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LA VESTIZIONE

Poesie

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1.1Quando s'aprì rivendita d'onori,
1.2e di croci un diluvio universale
1.3allagò il trivio di Commendatori;
2.1quando nel nastro s'imbrogliaron l'ale
2.2l'oche, l'aquile, i corvi e gli sparvieri;
2.3o, per parlar più franco e naturale,
3.1quando si vider fatti cavalieri
3.2schiume d'avvocatucci e poetastri,
3.3birri, strozzini ed altri vituperî;
4.1tal che vedea la feccia andare agli astri,
4.2né un soldo sciupò mai per tentar l'ambo
4.3al gran lotto dei titoli e dei nastri,
5.1nel cervellaccio imbizzarrito e strambo
5.2sentì ronzar di versi una congerie:
5.3e piccato di fare un ditirambo,
6.1senza legge di forme o di materie,
6.2le sacre mescolò colle profane,
6.3e le cose ridicole alle serie.
7.1Parole abburattate e popolane,
7.2trivialità cucì, convenienti
7.3a celebrar le gesta paesane,
8.1e proruppe da matto in questi accenti,
8.2ai rètori lasciando e a' burattini
8.3grammaticali ed altri complimenti.
9.1— Rósa da nobiltà senza quattrini
9.2casca la vecchia Tavola, e la nuova
9.3è una ladra genia di Paladini.
10.1Tanta è la sua viltà che non ne giova:
10.2e i bottegai de' titoli lo sanno,
10.3ma tiran via perché gatta ci cova.
11.1Come di Corte riempir lo scanno
11.2che vuotan Conti tribolati? e come
11.3le forbici menar, se manca il panno?
12.1Volle di cavalier prendere il nome,
12.2spazzaturaio d'anima, un droghiere:
12.3Bécero si chiamò di soprannome.
13.1In diebus illis girò col paniere
13.2a raccattare i cenci per la via,
13.3da tanto ch'era nato cavaliere.
14.1Trovo che fece anco un sinsin la spia,
14.2poi, come non si sa, l'ipotecario;
14.3di questo passo aprì la drogheria.
15.1E coll'usura, e facendo il falsario,
15.2co' frodi, e con bilance adulterate,
15.3gli venne fatto d'esser milionario.
16.1Volle, quand'ebbe i rusponi a palate,
16.2rubar fin la collottola al capestro,
16.3e col nastro abbuiar le birbonate.
17.1D'un Balì, che di Corte è l'occhio destro,
17.2dette di frego a un debito stantio;
17.3e quei l'accomodò col Gran Maestro.
18.1Brillava a festa la casa di Dio
18.2tra il fumo degl'incensi e i lampadari:
18.3d'organi e di campane un diavolio
19.1chiamava a veder Bécero agli altari
19.2a insudiciare il sacro Ordin guerriero,
19.3che un tempo combatté contro i corsari.
20.1A lui d'intorno il nobilume e il clero,
20.2le parole soffiandogli ed i gesti,
20.3in tutto lo ciurmavan cavaliero.
21.1Tra i preti, tra i taù, con quelle vesti,
21.2alterar si sentì la fantasia,
21.3né gli pareano più quelli né questi;
22.1ma li vedea mutar fisonomia,
22.2e dall'altar discendere e svanire
22.3le immagini di Cristo e di Maria.
23.1Era la chiesa un andare e venire
23.2di fieri spettri e d'orribili larve,
23.3con una romba da farlo ammattire.
24.1Crollò il ciborio, si divelse e sparve;
24.2e nel luogo di quello una figura
24.3magra e d'aspetto tisico gli apparve.
25.1In mano ha la cambial, dalla cintura
25.2di molti pegni un ordine pendea:
25.3la riconobbe tosto per l'Usura
26.1dalla pratica grande che n'avea:
26.2vide prender persona i candelieri,
26.3e diventar di scrocchi un'assemblea.
27.1Parean nobili tutti e cavalieri,
27.2e d'accordo gridavano al fantasma:
27.3— Mamma, Pisa per voi doventa Algeri.
28.1Com'uom che per mefitico miasma
28.2anela e gronda d'un sudor gelato,
28.3o come un gobbo che patisce d'asma,
29.1Bécero si sentì mozzare il fiato:
29.2alzossi, e per fuggir volse le spalle:
29.3ma gli treman le gambe, e d'ogni lato
30.1di strane torme era stipato il calle.
31.1Grullo, confuso
31.2rimase lì;
31.3col manto il muso
31.4si ricoprì.
