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1.1Fama, gloria ed onor, merito e pregio,
1.2oltr'al subietto di mondana prole,
1.3ne può acquistar chi vuole,
1.4non manco per servir che per regnare,
1.5benché non sia d'equal valore il fregio:
1.6ogni cosa creata scalda un sole.
1.7Chi diligenter cole
1.8lassi la via del vulgo errante andare.
1.9L'essordio nostro è da considerare:
1.10non esser men dolcezza
1.11un ben servir ch'un bene esser servito.
1.12Chi è d'amor ferito
1.13di maggior facultà che sua grandezza
1.14sé umilia e disprezza,
1.15acciò che 'l suo maggior sia reverito.
1.16Quantunque il servo sia forte o saputo,
1.17non si dia allegro vanto
1.18di ben servir, né tanto
1.19che più non fusse di ben far tenuto.
2.1Se più ne i pochi che 'n la vulgar gente
2.2in terra atribuiti son gli onori
2.3da' superni motori,
2.4superïor di noi procede e vène,
2.5dato è d'alta virtù, che gliel consente.
2.6Convien che sia più il numer de' minori,
2.7più i retti che' rettori.
2.8Follia di sé doler chi retto è bene.
2.9Quanto le signorie paiono amene,
2.10solo è noto a chi 'l prova
2.11che peso ha da portar colui che regge.
2.12Se 'l ciel costoro elegge,
2.13che n'ha a veder chi servo esser si trova?
2.14Nulla alterezza il mova,
2.15ché non è 'l mondo che dà questa legge.
2.16L'altrui felicità non ti sia doglia,
2.17perché chi la conduce
2.18non cercò tua mercede,
2.19né consiglio d'altrui per far sua voglia.
3.1Se di su dato è il tuo superiore,
3.2fa' per propio servir il viver brami
3.3e felice ti chiami
3.4poter far quel ch'al buon car servo lice.
3.5Tutto l'amor che gli hai, tutto l'onore
3.6lo tira il cielo a sé; se qua giù l'ami,
3.7le vie son queste e i rami
3.8a gustar farti la vera radice
3.9d'amor perfetto e diventar felice.
3.10Buono e fondato inizio
3.11è adunque l'onorar del tuo maggiore
3.12con gran fede e labore,
3.13lieto frequente nel servile offizio
3.14per fuggire ogni vizio.
3.15È 'l timor del signor sempre nel core
3.16chiave e principio della sapïenza,
3.17premio d'alta salute.
3.18E da questa virtute
3.19nasce la meritoria obedienza.
4.1Ricerca l'ubbidir, costanza e fede
4.2verso del tuo maggior con tutto 'l core,
4.3non più che d'un colore
4.4candido, terso, senza macchia alcuna,
4.5non come fronda al vento esser richiede,
4.6ché picciol movimento gli è signore.
4.7E 'l buon fedele amore
4.8non sie 'mpedito da cagion nessuna.
4.9Se de' suo tocchi ben della fortuna,
4.10disponi i tuoi pensieri
4.11che 'nfamia non ti segua, o per indizio
4.12non pigliar l'essercizio
4.13per cupidigia o mondan desiderî.
4.14Pensa ai buon servi e veri
4.15di Cesar Curio e di Pompeo Domizio,
4.16a lor gran fedeltà sincera e forte,
4.17non mutativa e frale,
4.18ferma, diritta e tale
4.19che mai non venga men, se non per morte.
5.1Po' dei servir con isperanza buona
5.2d'aümentar i ben c'hai far soluto
5.3e, se gli hai compiaciuto,
5.4di compiacergli più, bene operando.
5.5Se tu falli una volta, el ti perdona;
5.6mentre che vivi gliene sei tenuto.
5.7Non esser dissoluto
5.8di fallir l'altra, in sua mercé sperando;
5.9ma siati uno specchio, immaginando
5.10come si può anullare
5.11ogni delitto, ogni passata offesa.
5.12Se per lui pigli impresa,
5.13prudentemente fa' quel c'hai da fare,
5.14né 'l fin sempre pensare,
5.15per discernere il caso e quanto pesa,
5.16che dà materia a dirizzar la mente
5.17alle cose future.
5.18Gran perigli e venture
5.19vede da lungi l'anima prudente.
6.1Maggiormente servir con la più degna
6.2tenera dilezion caritativa,
6.3che l'anima raviva
6.4eternalmente nel divin concetto;
6.5questa servir, largir, amar ne 'nsegna,
6.6perch'ogn'altra virtù da lei deriva.
6.7Questa già mai si priva
6.8dell'essenzia di Dio, del primo effetto;
6.9questa virtù sulleva l'intelletto
6.10alle cose celeste,
6.11perch'ell'è sempre in Dio e Dio in ella.
6.12Poi nel cor ti sugella
6.13quella ch'appaga la mente terreste,
6.14fa moderate e oneste
6.15l'anime belle che s'arman di quella,
6.16la quale afrena la 'nsaziabil gola
6.17e ciascun altro vizio,
6.18utile in ogni offizio,
6.19perfetta temperanza ch'al ciel vola.
7.1L'altra virtù consiste nel signore:
7.2preminente giustizia, aspra o piatosa,
7.3invitta e gloriosa
7.4nell'imperio di sé sopr'ogni gregge.
7.5Se 'mpedita non è per via d'errore,
7.6questa è beata, retta e speziosa,
7.7forte, franca, famosa
7.8contr'ogni iniquo trasgressor di legge.
7.9Questa virtù vivifica e corregge,
7.10e 'l cielo orna e la terra
7.11e fa il ministro suo di gloria degno;
7.12questa fa stare a segno,
7.13tal che vorrebbe errar per lei non erra,
7.14sempre ha coi vizî guerra,
7.15senza lei non trïunfa terra o regno.
7.16Dunque, qual sia, placabile o robusto,
7.17chi di giustizia è scudo,
7.18qual più beatitudo
7.19ch'aver dominio e chiamato esser giusto?
7.20— Canzon, se tu sarai a pieno intesa
7.21dal buon car servidore,
7.22già mai dentro dal core
7.23non gli uscirà la magnanima impresa.
7.24Se morte pur dopo 'l buon servir vène,
7.25per sempre vivo fama lo mantene.
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