la bella,
35.4Se pone il piè su le dorate palle.
36.1Coglie de l'onestà l'intatto fiore,
36.2Che spunta fuor da vergine beltate,
36.3Chi liberale e prodigo amatore,
36.4Sparge da larga man piogge dorate.
37.1Brami abbondar di popolari onori,
37.2E farti in terra un riverito nume:
37.3Abbi ne l'arche accumulati gli ori,
37.4E di ricchezze ambizioso lume.
38.1Non più vergine, o Clio, venal ti rendi,
38.2Mentre il biondo metallo oggi può tanto:
38.3O taci avara, o rigorosa vendi
38.4A prezzo d'oro a' Mecenati il canto.
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