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Filippo Scarlatti (????–????)
Poesie

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1.1Gloria rendiamo all'alto Iddio verace,
1.2fattor di cielo e terra per natura,
1.3qual senza lui niuna cosa si face.
1.4Nel cielo è Iddio in istante e 'n figura,
1.5in terra, in acqua e in ogni altro lato,
1.6sì che chi spera in lui l'alma è sicura.
1.7In terra pace sempre ci ha donato,
1.8la qual, chi l'ha, non sente mai tormento,
1.9e chi non l'ha sta sempre tribulato.
1.10Gli uomini, e quali prendon nudrimento
1.11servire a Dio, vivon col cor giocondo
1.12e truovonsi a lor fine a salvamento.
1.13Buona è la volontà chi in questo mondo
1.14ha posta ferma e fissa suo speranza
1.15in Dio, che 'l può cavar dell'air fondo.
1.16Noi laldiam te, che se' ferma sustanza,
1.17per la cui lalde tu ci doni grazia,
1.18che non la può donare altra possanza.
1.19Ciascun te benedir già non si sazia,
1.20ché per te in questa selva siàn venuti,
1.21e per tal dono ciascun ti ringrazia.
1.22Te adorar solamente tenuti
1.23no siamo, e non cercare altra resia,
1.24ché col tuo sangue tu ci hai sostenuti,
1.25glorificando te e la regìa
1.26tuo Madre santa, ch'è tanta piatosa
1.27che in lei sola sta la monarchia.
1.28Grazia risceve tanta luminosa
1.29colui che col buon cuore a lei la chiede,
1.30e l'agnel dona, perch'è grazïosa.
1.31Da te la gran misericordia cede,
1.32e sì l'aspergi a ciascun peccatore,
1.33perché tre in una essenzia teco siede.
1.34Signore Iddio, signor d'ogni signore,
1.35che solo a noi ci basta un termin tale
1.36che inver noi tu sia perdonatore,
1.37tu se' quel vero Iddio celestiale,
1.38che far tu puoi il peccator felice:
1.39però libera me dal rio mortale!
1.40Onnipotente Iddio, Padre e radice
1.41di ciaschedun che 'ntende di far bene,
1.42scampar tu 'l puoi dall'enfernal pendice.
1.43Signor, Figliuolo unigenito sène,
1.44di quella Trinità uno Iddio solo,
1.45però puo' trarre il peccator di pene.
1.46Signore Iddio, agnel d'Iddio, che 'l duolo
1.47di ciascun tribulato puoi sanare
1.48e più far salvo ciascheduno stuolo,
1.49figliuol del Padre tuo, ch'usò mandare
1.50se stesso in carne con bramosa voglia
1.51sol per l'umanità ricomperare,
1.52el cui nel mondo tu lievi la doglia,
1.53e ciascun peccator vive a speranza
1.54né altro brama che salir tuo soglia,
1.55miserere di noi! Ed è a bastanza
1.56che la tuo Madre con lucente ammanto
1.57ricuopra de' peccati mie ignoranza,
1.58perché tu solo se' sopr'ogni santo,
1.59tu solo se' sopra ogni signore,
1.60tu sol piantasti in terra il primo pianto,
1.61tu sol se' alto Gesù Cristo e altore
1.62di ciascun che s'abassa a tue virtute
1.63e se' di chi si innalza abassatore.
1.64Col tuo Spirito Santo dai salute
1.65a chi 'nverso di te volge suo voglia;
1.66ciascun alme contrarie son perdute.
1.67Tuo gloria e di tuo padre è una soglia,
1.68la qual chi salir può non sente affanno
1.69e chi la scende sta sempre mai in doglia,
1.70e così sempre sia nell'alto scanno.
1.71L'alma mie aflitta, intrisa nel peccato,
1.72tu sol la puoi cavar di pena e danno.
1.73Però ti priego che racomandato
1.74è 'l tuo servo Filippo, o car Signore,
1.75ch'a suo ignoranza non abbia guardato,
1.76ma sol di lui tu sia perdonatore.
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