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ALLI SPETTRI DEL 4 SETTEMBRE 1847

Poesie

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1.1Su, Don Abbondio, è morto Don Rodrigo!
1.2Sbuca dal guscio delle tue paure:
1.3è morto, è morto: non temer castigo,
1.4dèstati pure.
2.1Scosso dal Limbo degl'ignoti automi,
2.2corri a gridare in mezzo al viavai,
2.3popolo e libertà, cogli altri nomi,
2.4seppur li sai.
3.1Ma già corresti: ti vedemmo a sera
3.2tra gente e gente entrato in comitiva,
3.3e seguendo alla coda una bandiera
3.4biasciare evviva.
4.1Cresciuta l'onda cittadina, e visto
4.2popolo e Re festante e rimpaciato,
4.3e la spia moribonda, e al birro tristo
4.4mancare il fiato;
5.1tu, sciolto dall'ingenito tremore,
5.2saltasti in capofila a far subbuglio,
5.3matto tra i savi, e ti facesti onore
5.4del sol di luglio.
6.1Bravo! coraggio! Il tempo dà consiglio:
6.2consìgliati col tempo all'occasione:
6.3ma intanto che può fare anco il coniglio
6.4cuor di leone,
7.1fìccati, Abbondio; e al popolo ammirato
7.2di te, che armeggi e fai tanto baccano,
7.3urla che fosti, ancor da sotterrato,
7.4repubblicano.
8.1Voi, liberali, che per anni ed anni
8.2alimentaste il fitto degli orecchi,
8.3largo a' molluschi! e andate co' tiranni
8.4tra i ferri vecchi.
9.1A questo fungo di settembre, a questa
9.2civica larva sfarfallata d'ora,
9.3si schioda il labbro e gli ribolle in testa
9.4libera gora.
10.1Già già con piglio d'orator baccante
10.2sta d'un caffè, tiranno alla tribuna;
10.3già la canèa de' botoli arrogante
10.4scioglie e raguna.
11.1Briaco di gazzette improvvisate,
11.2pazzi assiomi di governo sputa
11.3sulle attonite zucche, erba d'estate
11.4che il verno muta.
12.1scoppiano intorno; e altèra in baffi sconci
12.2succhia la patriottica Babelle
12.3sigari e ponci.
13.1Dall'un de' canti, un'ombra ignota e sola
13.2tien l'occhio al conventicolo arruffato,
13.3e vagheggia il futuro, e si consola
13.4del pan scemato.
14.1Stolta! se v'ha talun che qui rinnova
14.2l'orge scomposte di confusa Tebe,
14.3popol non è che sorga a vita nuova;
14.4è poca plebe.
15.1È poca plebe: e d'oro e di penuria
15.2sorge, a guerra di cenci e di gallone:
15.3Censo e Banca ne dà, Parnaso e Curia,
15.4Trivio e Blasone.
16.1È poca plebe: e prode di garrito,
16.2prode di boria e d'ozio e d'ogni lezzo,
16.3il maestoso italico convito
16.4desta a ribrezzo.
17.1Se il fuoco tace, torpida s'avvalla
17.2al fondo, e i giorni in vanità consuma;
17.3se ribollono i tempi, eccola a galla,
17.4sordida schiuma.
18.1Lieve all'amor e all'odio, oggi t'inalza
18.2de' primi onori sull'ara eminente,
18.3doman t'aborre, e nel fango ti sbalza,
18.4sempre demente.
19.1Invano, invano in lei pone speranza
19.2la sconsolata gelosia del Norde.
19.3Di veri prodi eletta figliolanza
19.4sorge concorde,
20.1e di virtù, d'imprese alte e leggiadre
20.2l'Italia affida: carità la sprona
20.3di ricomporre alla dolente madre
20.4la sua corona.
21.1O popol vero, o d'opre e di costume
21.2specchio a tutte le plebi in tutti i tempi,
21.3lèvati in alto, e lascia al bastardume
21.4gli stolti esempi.
22.1Tu modesto, tu pio, tu solo nato
22.2libero, tra licenza e tirannia,
22.3al volgo in furia e al volgo impastoiato
22.4segna la via.
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