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IL CONGRESSO DE' BIRRI

Poesie

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1.1A scanso di rettorica, ho pensato
1.2di non fermarmi a descriver la stanza
1.3che in grembo accolse il nobile senato.
2.1Solamente dirò che l'adunanza
2.2in tre schiume di Birri era distinta,
2.3delle Camere d'oggi a somiglianza.
3.1A dritta, i Birri a cui balena in grinta
3.2il sangue puro; a manca, gli arrabbiati;
3.3nel centro, i Birri di nessuna tinta:
4.1Birrùcoli cioè dinoccolati,
4.2Birri che fanno il birro pur che sia;
4.3bracchi no, ma locuste degli Stati.
5.1Taglierò corto anco alla diceria
5.2che fece con un tuono da compieta
5.3il gran Capoccia della sbirreria,
6.1che deplorò giù giù dall'A alla Zeta,
6.2e le glorie birresche, e i guasti orrendi
6.3che porta il tempo come l'acqua cheta;
7.1e parlò di pericoli tremendi,
7.2e d'averli chiamati a parlamento
7.3per consultarli sul modo tenendi
8.1di riparare in tempo al fallimento.
9.1Dalla manca, oratore
9.2di que' Birri bestiali,
9.3sbucò pien di furore
9.4un Mangialiberali;
9.5e, sgretolando i denti,
9.6proruppe in questi accenti:
10.1— Pare impossibile,
10.2che in un paese,
10.3nel quale ammorbano
10.4di crimenlese
11.1anco gl'ipocriti
11.2del nostro Uffizio,
11.3sì perda in chiacchiere
11.4tempo e giudizio!
12.1Quando col mietere
12.2di poche teste
12.3si può d'un soffio
12.4stirpar la peste,
13.1perché, cullandosi,
13.2lasciar che cresca
13.3questa fungaia
13.4liberalesca;
14.1e manomettere
14.2Stato e Monarca,
14.3e a suon di ninnoli
14.4mandar la barca?
15.1Stolto chi reggere
15.2pensa un Governo
15.3colle buaggini
15.4d'un far paterno!
16.1Riforme, grazie,
16.2leggi, perdono,
16.3son vanaglorie,
16.4pazzie, sul trono.
17.1Lisciare un popolo
17.2che fa il padrone?
17.3supporre in bestie
17.4dritto e ragione?
18.1Lodare un regio
18.2senno, corrotto
18.3da questa logica
18.4da sanculotto?
19.1No: nel carnefice
19.2vive lo Stato:
19.3ogni politica
19.4sa d'impiccato;
20.1e un re, che a cintola
20.2la man si tiene,
20.3se casca, al diavolo!
20.4caschi, sta bene.
21.1Che c'entra il prossimo?
21.2io co' ribelli
21.3sono antropofago,
21.4non ho fratelli.
22.1Non dico al Principe:
22.2allenta il freno,
22.3tentenna, scàldati
22.4la serpe in seno;
23.1e quando il pelago
23.2sale in burrasca,
23.3affoga, e ficcati
23.4le leggi in tasca.
24.1Io vecchio, io vergine
24.2d'idee sì torte,
24.3colla canaglia
24.4vo per le corte.
25.1Tenerli d'occhio
25.2(sia chi si sia),
25.3impadronirsene,
25.4colpirli, e via.
26.1Ecco la massima
26.2spedita e vera:
26.3galera e boia,
26.4boia e galera —.
27.1Disse: e al tenero discorso
27.2di quell'orso — a mano manca
27.3ogni panca — si commosse.
27.4Non si scosse — non fe' segno
27.5o di sdegno — o d'ironia
27.6l'albagia — seduta a dritta,
27.7e ste' zitta — la platea.
27.8Si movea — lenta in quel mentre
27.9giù dal ventre — della stanza
27.10la sembianza — rubiconda
27.11e bistonda — d'un Vicario
27.12del salario — innamorato;
27.13che, sbozzato — uno sbadiglio,
27.14con un piglio — di maiale
27.15sciorinò questa morale.
28.1— Non dico: la mannaia,
28.2purché la voglia il tempo,
28.3rimette a nuovo un popolo,
28.4e il resto è un perditempo.
29.1Ma quando de' filantropi
29.2crebbe la piena, e crebbe
29.3questa flemma di codici
29.4tuffati nel giulebbe;
30.1quando alla moltitudine,
30.2bestia presuntuosa,
30.3il caso ha fatto intendere
30.4che la testa è qualcosa;
31.1darete un fermo al secolo
31.2lì, col boia alla mano?
31.3Collega, riformatevi;
31.4siete antidiluviano.
32.1Voi vi pensate d'essere
32.2a quel tempo beato,
32.3quando gridava Italia
32.4soltanto il letterato.
33.1Amico, ora le balie
33.2l'insegnano a' bambini;
33.3e quel nome dagli Arcadi
33.4passò ne' contadini.