31.5Da quella faccia
31.6che lo minaccia
31.7celarsi crede,
31.8ma sempre vede
31.9cose d'inferno
31.10coll'occhio interno
31.11della paura,
31.12che non si tura.
31.13Anzi, raccolto
31.14in se medesimo,
31.15si sentì l'animo
31.16vié più sconvolto.
32.1E di più nere immagini
32.2gli si turbò la mente.
32.3Sognò l'accusa, il carcere,
32.4la Corte, il Presidente;
32.5in banco di vergogna
32.6sedé coi malfattori;
32.7udì parlar di gogna,
32.8di pubblici lavori.
33.1Tosato, esposto al popolo,
33.2ai tocchi d'un battaglio,
33.3l'abito nobilissimo
33.4cangiò colore e taglio:
33.5la croce sfigurata
33.6pareva un cartellaccio,
33.7lo sprone un catenaccio,
33.8la spada una granata.
34.1Poi vide un'alta macchina,
34.2un militar corteo;
34.3fantasticò d'ascendere
34.4su per uno scaleo;
34.5e sotto una gran folla;
34.6allato, un cappuccino:
34.7fu messo a capo chino,
34.8e udì scattar la molla.
35.1Parvegli a quello scatto
35.2sentire un certo crollo,
35.3ch'alzò le mani a un tratto
35.4per attastarsi il collo.
36.1Ma in quel punto una mano scettrata
36.2gli calò sulla testa nefaria:
36.3allo strano prodigio, incantata
36.4la mannaia rimase per aria.
36.5— Viva, viva, — gridava il buglione, —
36.6la giustizia del nostro Solone!
36.7Se protegge chi ruba e chi gabba,
36.8muoia Cristo, si sciolga Barabba! —
37.1Di sotto la toga
37.2che quasi l'affoga
37.3la testa levò;
37.4d'intorno girò
37.5quegli occhi di falco;
37.6e allor gli s'offerse
37.7d'altare, di palco,
37.8d'usura, di Cristo,
37.9un vortice, un misto
37.10di cose diverse.
37.11Così del malato
37.12non bene svegliato,
37.13col falso e col vero
37.14combatte il pensiero,
37.15guizzando nel laccio
37.16di qualche sognaccio.
38.1E già la vision si disciogliea,
38.2quando da un lato della chiesa sente
38.3incominciare un canto, e gli parea
38.4superbo nel concetto e impertinente.
38.5Si volta, e vede in aulica livrea
38.6gente che incoccia maledettamente
38.7d'esser di carne come tutti siamo,
38.8e vorrebbe per babbo un altro Adamo.
39.1Vedea sbiadito il nastro degli occhielli,
39.2e la fusciacca doventata bieca;
39.3uniformi ritinte, e de' gioielli
39.4il bugiardo baglior che non accieca.
39.5Else e crascià riconoscea tra quelli,
39.6e spallette tenute in ipoteca,
39.7e marchesi mandati in precipizio,
39.8e più visi di bue che di patrizio.
40.1(Qui ci vuole un certo imbroglio
40.2di sussiego e di miseria,
40.3e il frasario dell'orgoglio
40.4adattato alla materia.
40.5Fatto mantice, il polmone
40.6spiri vento di blasone.
41.1Ma di modi arcigni e tronfi
41.2non ho copia in casa mia,
41.3né un bisnonno che mi gonfi
41.4di fastosa idropisia;
41.5e un linguaggio da strapazzo
41.6ascoltai fin da ragazzo.
42.1Se il poetico artifizio
42.2non m'aiuta a darmi l'aria
42.3d'uno sbuffo gentilizio,
42.4colpa d'anima ordinaria.
42.5Proverò se ci riesco).
42.6Lo squadravano in cagnesco
43.1e diceano: — Un mercatino,
43.2che il paese ha messo a rubba,
43.3un vilissimo facchino
43.4si nobilita la giubba,
43.5e dal banco salta fuori
43.6a impancarsi co' signori?
44.1Si vedrà dunque un figuro,
44.2nato al fango e al letamaio,
44.3intorbare il sangue puro
44.4col suo sangue bottegaio?
44.5E farà questo plebeo
44.6tanto insulto al galateo?
45.1Usurai crucesignati
45.2che si comprano di lei,
45.3tra i patrizi scavalcati
45.4passeranno in tiro a sei
45.5a esalar l'anima ciuca
45.6a sinistra del Granduca?
46.1Rifiniti dal mestiere,
46.2c'è chi paga i ciambellani
46.3con un calcio nel sedere;
46.4e rifà di pelacani,
46.5che il delitto insignorì,
46.6il vivaio dei Balì.
