about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

L'ELEZIONE

Poesie

PoeTree.it

1.1Suonava la campana a deputato,
1.2svegliando il cittadino e il contadino
1.3all'alto ufficio dell'elettorato.
2.1Se si tratti di greco o di latino,
2.2se la faccenda è intesa o non è intesa,
2.3lo dice il fatto visto da vicino.
3.1Per me direi che il popolo l'ha presa
3.2come la prende appunto la campana,
3.3che chiama gli altri e che non entra in chiesa!
4.1Dall'altare di Dio poco lontana
4.2si distende una mensa lunga e stretta,
4.3che d'un vecchio tappeto ha la sottana.
5.1Al destro lato vedi una cassetta
5.2che fa le veci d'urna, e de' votanti
5.3ogni boccone ingolla per saetta.
6.1Seggono alla gran tavola davanti
6.2in giubba nera i tre squittinatori,
6.3a guisa di Minossi e Radamanti.
7.1Ex officio presiede a quei lavori
7.2il Pater Patriae, e fa, secondo l'uso,
7.3nome per nome appello agli elettori.
8.1così procede la gente foresta,
8.2la gente a cui la libertà rifatta
8.3non ha per anco rifatta la testa.
9.1Dopo una reverenza disadatta,
9.2senza tanto vagliar dal grano il loglio,
9.3o detta il nome o da se stessa imbratta.
10.1E qui, Vannucci mio, non è un imbroglio
10.2di chi siede per altri alla scrittura,
10.3se spesso a modo suo cucina il foglio?
11.1Sai che in liberi tempi è cosa dura
11.2a una libera penna esser tarpata,
11.3e star lì servilmente a dettatura.
12.1Battezzata la scheda e ripiegata,
12.2dell'aureo nome nel povero scrigno
12.3scende il tesoro in carta monetata.
13.1A questo monetata, un muso arcigno
13.2che compra i voti, per un arrembato
13.3m'accenna... coll'occhio maligno;
14.1e ridendo d'un riso stralunato:
14.2«Costui è un burbero mezzano»,
14.3ammicca di rimando il sullodato.
15.1Cittadini ruffiani, andate piano
15.2colle risa scambievoli, ché in questo
15.3siete fratelli, e datevi la mano.
16.1Chi non compra e non vende è l'uomo onesto.
16.2Ma tiro avanti a dirti la commedia,
16.3ché qui colla morale è buio pesto.
17.1Inchiodato tre giorni sulla sedia
17.2rimane il seggio, e aspetta chi non viene,
17.3dall'uggia sbadigliando e dall'inedia.
18.1Di secento elettori, anderà bene
18.2se degnano la chiesa un cencinquanta:
18.3e perché ciò? Chi è che gli trattiene?
19.1Se con tanta libidine e con tanta
19.2fame fu chiesto lo Statuto, quale
19.3nausea ci svoglia d'assaggiar la pianta?
20.1Per quanto, o bene bene, o male male
20.2venir ne possa, anch'io darò la volta
20.3al dado del suffragio universale.
21.1E ciò, perché giustizia, a chi l'ascolta,
21.2tutti... ai diritti dello Stato,
21.3non ch'io ne speri già miglior raccolta:
22.1temo il collare, il ricco, il titolato,
22.2temo i raggiri di tutte le tinte,
22.3per cui vagella il volgo abbindolato.
23.1Vinca il voto per tutti: avrai tu vinte
23.2viltà, bassezza, inerzia e noncuranza?
23.3Pochi sono e non vanno, o vanno a spinte.
24.1Non sai che mentre la città dinanza,
24.2la campagna rincula? O ignori forse
24.3che i molti d'un rovescio hanno speranza?
25.1Guarda e vedrai se libera risorse
25.2la folla, e s'argomenta del Padrone
25.3frenar la zanna che sì cheta morse.
26.1Vadano le gazzette a processione,
26.2urli chi vuole e s'arroventi in piazza
26.3in un branco di bestie e di persone:
27.1finché sventura non ruoti la mazza
27.2percotendo a castigo e a medicina,
27.3servi saremo e d'abito e di razza.
28.1Come Dio vuole, la terza mattina
28.2posti a correre il palio i soli due
28.3che favorì la sorte o la cucina;
29.1debbe ogni scheda le larghezze sue
29.2stringere in essi, e per modo di dire,
29.3bisogna arar coll'asino e col bue.
30.1Che, se dell'urna stitica sortire
30.2vedi la palma, o nobile intelletto,
30.3o virtù che nessun rompe a servire;
31.1di' pur che il mondo è arcanamente retto
31.2da quella Mente che l'ha destinato
31.3a girar fino in fondo a suo dispetto.
32.1A mala pena sboccia il neonato,
32.2quasi sbrogliati d'una gran fatica,
32.3il seggio e gli altri che l'hanno ponzato
33.1lo mandano, che Iddio lo benedica,
33.2spargendogli, secondo il consueto,
33.3gelsomini davanti e dietro ortica.
34.1Ed ecco rintostare il diavoleto,
34.2ecco la frusta che spietata batte,
34.3e leva il pelo alle mammane e al feto.
35.1Se viene a galla, immagina, un Maratte,
35.2gridano spasimando i paurosi,
35.3che gli elettori eleggono in ciabatte.
36.1Se poi galleggia invece un di quei così
36.2impastoiati come sare' io,
36.3ovvero un ferma là de' più famosi;
37.1apriti cielo al fiotto, al trepestio
37.2di cent'altri che strillano; smettete
37.3di dare il voto, per amor di Dio!
38.1Sull'eletto, o lì sì che d'inquiete
38.2vespe il ronzio stizzoso e l'ira cresce,
38.3e si sbizzisce del forar la sete.
39.1Per te riesce, per me non riesce,
39.2per lui non leva un ragnolo d'un buco,
39.3per quelli là non è carne né pesce;
40.1questi lo chiama grullo, e quegli eunuco,
40.2ghiotto d'onori, ingordo di denari;
40.3uno lo bolla a birba, un altro a ciuco.
41.1E questi colpi di venti contrari
41.2sullo stangone e sul repubblicano
41.3feriscono e imperversano alla pari.
42.1E chi t'ha detto, o popolo sovrano,
42.2di mandare alla Camera Tommaso
42.3in luogo di Michele o di Bastiano?
43.1Chi t'ha sforzato di votare a caso,
43.2di stare a letto, di beccare un tanto,
43.3o di lasciarti menar per il naso?
44.1Un'altra volta lascialo in un canto,
44.2e più lento di lui piglia o più desto,
44.3o non gridare se scegli altrettanto.
45.1Dirai che adesso a giudicare è presto,
45.2che questo pollo, duro attualmente,
45.3nutrirà poi quando sarà digesto.
46.1Ed io rispondo: — O allor perché la gente
46.2è tanto ingorda d'affollarsi al piatto?
46.3perché non pensa prima a farci il dente? —
47.1Ma no: mene, lamenti, ozio, baratto,
47.2e cani e gatti e cetera animalia,
47.3e disfare e rifar quel che fu fatto.
48.1Viva la libertà, viva l'Italia.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)