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A GIROLAMO TOMMASI

Poesie

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1.1Girolamo, il mestier facile e piano
1.2che gl'insegnò natura ognun rinnega
1.3e vuol nei ferri dell'altrui bottega
1.4spellar la mano;
2.1ognuno in gergo a scrivacchiar s'è messo
2.2sogni accattati, affetti che non sente,
2.3settario adulator della corrente
2.4o di se stesso.
3.1In due scuole vaneggia il popol dotto:
3.2la vecchia, al vero il torbo occhio rifiuta;
3.3la nuova, il letterario abito muta
3.4come il panciotto.
4.1Di qua, cervel digiuno in una testa
4.2di stoppa enciclopedica imbottita,
4.3d'uscir del guscio e d'ingollar la vita
4.4furia indigesta;
5.1calvo Apollo di là trotta alla zuffa
5.2sul Pegaso arrembato e co' frasconi:
5.3copre liuti e cetre e colascioni
5.4vernice o muffa.
6.1Aggiungi a questo un tirar giù di lerci
6.2sonniferi, che il torchio transalpino
6.3vomita addosso a noi, del figurino
6.4bastardi guerci:
7.1e tosto intenderai come, dal verme
7.2di bavose letture allumacato,
7.3del genio paesano appena nato
7.4raggrinza il germe.
8.1Non tutti il vento forestiero intasa;
8.2v'ha chi bee le native aure vitali;
8.3ma non è già chi spolvera scaffali
8.4tappato in casa;
9.1e sol perché di cronache e leggende
9.2e di scene cucite un sudiciume,
9.3per carestia, per noia e per costume
9.4si compra e vende,
10.1ponsa e s'allenta in pueril conato
10.2di storia o d'epopea, tisico a tanto,
10.3o sotto il peso di tragico manto
10.4casca sfilato;
11.1o briaco di sé scansa la gente,
11.2e per il lago del cervello oscuro
11.3pescando nel passato e nel futuro
11.4perde il presente:
12.1ma quei cui non fann'ombra all'intelletto
12.2la paga il boia e gli altri spauracchi;
12.3che si misura senz'alzare i tacchi
12.4col suo subietto;
13.1che benedice alla nativa zolla,
13.2né baratta sapore o si tien basso,
13.3se, Dio volendo, invece d'ananasso,
13.4nacque cipolla.
14.1Varian le braccia in noi, varia l'ingegno
14.2a diversi bisogni accomodato:
14.3e trono e forca e seggiola e steccato
14.4non fai d'un legno.
15.1Tommasi, l'umor mio tra mesto e lieto
15.2sgorga in versi balzani e semiseri:
15.3né so piallar la crosta ai miei pensieri,
15.4né so star cheto.
16.1Anch'io sbagliai me stesso, e nel bollore
16.2degli anni feci il bravo e l'ispirato,
16.3e pagando al Petrarca il noviziato
16.4belai d'amore;
17.1ma una voce segreta ogni momento,
17.2giù dai fondacci della coscienza,
17.3mi brontolava in tutta confidenza:
17.4«Muta strumento.
18.1Perché temi mostrar la tua figura,
18.2se nella giubba altrui non l'hai contratta?
18.3Dell'ombra propria, come bestia matta,
18.4ti fai paura.
19.1I tuoi concetti, per tradur te stesso,
19.2rendi svisati nel prisma dell'arte,
19.3e di secondo lume in su le carte
19.4torbo reflesso.
20.1L'indole tua così falsificando,
20.2se fai d'alchimia intonaco alla pelle,
20.3del tempo passerai dalle gabelle
20.4di contrabbando?
21.1Scimmia, se gabberai le genti grosse,
21.2temi l'orecchio spalancato al vero,
21.3che ne' tuoi sforzi dell'inno guerriero
21.4sente la tosse.
22.1Chi nacque al passo, e chi nacque alla fuga:
22.2invano invano a volgere il molino
22.3sforzi la zebra, o a farti il procaccino
22.4la tartaruga.