47.1E di più, ridotto a zero,
47.2il patrizio è condannato
47.3a succhiarsi il vitupero
47.4di vestir chi l'ha spogliato,
47.5a ridursi sulla paglia
47.6per far largo alla canaglia.
48.1Se vien voglia ai morti eroi
48.2dell'avita abitazione,
48.3oramai, siccome noi
48.4si tornò tutti a pigione,
48.5cerchi l'anima degli avi
48.6il birbon che n'ha le chiavi.
49.1Di questa antifona
49.2l'onda sonora
49.3su per la cupola
49.4tremava ancora:
50.1l'illustre bindolo
50.2a capo basso
50.3parea Don Bartolo
50.4fatto di sasso:
51.1quand'ecco a scuoterlo
51.2dal suo stupore
51.3un nuovo strepito,
51.4un gran rumore.
52.1Come pinzochera
52.2che il mondo inganna,
52.3di dentro Taide,
52.4di fuor Susanna,
53.1si sogna i diavoli
53.2montati in furia,
53.3dopo la predica
53.4sulla lussuria;
54.1così, coll'animo
54.2sempre alterato,
54.3tutto Camaldoli,
54.4tutto Mercato,
55.1vedea concorrere
55.2in una lega,
55.3portando l'alito
55.4della bottega;
56.1sbracciati, in zoccoli,
56.2e scalzi e sbrici,
56.3e musi laidi
56.4di vecchi amici;
57.1e Crezie e Càtere,
57.2e Bobi e Beco,
57.3su per le bettole
57.4cresciuti seco.
58.1Questa combriccola
58.2strana di gente
58.3agglomerandosi
58.4confusamente,
59.1lasciate le idee,
59.2le frasi ampollose,
59.3con urla plebee
59.4rincara la dose,
60.1e lo striglia così nel suo vernacolo
60.2senza tanto rispetto al tabernacolo:
61.1— Salute a Bécero,
61.2viva il droghiere!
61.3Bellino, in maschera
61.4di cavaliere!
62.1O come domine,
62.2se giorni sono
62.3vendevi zenzero
62.4per pepe bono,
63.1oggi ci reciti
63.2col togo addosso
63.3questa commedia
63.4del cencio rosso?
64.1Ah, tra lo zucchero,
64.2col tuo pestello,
64.3eri in carattere,
64.4eri più bello!
65.1Or tra lo strascico
65.2e l'albagia
65.3un chiappanuvoli
65.4par che tu sia.
66.1Eh, torna Bécero,
66.2torna droghiere,
66.3leva la maschera
66.4di cavaliere.
67.1Se per il solito
67.2quando ragioni,
67.3dici spropositi
67.4da can barboni,
68.1come discorrere
68.2potrai con gente
68.3che saprà leggere
68.4sicuramente?
69.1Ah, torna Bécero,
69.2torna droghiere,
69.3leva la maschera
69.4di cavaliere.
70.1Se schifo ai nobili
70.2non fa la loia
70.3di certi ciàccheri
70.4scappati al boia;
71.1se i preti a crederti
71.2son tanto bovi,
71.3con codest'anima
71.4che ti ritrovi;
72.1se, per lo scandalo
72.2di questa festa,
72.3non ti precipita
72.4la chiesa in testa;
73.1o in oggi ha credito
73.2lo sbarazzino,
73.3o santo Stefano
73.4tira al quattrino.
74.1Ma noi che fécemo
74.2teco il mestiere,
74.3s'ha a dir lustrissimo?
74.4l'aresti a avere!
75.1Un rivendugliolo
75.2rimpannucciato
75.3ci ha a stare in aria?
75.4Va via, sguaiato!
76.1Va colle logiche,
76.2va pure assieme;
76.3che tu ci bazzichi,
76.4non ce ne preme.
77.1Ma se da ridere,
77.2po' poi, ci scappa
77.3di te, del ciondolo,
77.4e della cappa,
78.1non te ne prendere,
78.2non far cipiglio:
78.3sai di garofani
78.4lontano un miglio.
79.1Tiéntene, Bécero,
79.2gonfia, droghiere,
79.3sei bello in maschera
79.4di cavaliere!
80.1Tacquero: e gli parea che ad una voce
80.2ripigliasser le genti ivi affollate:
80.3— Se dalla forca ti salvò la croce,
80.4non ti potrà salvar dalle frustate. —
80.5Indi ogni larva se n'andò veloce,
80.6finì la cerimonia e le fischiate,
80.7e su in Ciel santo Stefano si lagna
80.8di vedere un pirata in Cappamagna.
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