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Alla musica

Ode

PoeTree.it

1.1O sovrana virtù, ch'insegni l'arte
1.2Ch'hanno i cieli fra lor vari e diversi,
1.3E coi numeri tuoi vergati in carte,
1.4Dai misura a le voci, anima ai versi.
2.1Tu canora magia, ch'entri innocente
2.2Ne' begli animi a far cortesi prede,
2.3Che riscaldi l'ingegno, alzi la mente,
2.4E del ben di là su fai in terra fede.
3.1Deh, se grato piacer, nobil ristoro
3.2Porgi agli animi altrui con dolci incanti,
3.3Perch'io tessa di te ricco lavoro,
3.4Tu coi numeri tuoi tempra i miei canti!
4.1So che bella virtù di dolci corde
4.2Porta d'alta salute apre ai languenti,
4.3Che 'n udir l'armonia l'alma concorde,
4.4Tempra gli organi suoi dentro i concenti.
5.1Questa mole sì bella, ove sì accorta
5.2D'esser varia a tuttor gode Natura,
5.3Da divina virtù temprata e scorta,
5.4Ha negli ordini suoi metro e misura.
6.1Spira il tutto armonia, varie ne' suoni
6.2Sono musiche in ciel le sfere anch'elle;
6.3E le battute armoniose e i tuoni
6.4Tremolando là su fanno le stelle.
7.1Ne l'umano composto e intorno al mondo
7.2Gli elementi fra lor musica fanno,
7.3Serban musico stil, vari nel pondo,
7.4Con discordia concorde uniti stanno.
8.1Par che il liquido mar canti confuso,
8.2Par che dica a la sponda in rauco suono:
8.3“Non solo il ciel fa melodia là suso,
8.4Or che mormoro anch'io, musico sono”.
9.1Serban musici ancor leggi e costumi
9.2Per le selve dispersi i pinti augelli;
9.3Sono musiche ancor le fonti e i fiumi,
9.4Gorgogliando fra lor limpidi e belli.
10.1Sono armonici ancor gli alti concetti,
10.2Che producon là su quei spirti assisi;
10.3E fra questi e fra quei con puri affetti
10.4Passan musici ancor gli eterni avisi.
11.1Manda vago fanciul querulo pianto,
11.2Mentre in picciola culla accolto giace;
11.3Ma cheto poi de la nudrice al canto
11.4Chiude in sonno le luci e posa in pace.
12.1Può di nenia gentil dolce lusinga
12.2Fare al vago bambin frode soave,
12.3Sì che lieto a giacer dolce l'astringa
12.4In grembo al sonno, addormentato e grave.
13.1Ebro d'alto furor nettare fiocca
13.2Ne' suoi lirici versi un cigno amante,
13.3Se la vaga armonia di bella bocca
13.4Con l'orecchio e col cor beve anelante.
14.1Sveglia il senno e l'ardir franco guerriero,
14.2Sprezza armata falange ove è più folta,
14.3Serba in mezzo le morti animo altiero,
14.4Se di timpano o tromba il suono ascolta.
15.1Ben di Mida ha l'orecchio ispido e nero
15.2Chi a la dolce armonia l'udito serra;
15.3Fiera dirsi non può, che pur le fere
15.4De la dolce armonia godono in terra.
16.1Spira in rustica avena aura di fiato,
16.2Per trar rozzo pastor dolce concento,
16.3E vede poi, ch'obediente a lato,
16.4Baldanzoso gli corre il bianco armento.
17.1Corre al suon de la piva il caprio snello,
17.2E la fronte ramosa il cervo inalza;
17.3Gusta il musico trillo, ebro di quello,
17.4Da la cima del monte ergesi e sbalza.
18.1Scuote l'onda del crin, batte la terra;
18.2Può nitrir d'allegrezza alto e feroce
18.3Generoso destrier, lampo di guerra,
18.4Se di bellica tromba ode la voce.
19.1O di bell'armonia magiche prove!
19.2Fan pietose le fere e dolci i tassi,
19.3Placan l'ire del mar, l'ire di Giove,
19.4Danno senso a le piante, anima ai sassi.
20.1Vide il lesbio cantor curvo delfino
20.2Per l'ionico mar movere il corso;
20.3E 'l suo canto in udir dolce e divino,
20.4Dirgli poi lusingando: “Eccoti il dorso”.
21.1Mira il giovine Orfeo quel che n'impetra;
21.2Per ritrar la sua sposa entra in Averno,
21.3Scala fa d'armonia l'eburnea cetra,
21.4E per via di pietà scende a l'Inferno.
22.1Sa, canoro architetto, il re tebano
22.2Fredda pietra animar rigida e dura,
22.3E con fabbra non già, ma dotta mano,
22.4Popolosa città cerchiar di mura.
23.1Tu ch'in donna pietà svegliar non puoi,
23.2Che ritrosa al tuo mal gela ne l'ira,
23.3Se piegarla desii, piagarla vuoi,
23.4Prendi, musico arcier, l'arco e la lira.
24.1Lingua fabbra di canti esca è d'amore;
24.2Ne la notte il suo stil suona più chiaro,
24.3Dà soave soave in mezzo al core
24.4Per la via de l'orecchio un dolce amaro.
25.1Non da maglio fabril che scenda alterno
25.2Su l'incude battendo il ferro torto,
25.3Ma dai moti del ciel, che gira eterno,
25.4Prese gli ordini suoi musico accorto.
26.1Ben canoro Prometeo in terra volse
26.2Trasportar l'armonie là su rinchiuse,
26.3Chi le regole e i tuoni in voci accolse,
26.4Et in numeri belli i detti chiuse.
27.1Può d'angelico plettro un colpo solo
27.2Nel serafico padre esser sì forte,
27.3Ch'in languir di dolcezza in mezzo al duolo,
27.4Ne la vita provò dolce la morte.
28.1Ah, s'è ver che dal ciel l'anima uscita,
28.2Ne l'esilio del corpo abita e stanza,
28.3In udir melodia dolce e gradita,
28.4Di tornar colà su prende baldanza!
29.1Vola sciolto il pensier, stupido il senso
29.2Vien dal numero dolce in ciel rapito;
29.3Ratto in estasi il cor nel gaudio immenso,
29.4Ei di vivo non ha fuor che l'udito.
30.1Così, donna, fai tu, lunge dai fasti,
30.2Chiusa in picciola cella, ardendo in zelo,
30.3Ti fai scala del canto e sono i tasti
30.4Del bell'organo tuo gradi nel cielo.
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