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155r

Filippo Scarlatti (????–????)
Poesie

PoeTree.it

1.1Sugo non di coltron, ma d'un metone,
1.2che grida come 'l bo che non può piùe,
1.3e' vuolsi mescolar con chi ha vertùe;
1.4ma troppo pesa sua prosunzione.
1.5E stù farai di ciò conclusione,
1.6le dicozion saran l'opere tue,
1.7che, se fien buone, ti merranno in sùe,
1.8dove si truova ogni consolazione.
1.9Di tal ragion ricette a te s'aspetta,
1.10cioè qual sopra appunto t'ho proposto,
1.11e non seguir de' 'dioti lor setta.
1.12Fa' ch'al ben far tu non ne stia discosto,
1.13ch'egli è mirato altrui po' molto in fretta,
1.14scernendo la ignoranza o virtù tosto.
1.15Se nel mese d'agosto,
1.16quand'io rivolsi alle Muse la cresta,
1.17m'avessi atteso, i' sare' d'altra gesta.
1.18Onde che per te resta
1.19e' parmi che tu m'usi villania
1.20non volermi mostrar quanto che sia.
1.21Deh, per tuo cortesia,
1.22sendoti stato, e son, buon servidore,
1.23non mi negar d'esser mie precettore!
1.24ché tu n'arai onore,
1.25però ch'ognor mi duplica la voglia,
1.26avendo il mezzo tuo serra' la soglia.
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