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1.1Degno è che che dice omo el defenda;
1.2e chi non sente ben cessi parlare,
1.3e, s'el parla, mendare
1.4deggialo penitendo e perdon chera;
1.5e me convene a defensione stenda
1.6che mal legger non sia più che ben fare,
1.7da poi già 'l dissi, e pare
1.8lo credano plusor cosa non vera.
1.9Dico che male amaro è in natura
1.10e 'l contrar suo bon, dolce, piacente;
1.11e cor ben natoralmente ordinato,
1.12in cui sano è palato,
1.13bono dolce e reo amar savora;
1.14ma chi disordinato halo e 'nfermo,
1.15a lo contrario è fermo,
1.16sì come in corporal palato avene
1.17d'infermo a sano bene,
1.18e 'n giudicio di non saggio e saggio.
1.19Di bon porta ver saggio
1.20quel che giudica bon, sano, saccente.
2.1Chi più è bono, bon conosce a meglio,
2.2e, con meglio, megli'ave in amore,
2.3perch'ama in suo valore
2.4retto, giusto, ben catuna cosa;
2.5und'alma più che corpo ama, e sa i meglio
2.6cielo che terra, quanto e 'l sa migliore;
2.7e d'amor fa savore,
2.8nel quale dolce par cosa noiosa.
2.9Quanto tradolce dolc'è in essa donque!
2.10E se 'ffannoso è bono alcuna fiata,
2.11scifal già non, bon, ma più 'l desia.
2.12Prod'om cher pugnar pria
2.13con prode che con vil, che non vole onque:
2.14ov'è valor, fa valore e porge merto.
2.15Gravezza in corpo certo
2.16face, oh, che poco, ov'è dolcezza in core!
2.17E, quando èvvi amarore,
2.18non guaire corpo in agiar ben monta.
2.19Ov'om falla e prend'onta,
2.20onni sua gioi de noi dea star meschiata.
3.1Non ha già mai savor non bono a bono,
3.2ni fore suo savor propio è bon loi,
3.3sì como è certo noi.
3.4Carnal piacere odiaro e mondan santi,
3.5e lo despiacer quasi amò catono;
3.6e se dicem, Dio ciò fece nei soi,
3.7troviall'anche in altroi,
3.8in filosofi orrati e magni manti;
3.9ch'è ben razional, seguir ragione
3.10e non sensi gauder, ma intelletto.
3.11E no 'n vizio ma vertù ho gaudio assai;
3.12gaudio in vizio è non mai,
3.13se 'n natura non ven corruzione,
3.14segondo che 'l saggio Aristotel dice
3.15e mostra omo felice
3.16vertù ovrando. In cui gaudio è pieno,
3.17e' no male terreno
3.18ni bene pregia alcun, ma la cui mente
3.19gaudio dentro non sente,
3.20fugge a van corporal parvo diletto.
4.1Cristo el giovo suo dice soave,
4.2la soma leve; e santa anche scrittura
4.3dice la via dei rei grave, pretosa;
4.4e Arestotel posa
4.5in sentenza esta; e saggio onni assì l'ave.
4.6E che è, quando noi sembr'altramente,
4.7for che 'nfermo, nesciente
4.8e disnaturat'è nostro cor fatto,
4.9da viziato uso stratto,
4.10lo qual già fece e fa cibo veneno,
4.11e triaca non meno
4.12sembrar fa venenosa, ove ben dura?
5.1Non donqu'è 'l mal più a far che 'l ben leggero,
5.2ma più grav'è in natura e in uso anco.
5.3Gaudendo tribula om, male operando;
5.4bon ben gaude, penando.
5.5Gaude, combattend'om bon cavalero,
5.6e donna, maschio bel figlio facendo,
5.7martir, morte soffrendo;
5.8e legger stimo arar più ch'embolare,
5.9astenere in mangiare
5.10più che sovente el ventre molto empiere,
5.11e castità tenere
5.12vpiù ch'avoltrare, e ovrar che star nel banco.
6.1Iacomo, Giovanni, amici, e Meo,
6.2me piace onni dir meo
6.3interpetrare e difendere in Pisa
6.4deggiate a vostra guisa,
6.5e come piace voi mel calognate.
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