23.1Lascia la tromba e il flauto al polmone
23.2di chi c'è nato, o se l'è fitto in testa:
23.3tu de' pagliacci all'odierna festa
23.4fischia il trescone».
24.1Ed ecco a rompicollo e di sghimbescio
24.2svanir le larve della fantasia,
24.3e il medaglione dell'ipocrisia
24.4vòlto a rovescio.
25.1Come preso all'amor d'una devota,
25.2se casca il velo rabescato in coro
25.3vedi l'idolo tuo creduto d'oro
25.4farsi di mota:
26.1veggo un Michel di Lando, un Masaniello
26.2bere al fiasco di Giuda e perder l'erre:
26.3Bruto commendatore, e Robespierre
26.4frate e bargello,
27.1mirare a tutto e non avere un segno;
27.2superbia in riga d'Angelo custode;
27.3con convulsa agonia d'oro e di lode
27.4spennato ingegno;
28.1un palleggiar di lodi inverecondo;
28.2atei–salmisti, Tirtei coll'affanno,
28.3e le grinze nel core a ventun anno,
28.4lordare il mondo.
29.1Restai di sasso; barattare il viso
29.2volli e celare i tratti di famiglia:
29.3ma poi l'ira il dolor, la meraviglia
29.4si sciolse in riso;
30.1ah, in riso che non passa alla midolla!
30.2e mi sento simile al saltambanco,
30.3che muor di fame, e in vista ilare e franco
30.4trattien la folla.
31.1Beato me, se mai potrò la mente
31.2posar quieta in più sereni obietti,
31.3e sparger fiori e ricambiare affetti
31.4soavemente.
32.1Cessi il mercato reo, cessi la frode,
32.2sola cagion di spregio e di rampogna:
32.3e il cor rifiuti di comun vergogna
32.4misera lode.
33.1Ma fino a tanto che ci sta sul collo,
33.2sorga all'infamia dalla nostra voce,
33.3di scherno armata e libero e feroce,
33.4protesta e bollo.
34.1Come se corri per le gallerie
34.2vedi in confuso un barbaglìo di quadri,
34.3così falsi profeti e balì ladri,
34.4martiri spie,
35.1mercanti e birri in barba liberale,
35.2mi frullan per la testa a schiera a schiera:
35.3Tommasi, mi ci par l'ultima sera
35.4di carnevale.
36.1Ecco i miei personaggi, ecco le scene,
36.2e degli scherzi la sorgente prima:
36.3se poi m'è dato d'infilar la rima
36.4o male o bene,
37.1scrivo per me, scemandomi la noia
37.2di questa vita grulla e inconcludente,
37.3torpido per natura, e impaziente
37.4d'ogni pastoia.
38.1Chi mira al fumo o a quello che si conia,
38.2dalle gazzette insegnamenti attinga,
38.3e là si stroppi il cranio, o nella stringa
38.4del De Colonia;
39.1centoni, fantasie scriva a giornata,
39.2venda la bile, il Credo e la parola;
39.3mentre gli pianta il còmpito alla gola
39.4librajo pirata,
40.1che, avaro e buono a nulla, esige mondi
40.2da te che mostri un'oncia di valore;
40.3e co' romanzi galvanizza il core
40.4de' vagabondi.
41.1Io no: non porterò di Tizio o Caio
41.2oltramontane o arcadiche livree,
41.3né per lisciarle affogherò l'idee
41.4nel calamaio.
42.1Non sarò visto volontario eunuco
42.2recidermi il cervel, perch'io disperi
42.3la firma d'un Real Castrapensieri
42.4birbone e ciuco.
43.1Se posso, al foglio non darò rimate
43.2frasi di spugna, o copie, o ipocrisie;
43.3né per censura pubblica le mie
43.4stizze private.
44.1Ma scrivendo là là, quando mi pare,
44.2sulle farse vedute a tempo mio,
44.3qualcosa annasperò, se piace a Dio,
44.4nel mio volgare.
45.1Laudato sempre sia chi nella bara
45.2dal mondo se ne va col suo vestito:
45.3muoia pur bestia; se non ha mentito,
45.4che bestia rara!
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