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1.1Magni baroni certo e regi quasi,
1.2Conte Ugolino, Giudici di Gallore,
1.3grandezza d'ogni parte in voi è magna:
1.4ciò che grazisce il mio di voi amore,
1.5e vol non tanto sol già che permagna,
1.6ma che acresca in tutti orrati casi;
1.7e, se vol di grandezza esta di fore,
1.8più de l'enteriore,
1.9ché nulla di poder è podestate,
1.10nulla de degnitate,
1.11ver che di bonitate
1.12è sovragrande e d'onor tutto orrata.
1.13Chi po grande dir rege non bono?
1.14Chi parvo om magno bono?
1.15Tutti i rei parvi son, tutti i bon magni:
1.16chi grandezza d'onor vol coronata,
1.17di grandezza di bon essa acompagni.
2.1Grandezza di poder non po né dia,
2.2se non di bonità seco ha grandezza;
2.3grande di bonità val per sé bene.
2.4E veramente in operar fortezza
2.5grandezza di podere omo convene,
2.6ché degno è onne reo debele sia;
2.7boni tutti potenti esser vorrieno,
2.8mali stringendo in freno
2.9e dando a' bon' valor, valore ovrare.
2.10Unde sol quasi amare
2.11dea bon potenza fare,
2.12bonità operar potendo in essa.
2.13Perché dat'è podere e perché vale?
2.14Che, per valer, che vale?
2.15Unde non che valente ami podere,
2.16che ha nimico e lui ontalo adessa
2.17poi ni vole ni sa d'esso valere.
3.1E voi, signori miei, potenza avete
3.2grande molto; è tempo essa, overando,
3.3operi magno in mister magno tanto,
3.4vostro valor d'onor ver coronando.
3.5Valore in parve cose ha prova quanto?
3.6Unde quando, se no or, proverete?
3.7Arbore quel, che non frutta in estate,
3.8fruttar quando sperate?
3.9Signor, vostr'auro a propio e paragone
3.10non so quando stagione,
3.11ni cagion, ni ragione
3.12valenza e bontà vostr'aggia in mostrare,
3.13se no ora ben e promente e' mostra,
3.14la città madre vostra,
3.15in periglio mortal posta, aiutando.
3.16Cui spero aiutar deggia od amare,
3.17chi sua città non ama aitar pugnando?
4.1De Dio iudicio e de catuno sciente
4.2e valor tutto e bonità richere
4.3amare amico, om, quanto sé, deggia.
4.4Quant'amore in corpo on dea donque avere,
4.5nel quale onn'om seco congiunto veggia
4.6vecino, amico, filio onne e parente,
4.7quale infermar non poe, no esso e soi
4.8vegnano 'nfermi in loi?
4.9Com esser po non infermi omo, adesso
4.10che infermar sent'esso,
4.11ch'ama quanto se stesso,
4.12uno u plusori che siano, u ver migliaia?
4.13Esto corpo è, signori, il comun vostro,
4.14ove voi onne è vostro;
4.15e non donque amerete amico tanto?
4.16Uv'è bontà non in amore appaia?
4.17Quant'ho amico om, tant'ho bon, poco u manto.
5.1Infermat'è, signor mii, la sorbella
5.2madre vostra e dei vostri, la migliore
5.3donna de la provincia e regin anco,
5.4specchio nel mondo ornamento e bellore.
5.5O come in pianger mai suo figlio è stanco!
5.6Vederla quasi adoventata ancella,
5.7di bellor tutto e d'onor denudata,
5.8di valor dimembrata,
5.9soi cari figli in morte e in pregione,
5.10d'onne consolazione
5.11quasi in desperazione
5.12e d'onni amico nuda e d'onni aiuto.
5.13Tornata è povertà sua gran devizia,
5.14la sua gioia tristizia,
5.15onne bon mal; e giorno onne appigiora.
5.16Und'è mal tanto strani han compatuto
5.17o' non compaten figli? E d'ess'han cura?
6.1O signor mii, chi, che voi, ha potenza,
6.2e chi aver dea piagenza
6.3maggiormente che voi essa sanare?
6.4Nullo ha poder voi pare,
6.5nullo po contastare
6.6in voi, e sol sanando e ucidendo;
6.7e sì come sanando è 'n voi podere,
6.8esser vi dea plagere
6.9per casi due: un che quant'om maggio,
6.10maggio esser dea bono, ben seguendo;
6.11altro: voi pro più prode; è mal dannaggio.
7.1Tutto mondo, signori, vi guarda e sae
7.2che 'l male e 'l ben restae
7.3di vostra terra in voi, sì com'ho detto.
7.4Pensate adonque retto
7.5quanto in tanto aspetto
7.6men d'onor e onor esser voi poe.
7.7De tiranni e regi assai trovate;
7.8merzé, non v'assemprate
7.9a tiranni di lor terra struttori,
7.10ma a Roman boni, in cui ver valor foe;
7.11ed essi veri di boni son miradori.
8.1Honor prode e piacer saccio ch'amate,
8.2ma non onor stimate
8.3donar possa che bono, ni pro che onesto:
8.4diritto e onor lesto,
8.5dispregio a esso mesto,
8.6dannaggio si po, mei che prode, dire;
8.7piacer e gioi non mai onque conquista
8.8om bon d'opera trista.
8.9Honor prode e piacer sol si procaccia
8.10a piager d'essi, a cui sol bon plazire
8.11in fare e dir, che con vertù si piaccia.
9.1Due furo sempre e son in salir scale,
9.2unde salsi om e sale;
9.3son este due malizia e bonitate.
9.4Saglir per malvestate
9.5so ch'ontoso pensate,
9.6penoso mantener, ruinar leve;
9.7e quale in fine son non ruinati,
9.8nulla u par tornati?
9.9Grandezza di bontà piena e d'onore
9.10tenesi in gaudio e pace, e non in breve,
9.11ma perpetual è: reggela amore.
10.1Ben e' Pisani sano, signor, sentire
10.2sol pon per voi guarire;
10.3e, se di morte, u' son, lor vita date,
10.4tutto certo crediate
10.5che d'etate in etate
10.6ed essi e figli loro e voi e vostri
10.7terran refattor d'essi e salvatori.
10.8Con modo esto, signori,
10.9e voi e vostri fa perpetuale
10.10amati orrati e magni! Adonque mostri
10.11vostra gran scienza in ben cerner da male.
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