34.1Sì, le spie s'arrabattano,
34.2e lo so come voi:
34.3ma, in fondo, che conclusero
34.4dal quattordici in poi?
35.1Se allora le degnavano
35.2perfino i Cavalieri,
35.3ora, non ce le vogliono
35.4nemmanco i caffettieri.
36.1I processi, le carceri
36.2fan più male che bene:
36.3un Liberale, in carcere,
36.4c'ingrassa, e se ne tiene.
37.1E quando esce di gabbia
37.2trattato a pasticcini,
37.3è preso per un martire,
37.4e noi per assassini.
38.1Gua', spero anch'io che i popoli
38.2vadano in perdizione:
38.3ma se toccasse ai Principi
38.4a dare il traballone?
39.1Colleghi, il tempo brontola:
39.2e ovunque mi rivolto,
39.3vi dico che per aria
39.4c'è del buio, e dimolto!
40.1Il mondo d'oggi è un diavolo
40.2di mondo sì viziato,
40.3che mi pare il quissimile
40.4d'un cavallo sboccato:
41.1se lo mandate libero,
41.2o si ferma, o va piano;
41.3più tirate la briglia,
41.4e più leva la mano.
42.1Io, queste cose, al pubblico,
42.2certo, non le direi:
42.3in piazza fo il cannibale,
42.4ma qui, signori miei,
43.1qui, dove è presumibile
43.2che non sian liberali,
43.3un galantuomo è in obbligo
43.4di dirle tali e quali.
44.1Sentite: io per la meglio
44.2mi terrei sull'intese;
44.3vedrei che piega pigliano
44.4le cose del paese;
45.1e poi, senza confondermi
45.2né a sinistra né a destra,
45.3o Principe o Repubblica,
45.4terrei dalla minestra —.
46.1Il centro acclamò,
46.2la manca sbuffò:
46.3un terzo Demostene
46.4in piede salì,
46.5al quale, agitandosi,
46.6la dritta annuì.
46.7Silenzio, silenzio,
46.8udite la parte,
46.9la parte che sfodera
46.10il verbo dell'arte.
47.1— Gli onorandi colleghi, a cui fu dato
47.2prima di me d'emettere un parere,
47.3non hanno a senso mio bene incarnato
47.4lo scopo dell'ufficio e l'arti vere:
47.5qui non si tratta di salvar lo Stato,
47.6di cattivarsi il Popolo o Messere,
47.7d'assicurarsi nella paga un poi;
47.8si tratta d'aver braccio e d'esser Noi.
48.1Io non ho per articoli di fede
48.2e non rifiuto il sangue e la vendetta:
48.3dico che il forte è di tenersi in piede;
48.4rispetto al come, è il caso che lo detta.
48.5Senza sistemi, il saggio opera e crede
48.6sempre ciò che gli torna e gli diletta:
48.7mirare al fine è regola costante,
48.8e chi soffre di scrupoli è pedante.
49.1Ciò che preme impedire è che tra loro
49.2s'intendano Governo e governati:
49.3se s'intendono, addio: l'età dell'oro
49.4per noi tanto finisce, e siamo andati.
49.5Dunque convien raddoppiare il lavoro
49.6d'intenebrarli tutti, e d'ambo i lati
49.7dare alle cose una certa apparenza
49.8da tenerli in sospetto e in diffidenza.
50.1Noi non siam qui per prevenire il male:
50.2giusto! va' là, sarebbe un bel mestiere!
50.3La così detta pubblica morale
50.4anzi è l'inciampo che ci dà pensiere.
50.5Il vegliare alla quiete universale
50.6è un reggere a' poltroni il candeliere:
50.7quando uno Stato è sano e in armonia,
50.8che figura ci fa la Polizia?
51.1Se cesseranno i moti rivoltosi,
51.2se scemeranno i tremiti al Governo,
51.3nel pubblico ristagno inoperosi
51.4dormirete nel fango un sonno eterno.
51.5Popoli in furia e Principi gelosi
51.6son del nostro edifizio il doppio perno:
51.7perché giri la ruota e giri bene,
51.8che la mandi il disordine conviene.
52.1Tempo già fu, lo dico a malincuore,
52.2che di Giustizia, noi bassi istrumenti,
52.3addosso al ladro, addosso al malfattore,
52.4miseri cani, esercitammo i denti;
52.5ma poi che i re ci presero in favore,
52.6e ci fecer ministri e confidenti,
52.7noi, di servi de' servi, in tre bocconi
52.8eccoci qui padroni de' padroni.
53.1Dividete e regnate... A questo punto
53.2suonò d'evviva la piazza vicina
53.3al Principe col Popol ricongiunto,
53.4all'Italia e alla Guardia Cittadina.
53.5Fecero a un tratto un muso di defunto
53.6tutti, nel centro, a dritta ed a mancina;
53.7e morì sulle labbra accidentato
53.8il genio di quel birro illuminato.
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