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Il Festola fiumicello d'Agerola. A Monsignor Francesco Antonio Porpora Vescovo di Montemarano

Ode

PoeTree.it

1.1Viva perla de' monti,
1.2Cristallino ruscello,
1.3Che diviso in più fonti,
1.4Fuor del grembo d'un sasso esci giocondo;
1.5E mentre fuggi e ne la fuga balli,
1.6Fai rider gli antri e fai gioir le valli.
2.1Tu purgato e lucente,
2.2Vai scendendo per gradi;
2.3E con onda ridente,
2.4Sdrucciolando a l'in giù cadi e ricadi,
2.5E bagnando per tutto erbe e viole,
2.6Ti fai coppa a le piante e specchio al sole.
3.1Cadi e cresci nel corso,
3.2Lusinghier fuggitivo,
3.3E d'intorno soccorso
3.4Fai di più fonti e di più rivi un rivo;
3.5E con fugace e tortuoso errore,
3.6Dove stampi un'erbetta e dove un fiore.
4.1Or con ombra felice,
4.2Cheto cheto passeggi,
4.3Or d'un'erta pendice,
4.4Traboccando a l'in giù spumi et ondeggi;
4.5E mentre d'acque un precipizio sciogli,
4.6Fra i bollori che fai, fremi e gorgogli.
5.1Qui girevole errante,
5.2Par che posi e respiri;
5.3Là fremendo sonante,
5.4Un non so che di bel silenzio spiri,
5.5E nel tuo corso allettator fugace,
5.6Mostri col mormorio dir: “Pace, pace”.
6.1Or doglioso ti sento,
6.2Or giocondo ti miro;
6.3Odo il placido vento,
6.4Che teco piange e teco ride in giro,
6.5Sì che dubbio non so, stupido in viso,
6.6Se quel suono che fai, sia pianto o riso.
7.1Quante volte del giorno
7.2A goderti io discendo,
7.3A vederti io ritorno,
7.4E nel tuo corso il mio riposo prendo.
7.5E parmi allor che quel tuo molle gelo
7.6Cristallo sia del cristallino cielo.
8.1Mille belli augelletti
8.2Fan corteggio al tuo lido,
8.3E con dolci versetti
8.4Van cantando fra lor di nido in nido;
8.5E nel danzar sono a veder sì belli,
8.6Ch'angeletti li credo e sono augelli.
9.1Chi librato in se stesso
9.2Va per l'onde tue vive,
9.3Chi danzandoti appresso
9.4Le tue belle passeggia e fresche rive.
9.5E tu che puoi sino allettar gli dei,
9.6De la musica sua l'organo sei.
10.1Quante belle corone
10.2Ti fan l'erbe ove passi,
10.3Poi che a par d'Anfione
10.4Doni musica lingua ai muti sassi,
10.5Tal che io non so s'ogni tua bella pietra,
10.6Mentre mormora, sia viola o cetra.
11.1Qui mi traggo soletto
11.2Fuor d'angoscia e di pianto;
11.3Qui pensoso e ristretto
11.4Sento virtù che mi richiama al canto;
11.5E l'onde tue ne l'assaggiar sì belle,
11.6Sopra l'estasi mia m'alzo a le stelle.
12.1Mentre fuggi m'insegni
12.2Come fugga la vita,
12.3Mentre corri mi segni
12.4Come ogni cosa è in cominciar finita;
12.5E mostri accorto al mormorio che fai,
12.6Ch'incontro al mondo or mormorando vai.
13.1O soave conforto
13.2Del mio torbido ingegno;
13.3O pacifico porto,
13.4De le tempeste mie fidato pegno,
13.5Vorrei che qui, senza cangiar mai tempre,
13.6Mi desse il ciel di vagheggiarti sempre.
14.1Pregi l'oro l'avaro,
14.2Parto vil di Natura;
14.3Ch'io più stimo et ho caro
14.4Il molle argento di quest'onda pura;
14.5E posso dir che per sì belle vie
14.6Siano le selci tue le gemme mie.
15.1Al tuo suono soave
15.2Posa ogni arbor la fronte;
15.3Dorme placido e grave
15.4Il negro bosco e 'l solitario monte.
15.5E per mostrar ch'addormentato giaccia
15.6Appresso l'onde tue stende le braccia.
16.1Tu, qual Lete vitale,
16.2Mi fai porre in oblio
16.3Ogni torbido male
16.4Che porge il mondo insidioso e rio;
16.5E de' miei sensi imperioso donno,
16.6Col bel suono che fai, m'inviti al sonno.
17.1Schivo d'auree vasella,
17.2Saggia industria di fabbro,
17.3Ne la linfa tua bella
17.4La mano incurvo e ne fo coppa al labbro;
17.5E l'alma poi, che un tanto ben contiene,
17.6Fin su la bocca a ricrearsi viene.
18.1Ma pur, lasso, ti lasso;
18.2Ecco il canto sospendo:
18.3“A Dio fiume, a Dio sasso;
18.4Qui la sampogna a te sacrata appendo.
18.5Da te mi parto, a la città m'invio.
18.6A Dio selve, a Dio boschi, o colli a Dio”.
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