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57

Filippo Scarlatti (????–????)
Poesie

PoeTree.it

1.1O amico dell'amico amico,
1.2tu sai che 'l ver ti dico,
1.3ché coccola per fico
1.4hai riscevuto!
1.5Tu fusti il ben fottuto l'altra sera,
1.6quando co' lieta cera
1.7a casa dell'amico andasti,
1.8benché ti ritrovasti
1.9un po' schernito.
1.10Trovastiti al convito
1.11d'un malandrino,
1.12ché davanti al mattino
1.13tu n'avesti un bottino
1.14d'una ventina,
1.15benché la medicina
1.16ti fu sana.
1.17Tu fusti la puttana
1.18de' saccomanni,
1.19che per molti e molti anni
1.20eran suti affamati;
1.21tu gli hai risucitati,
1.22al parer mio.
1.23El culiseo con disio
1.24ha fatto ogni suo mostra
1.25e nella giostra
1.26ha rotto ogni suo lanza,
1.27che sarebbe abbastanza
1.28in acqua dura.
1.29Benché fu tua ventura
1.30a questa volta,
1.31tu sonasti a racolta
1.32d'ogni ragazzo;
1.33ma tu l'hai per sollazzo
1.34che frate cazzo
1.35t'apra il buco del forame.
1.36I' non so se 'l merdame
1.37si sostenne
1.38o se ne venne
1.39liquido per forza.
1.40Tu hai rotta la scorza
1.41del tuo bucherello
1.42e 'l tuo budello
1.43pare un borsello
1.44da salimbacca,
1.45mescolato con cacca
1.46di bambino.
1.47Se delle brache miri il panno lino
1.48parrà colore strano.
1.49A uon che voglia non ti mostri villano
1.50e fai del grosso;
1.51ora i' non ti posso
1.52più dire:
1.53ingegnati di servire
1.54cotal gentaglia.
1.55Se questo mi vaglia,
1.56tu (mi) pari una canglia
1.57sbardellata.
1.58E ben hai rilevata
1.59la tua fama;
1.60la plebe ti chiama:
1.61- Brai! -,
1.62ruffiani, pastaccini,
1.63purgator, galigai
1.64e simil gente.
1.65Ond'è che non ti mente
1.66il mio sermone,
1.67ché per un buon boccone
1.68dietro a ogni poltrone
1.69tu anderesti
1.70e non ti cureresti
1.71fussino un centinaio,
1.72o amicaccio mio più bel ch'un merdaio,
1.73che ben puoi portare il vaio
1.74nella berretta.
1.75Tu se' messo alla setta
1.76de' cattivi;
1.77tu ti mescol fra' pivi
1.78e non di' il vero.
1.79Tu se' corto e nero
1.80che par propio un polero
1.81di campagna.
1.82Tu mi pari una cagna
1.83che vadia ingesta
1.84e 'l tuo cul non ha festa
1.85né vigilia.
1.86Madonna Cicilia,
1.87il cul ti zampilia
1.88ed hai gran ressa.
1.89Or io t'ho detta la messa
1.90e hottela detta spressa,
1.91per non ti racontar più il tuo danno,
1.92rimanti col malanno
1.93che Dio ti dia,
1.94ch'esser non puoi più tristo che ti sia.
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