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II

Poesie

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1.1O sacro, santo e prezïoso chiovo,
1.2che i santi piedi forasti al Redentore
1.3e con aspro dolore
1.4passasti l'ossa e i nerbi, com'io trovo,
1.5dammi tanto valore
1.6che accette sien le rime ch'io or muovo!
1.7Ben che tu sia antiquo, sempre nuovo
1.8ti mostri, e pari al nostro umano aspetto
1.9del sangue benedetto
1.10resperso e tinto dell'agnel di Dio.
1.11Donami tanta di tua grazia ch'io
1.12possa cantare in mie povere rime
1.13quanto tu se' sublime
1.14e quanto chi ti vede sia giocondo,
1.15sì che per tutto 'l mondo
1.16el loco ove tu se' sia manifesto,
1.17sì che a vederti ognun sia ratto e presto.
2.1O ferro aventurato, eletto e digno
2.2a trapassare i piedi e quelle piante
2.3di Cristo tanto sante
2.4e conficcarle strette al santo ligno,
2.5per andar suso al ciel se' dritto signo,
2.6digno di tanto onore e grazie tante
2.7che nessuno elegante
2.8a laudarti averia arte o ingegno!
2.9Tu se' 'l chiovo che 'l Re dell'alto Regno
2.10tenesti sì serrato in sulla croce,
2.11in sin che ad alta voce
2.12rendette l'alma al suo Padre beato.
2.13Poi che di questo mondo fu passato,
2.14da Nicodemo allor fusti sconfitto,
2.15che l'avia sì traffitto
2.16che con fatiga assai n'uscisti fore.
2.17Or se' in tanto onore,
2.18o santo ferro e prezïoso orlico,
2.19che mille grazie a te sempre replìco.
3.1Oh, se mi lice a dir, filice mano
3.2che fabricò sì prezïoso aguto,
3.3per cui morto e feruto
3.4fu quel sommo valore e Re sovrano
3.5che morì in croce pel peccato umano
3.6del primo padre, che fu sì arguto,
3.7ond' ei ne fu pentuto,
3.8cacciato del giardin delizïano!
3.9Non è alcun da Dio tanto lontano
3.10che, quando questo arliquio santo vede,
3.11non torni a vera fede
3.12e del suo mal non sia tutto rimosso.
3.13Io veggio ben ch'io non so né posso
3.14dire a sufficienzia le suoe laude,
3.15se non che 'l mio cor gaude
3.16ognor ch'io veggio quel reliquio santo;
3.17ed ardo d'amor tanto
3.18inverso Dio che ciascun'or mi sento
3.19crescere in caritade e buon talento.
4.1Se tutto l'oro ch'è sotto la luna
4.2io possedessi, o quel del ricco Dario,
4.3o quel di Silla e Mario,
4.4o quante ne dispensa la Fortuna,
4.5o quante gemme l'Indo in sé raduna,
4.6o Ermo o Tago di più color vario,
4.7l'uno a l'altro contrario
4.8ché l'una è bianca e l'altra è verde e bruna,
4.9ogni cosa darei sol per quest'una
4.10orliqua, che trapassa ogni ricchezza
4.11per la sua grande altezza.
4.12E non si stimeria il suo gran pregio!
4.13O prezïoso chiovo e tanto egregio,
4.14per cui onor queste mie rime spargo,
4.15della tua grazia largo
4.16spandi 'l bel fiume e tua dolce rusciada,
4.17sì che io prenda la strada
4.18che ci conduce alla corte superna,
4.19e tu mi sia ai piei chiara lucerna!
5.1Pria che tu trafiggesti i santi piedi,
5.2eri ferro crudele e dispiatato;
5.3or se' tanto bramato
5.4che nel cor di ciascun stai e risiedi.
5.5O santo chiovo, da Dio grazia chiedi
5.6che ciascun cristian ch'egli ha fallato
5.7per te sia perdonato,
5.8ché impetrerai ciò che tu lui richiedi!
5.9E campa noi da quei crudeli spiedi,
5.10coi quai ci uccide quel nostro aversario,
5.11e dacci il fele amaro
5.12che ci fa sostener cotante pene.
5.13Tu se' quel grande onore e quel gran bene,
5.14el quale aver nissun s'allegra o vanta,
5.15se non la Terra Santa,
5.16che digna fu di te esser dotata.
5.17E per nome è chiamata,
5.18ed io il dico, el bel col di Valdelsa,
5.19ove si mostra tua bellezza eccelsa.
6.1O donna santa, ricca poveretta,
6.2povera dico e d'argento e d'oro,
6.3che né capra né toro
6.4avevi da menare a fresca erbetta!
6.5Per una ingiuriosa paroletta
6.6manifestasti il tuo ricco tesoro,
6.7onde avesti ristoro
6.8al tuo bisogno in povera casetta,
6.9onde 'l filice popolo in gran fretta
6.10col lor prelato e con süavi canti
6.11di salmi ed inni santi
6.12si mosse e venne alla tua mansione.
6.13Indi con festa e con divozione
6.14se ne portâr questo reliquo santo,
6.15ch'è glorïoso tanto
6.16che nol diria già mai lingua né stile;
6.17sì che di loco umìle
6.18fu traslatato in loco dignitoso
6.19quel santo chiovo e tanto glorioso.
7.1O colle aventurato, o terra ricca,
7.2ricca di tanto prezïoso orlico
7.3che, quanto più ne dico,
7.4più mi cresce il disio e più s'apicca,
7.5e già mai del mio cor più non si spicca!
7.6Ond'io non temo del crudel nimico
7.7e non l'aprezzo un fico,
7.8che per tentarmi spesso si rificca,
7.9e, per tirarmi a sé, m'accenna e amicca
7.10pur col piacer del mondo lordo e tristo.
7.11Ma il chiovo di Cristo
7.12non mi lascia ingannar, ch'io l'ho nel core
7.13e non lascio partir, né uscir fuore.
7.14Tanta dolcezza nel mio cor distilla
7.15che tutto si sfavilla
7.16di caritade e santo disidero;
7.17ond'io son tutto intero,
7.18poscia ch'io sono armato di quest'arme,
7.19servire a Dio e dal mondo scostarme.
7.20— Or facciàn fine a questa orazione,
7.21o glorïoso chiovo, e laude pia,
7.22e per tua cortesia
7.23vogli accettarla, e con afezione.
7.24E guida in questo mar col tuo timone
7.25del corpo mio questa piccola nave,
7.26ché con dolce e soave
7.27vento io pervenga al tuo felice porto;
7.28e, quand'io sarò morto,
7.29inverso il cielo io prenda il buon camino,
7.30da Castiglione un pover Pellegrino.
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