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L´Autunno

Ode

PoeTree.it

1.1Lascia Cerere i campi e lieta in vista
1.2Già Pomona ritorna, ebra e ridente.
1.3Già le pompe sue spente
1.4Da l'arsura del sol la terra acquista,
1.5E il rettor de la luce in trono adorno
1.6Ne la lance d'Astrea misura il giorno.
2.1Già de le torti viti il re fecondo,
2.2Ch'adorno il petto ha di macchiate pelli,
2.3Di pampani novelli
2.4Sul carro inghirlandato esce giocondo,
2.5E fa ne' vasi di bel mosto tinti
2.6Stillar rubini e gocciolar giacinti.
3.1Segue lui ne l'andar, veglio tremante,
3.2Sovra pigro destrier l'ebro Sileno,
3.3Che di gioia ripieno
3.4Colma le tazze di lieo spumante;
3.5E quel lascivo e sfavillante riso,
3.6Ch'allegrezza è del cor, mostra nel viso.
4.1Van con tremolo andar, pendole e belle,
4.2Mosse ai fiati del ciel l'uve gioconde,
4.3Ch'entro un cielo di fronde
4.4Fanno ingiuria ai piropi, onta a le stelle,
4.5E palesano altrui, perché le coglia,
4.6Ch'hanno dolce l'umor, molle la spoglia.
5.1Già l'avaro cultor mirando i parti
5.2De le viti ritorte esser nel fine,
5.3Sparsi d'umide brine,
5.4Lascia i tori vagar liberi e sparti,
5.5Né col vomere adunco, ai solchi eletto,
5.6A la madre commun lacera il petto.
6.1Ei vedendo spuntar de l'alba il lampo,
6.2Scala lunga et aguzza erge e sostiene;
6.3Giubilando poi viene
6.4Ove colmo di viti ombreggia il campo,
6.5E la gioia del cor mostrando in fronte,
6.6Col rimbombo del corno assorda il monte.
7.1Chi spogliando le viti empie le ceste,
7.2E dagli alberi in giù calar le suole;
7.3Chi poi danze e carole
7.4Va tessendo con piè, leggiere e preste;
7.5E bevendo nel vino umida gioia,
7.6Come in onda letea lascia ogni noia.
8.1Altri poi, quando Giuno aspra si turba,
8.2E di freddo rigor le membra offende,
8.3Aride stoppie accende,
8.4Per riscaldar la montanara turba,
8.5Che l'alte fiamme in rimirar del foco,
8.6Su le vampe talor salta per gioco.
9.1Or voi, musiche dee, ch'i sacri fonti,
9.2A chi sete ha d'onor, scoprendo andate,
9.3Sù, lasciate, lasciate
9.4D'Eliso i campi e di Parnaso i monti;
9.5E seguaci di Bacco in monti e in valli,
9.6Intessete con piè trecce di balli.
10.1Offeritemi al labbro arsiccio e lento
10.2Quel ch'è nettare in cielo e in terra è vino.
10.3O spumante rubino!
10.4O topazio stillante in cavo argento!
10.5Ch'in poetico ingegno, in nobil core,
10.6Dove il vino non è, manca il furore.
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