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PARTE SECONDA

Poesie

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1.1Partì l'ultimo lo sposo,
1.2sopraffatto dal pasticcio
1.3e dall'obbligo schifoso
1.4di legarsi a quel rosticcio.
1.5Con quest'osso per la gola
1.6si ficcò tra le lenzuola.
2.1Chiuse gli occhi, e gli parea
2.2d'esser solo allo scoperto;
2.3e un grand'albero vedea
2.4elevarsi in un deserto;
2.5un grand'albero, di fusto
2.6antichissimo e robusto.
3.1Giù dagl'infimi legami
3.2fino al mezzo della fronda
3.3spicca in alto, stende i rami
3.4e di frutti si feconda,
3.5che, di verdi, a poco a poco
3.6s'incolorano di croco.
4.1Un gran nuvolo d'uccelli,
4.2di lumache e di ronzoni,
4.3si pascevano di quelli
4.4e beccavano i più buoni;
4.5tanto che l'albero perde
4.6l'ubertà del primo verde.
5.1Ma dal mezzo alla suprema
5.2vetta in tutto si dispoglia,
5.3e su su langue, si scema
5.4d'ogni frutto e d'ogni foglia,
5.5e finisce in nudi stecchi
5.6come pianta che si secchi.
6.1Mentre tutto s'ammirava
6.2nelle fronde il signorotto,
6.3e il confronto almanaccava
6.4del disopra col disotto,
6.5più stupenda visione
6.6lo sviò dal paragone.
7.1Ove il tronco s'assottiglia
7.2e le braccia apre e dilata,
7.3vide l'arme spiattellata
7.4colla bestia di famiglia,
7.5che soffiando corse in dentro
7.6e lasciò rotto nel centro.
8.1Dall'araldico sdrucito,
8.2come in ottico apparato
8.3che rifletta impiccinito
8.4un gran popolo affollato,
8.5traspariva un bulicame
8.6d'illustrissimi e di dame.
9.1Cappe, elmetti luccicanti,
9.2toghe, mitre e berrettoni,
9.3e grandiglie e guardinfanti,
9.4e parrucche a riccioloni,
9.5e gran giubbe gallonate,
9.6e codone infarinate,
10.1con musacci arrovellati
10.2bofonchiavano tra loro
10.3di contee, di marchesati,
10.4di plebei, di libri d'oro,
10.5e di tempi e di costumi,
10.6e di simili vecchiumi.
11.1Dietro a tutti, in fondo in fondo
11.2si vedea la punta ritta
11.3d'un cappuccio andare a tondo;
11.4come se tra quella fitta
11.5si provasse a farsi avante
11.6qualche padre zoccolante.
12.1Lo vide appena che lo perse d'occhio,
12.2quello, alla guisa che movendo il loto
12.3ritira il capo e celasi il ranocchio,
13.1in giù disparve con veloce moto;
13.2e tosto un non so che suona calando
13.3dentro del fusto come fosse vuoto.
14.1Come a tempo de' classici, allorquando
14.2gli olmi e le querce aveano la matrice
14.3e figliavano Dee di quando in quando;
15.1così, spaccato il tronco alla radice,
15.2far capolino e sorgere fu vista
15.3una figura antica di vernice.
16.1Era l'aspetto suo quale un artista
16.2non trova al tempo degli Stenterelli,
16.3se gli tocca a rifare un trecentista.
17.1Rasa la barba avea, mozzi i capelli,
17.2e del cappuccio la testa guernita,
17.3oggi sciupata a noi fin dai cappelli;
18.1un mantello di panno da eremita,
18.2tra la maglia di lana e il giustacuore;
18.3d'un cingolo di cuoi stretta la vita.
19.1Corto di storia, il povero signore
19.2lo prese per un buttero, e tra 'l sonno
19.3gli fece un gesto e brontolò: — Va' fuore —.
20.1Sorrise e disse: — Io son l'arcibisnonno
20.2del nonno tuo, lo stipite de' tuoi,
20.3nato di gente che vendeva il tonno.
21.1Oh via non mi far muso, e non t'annoi
21.2conoscer te d'origine sì vile,
21.3comune, o nobilucci, a tutti voi.
22.1Taccio come salii su, dal barile
22.2di quel salume; ma certo non fue
22.3né per onesta vita mercantile,
23.1né per civil virtù, che d'uno o due
23.2prese le menti, ond'ei poser nell'arme
23.3per tutta nobiltà l'opere sue.
24.1Sai che la nostra età fu sempre in arme:
24.2io per quel mar di guerre e di congiure
24.3tener mi seppi a galla e vantaggiarme.
25.1Ma tocche appena le magistrature,
25.2fui posto al bando, mi guastâr le case,
25.3e a due dita del collo ebbi la scure.
26.1A piedi, con quel po' che mi rimase,
26.2giunsi a Parigi, e un mio concittadino
26.3d'aprir bottega là mi persuase.
27.1Un buco come quel di un ciabattino
27.2scovammo: e a forza di campare a stento,
27.3e di negar Gesù per un quattrino,
28.1n'ebbi il guadagno del cento per cento:
28.2quindi a prestar mi detti; e feci cose,
28.3cose che a raccontarle è uno spavento.
29.1Pensa alle ruberie più strepitose,
29.2se d'Arpia battezzata ovver giudea
29.3ma' mai t'hanno ghermito ugne famose,
30.1son tutte al paragone una miscea:
30.2questo socero tuo, guarda se pela,
30.3non le sogna nemmanco per idea.
31.1Figlio e nipote, per lunga sequela
31.2d'anni continuando il mio mestiere,
31.3nel mar dell'angherie spiegò la vela.
32.1Quelle nostre repubbliche sì fiere,
32.2moge obbedìano un duca, un viceré,
32.3che significa birro e gabelliere;
33.1quando un postero mio degno di me
33.2rimpatriò ricchissimo, e il bargello
33.3del suo rimpatriar seppe il perché.
34.1E qui mutando penne il nuovo uccello
34.2fatta la roba, fece la persona,
34.3e calò della Corte allo zimbello.
35.1Da quel momento in casa ti risuona
35.2un titolaccio col superlativo,
35.3e a bisdosso dell'arme hai la corona.
36.1Aulico branco né morto né vivo
36.2da costui fino a te fu la famiglia,
36.3ebete d'ozio e in vivere lascivo.
37.1Ridotto al verde per dorar la briglia,
37.2perché ti penti, o bestia cortigiana?
37.3Prendi dell'usurier, prendi la figlia:
38.1ché siam tutti d'un pelo e d'una lana —.
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