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A LEOPOLDO II

Poesie

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1.1Signor, sospeso il pungolo severo,
1.2a te parla la Musa alta e sicura,
1.3la Musa onde ti venne in pro del vero
1.4acre puntura.
2.1Libero prence, a gloriosa mèta
2.2vòlto col popol suo dal cammin vecchio,
2.3con nuovo esempio a libero poeta
2.4porga l'orecchio.
3.1Taccian l'accuse e l'ombre del passato,
3.2di scambievoli orgogli acerbi frutti:
3.3tutti un duro letargo ha travagliato:
3.4errammo tutti.
4.1Oggi in più degna gara a tutti giova
4.2cessar miseri dubbi e detti amari,
4.3al fiero incarco della vita nuova
4.4nuovi del pari.
5.1Se al popolo non rechi impedimento
5.2l'abito molle, la dormita pace,
5.3la facil sapienza, il braccio lento,
5.4la lingua audace;
6.1se non turbino il re larve bugiarde,
6.2vuote superbie, ambizioni oscure,
6.3frodi, minacce, ambagi, ire codarde,
6.4stolte paure;
7.1piega popolo e re le mansuete
7.2voglie a concordia con aperto riso;
7.3e il lungo ordir della medicea rete
7.4ecco è reciso.
8.1Che se dell'avo industrioso istinto,
8.2strigato il laccio che vita ci spense,
8.3nostra virtù da cieco laberinto
8.4parte redense,
9.1tardi d'astuta signoria lasciva
9.2la radice mortifera si schianta:
9.3serpe a guisa di rovo, e usanza avviva
9.4la mala pianta.
10.1Ma vedi come nella Mente Eterna
10.2tempo corregge ogni cosa mortale:
10.3nasce dal male il ben con vece alterna,
10.4dal bene il male:
11.1né questo è cerchio come il volgo crede,
11.2che salga e scenda e sé in sé rigire;
11.3è un turbine che al ver sempre procede
11.4con alte spire.
12.1Nocque licenza a libertà: si franse
12.2per troppa tesa l'arco a tirannia;
12.3e l'una e l'altra fu percossa, e pianse
12.4l'errata via.
13.1Dalla nordica illuvie Italia emerse
13.2ricca e discorde di possanza e d'arte:
13.3calò di nuovo il nembo, e la sommerse
13.4di parte in parte.
14.1Or come volge calamita al polo,
14.2vôlta alla luce che per lei raggiorna,
14.3compresa d'un amor, d'un voler solo,
14.4una ritorna.
15.1Scosso e ravvisto del comune inganno
15.2che avvolse Europa in tenebroso arcano,
15.3lei risaluta il Franco e l'Alemanno,
15.4l'Anglo e l'Ispano;
16.1e un agitarsi, un franger di ritorte,
16.2una voce dal ciel per tutto udita
16.3che riscuote i sepolcri e dalla morte
16.4desta la vita.
17.1E in te speranza alla toscana gente
17.2del quinto Carlo dagli eredi uscìo:
17.3rinasce il giglio che stirpò Clemente,
17.4diletto a Pio.
18.1Al culto antico di quel santo stelo
18.2della libera Italia ultimo seme,
18.3di re dovere e cittadino zelo
18.4muovano insieme.
19.1Già da Firenze il fior desiderato
19.2andò, simbol di pace e di riscatto,
19.3di terra in terra accolto e ricambiato
19.4nel dì del patto,
20.1che ogni altro patto vincerà d'assai
20.2mille volte giurato e mille infranto.
20.3Signor, pensa quel dì! versasti mai
20.4più dolce pianto?
21.1E noi piangemmo, e lacrime d'amore
21.2padre si ricambiâr, figli e fratelli:
21.3quel pianto che finì tanto dolore
21.4nessun cancelli.
22.1Ed or che a noi per nuovo atto immortale
22.2la tua benignità si disasconde,
22.3e n'avesti dal Serchio al crin regale
22.4debita fronde,
23.1la gioia austera de' cresciuti onori
23.2cresca conforto a te nell'ardua via;
23.3tra gente e gente di novelli amori
23.4cresca armonia.
24.1Al secolo miglior, de' tuoi figliuoli
24.2sorga e de' nostri nobile primizie,
24.3e di gemma più cara orni e consoli
24.4la tua canizie.
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