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1.1Ahi lasso! or è stagion de doler tanto
1.2a ciascun om che ben ama ragione,
1.3ch'eo meraviglio u' trova guerigione,
1.4che morto no l'ha già corrotto e pianto,
1.5vedendo l'alta Fior sempre granata
1.6e l'onorato antico uso romano,
1.7ca certo pere; crudel forte e villano,
1.8s'avaccio ella no è ricoverata!
1.9Ché l'onorata sua ricca grandezza
1.10e 'l pregio quasi è già tutto perito,
1.11e lo valor e 'l poder si desvia,
1.12Ohi lasso! or quale dia
1.13fu mai tanto crudel dannaggio audito?
1.14Deo, com'hailo sofrito
1.15deritto pera e torto entri 'n altezza?
2.1Altezza tanta en la sfiorata Fiore
2.2fo, mentre ver se stessa era leale,
2.3che riteneva modo imperiale,
2.4acquistando per suo alto valore
2.5provincie, terre, presso e lunge, mante;
2.6e sembrava che far volesse impero,
2.7sì como Roma già fece; e leggero
2.8li era, ch'alcun no i potea star avante.
2.9E ciò li stava ben certo a ragione,
2.10ché non se depenava a suo pro tanto,
2.11como per ritener giustizia e poso;
2.12e por folli amoroso
2.13de fare ciò, si trasse avante tanto,
2.14ch'al mondo no è canto,
2.15u' non sonasse il pregio del Leone.
3.1Leone, lasso! , or no è; ch'eo li veo
3.2tratto l'onghie e li denti e lo valore
3.3e 'l gran lignaggio suo mort'a dolore,
3.4ed en crudel pregion miso a gran reo.
3.5E ciò li ha fatto chi? Quelli che sono
3.6de la schiatta gentil sua stratti e nati,
3.7che fun per lui cresciuti e avanzati
3.8sovra tutti altri e collocati a bono;
3.9e per la grande altezza ove li mise
3.10ennantir sì, che 'l piagar quasi a morte.
3.11Ma Deo di guerigion feceli dono,
3.12ed el fe lor perdono,
3.13e anche el refedier poi, ma fu forte
3.14e perdonò lor morte;
3.15or hanno lui e soie membre conquise.
4.1Conquis'è l'alto comun fiorentino,
4.2e col senese in tal modo ha cangiato,
4.3che tutta l'onta e 'l danno, che dato
4.4li ha sempre, como sa ciascun latino,
4.5li rende e tolle il pro e l'onor tutto.
4.6Ché Montalcino ave abattuto a forza,
4.7Montepulciano miso en sua forza,
4.8e de Maremma ha la cervia e lo frutto,
4.9Sangimignan, Pogibonize e Colle
4.10e Volterra e 'l paese a suo tene,
4.11e la campana e le 'nsegne e li arnesi
4.12e li onor tutti presi
4.13ave con ciò che seco avea di bene;
4.14e tutto ciò li avene
4.15per quella schiatta, che più ch'altra è folle.
5.1Foll'è chi fugge il suo prode e cher danno
5.2e l'onor suo fa che vergogna i torna;
5.3e di bona libertà, ove soggiorna
5.4a gran piacer, s'aduce a suo gran danno
5.5sotto segnoria fella e malvagia,
5.6e suo segnor fa suo grande nemico.
5.7A voi, che siete ora in Fiorenza, dico
5.8che ciò ch'è divenuto par v'adagia;
5.9e poi li Alamanni in casa avete,
5.10servitei bene e fate vo mostrare
5.11le spade lor, con che v'han fesso i visi,
5.12e padri e figli aucisi;
5.13e piaceme che lor degiate dare,
5.14perch'ebbero en ciò fare
5.15fatica assai, de vostre gran monete.
6.1Monete mante e gran gioi presentate
6.2ai Conti e a li Uberti e a li altri tutti,
6.3ch'a tanto grande onor v'hanno condutti,
6.4che miso v'hanno Sena in potestate.
6.5Pistoia e Colle e Volterra fann'ora
6.6guardar vostre castella a loro spese;
6.7e 'l Conte Rosso ha Maremma e 'l paese;
6.8Montalcin sta sicur senza le mura;
6.9de Ripafratta teme ora 'l Pisano;
6.10e 'l Perogin che 'l lago no i tolliate;
6.11e Roma vol con voi far compagnia.
6.12Onore e segnoria
6.13or dunque par e che ben tutto abbiate;
6.14ciò che disiavate
6.15potete far, cioè re del Toscano.
7.1Baron lombardi e romani e pugliesi
7.2e tosci e romagnuoli e marchigiani,
7.3Fiorenza, fior che sempre rinovella,
7.4a sua corte v'apella;
7.5che fare vol de sé re dei toscani,
7.6da poi che li Alamanni
7.7ave conquiso per forza e i senesi.
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