about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Così di ponte in ponte, altro parlando
1.2che la mia comedìa cantar non cura,
1.3venimmo; e tenavamo 'l colmo, quando
2.1restammo per veder l'altra fessura
2.2di Malebolge e li altri pianti vani;
2.3e vidila mirabilmente oscura.
3.1Quale ne l'arzanà de' Viniziani
3.2bolle l'inverno la tenace pece
3.3a rimpalmare i legni lor non sani,
4.1ché navicar non ponno - in quella vece
4.2chi fa suo legno novo e chi ristoppa
4.3le coste a quel che più vïaggi fece;
5.1chi ribatte da proda e chi da poppa;
5.2altri fa remi e altri volge sarte;
5.3chi terzeruolo e artimon rintoppa -:
6.1tal, non per foco ma per divin'arte,
6.2bollia là giuso una pegola spessa,
6.3che 'nviscava la ripa d'ogne parte.
7.1I' vedea lei, ma non vedëa in essa
7.2mai che le bolle che 'l bollor levava,
7.3e gonfiar tutta, e riseder compressa.
8.1Mentr'io là giù fisamente mirava,
8.2lo duca mio, dicendo "Guarda, guarda!",
8.3mi trasse a sé del loco dov'io stava.
9.1Allor mi volsi come l'uom cui tarda
9.2di veder quel che li convien fuggire
9.3e cui paura sùbita sgagliarda,
10.1che, per veder, non indugia 'l partire:
10.2e vidi dietro a noi un diavol nero
10.3correndo su per lo scoglio venire.
11.1Ahi quant'elli era ne l'aspetto fero!
11.2e quanto mi parea ne l'atto acerbo,
11.3con l'ali aperte e sovra i piè leggero!
12.1L'omero suo, ch'era aguto e superbo,
12.2carcava un peccator con ambo l'anche,
12.3e quei tenea de' piè ghermito 'l nerbo.
13.1Del nostro ponte disse: "O Malebranche,
13.2ecco un de li anzïan di Santa Zita!
13.3Mettetel sotto, ch'i' torno per anche
14.1a quella terra, che n'è ben fornita:
14.2ogn'uom v'è barattier, fuor che Bonturo;
14.3del no, per li denar, vi si fa ita".
15.1Là giù 'l buttò, e per lo scoglio duro
15.2si volse; e mai non fu mastino sciolto
15.3con tanta fretta a seguitar lo furo.
16.1Quel s'attuffò, e tornò sù convolto;
16.2ma i demon che del ponte avean coperchio,
16.3gridar: "Qui non ha loco il Santo Volto!
17.1qui si nuota altrimenti che nel Serchio!
17.2Però, se tu non vuo' di nostri graffi,
17.3non far sopra la pegola soverchio".
18.1Poi l'addentar con più di cento raffi,
18.2disser: "Coverto convien che qui balli,
18.3sì che, se puoi, nascosamente accaffi".
19.1Non altrimenti i cuoci a' lor vassalli
19.2fanno attuffare in mezzo la caldaia
19.3la carne con li uncin, perché non galli.
20.1Lo buon maestro "Acciò che non si paia
20.2che tu ci sia", mi disse, "giù t'acquatta
20.3dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia;
21.1e per nulla offension che mi sia fatta,
21.2non temer tu, ch'i' ho le cose conte,
21.3perch'altra volta fui a tal baratta".
22.1Poscia passò di là dal co del ponte;
22.2e com'el giunse in su la ripa sesta,
22.3mestier li fu d'aver sicura fronte.
23.1Con quel furore e con quella tempesta
23.2ch'escono i cani a dosso al poverello
23.3che di sùbito chiede ove s'arresta,
24.1usciron quei di sotto al ponticello,
24.2e volser contra lui tutt'i runcigli;
24.3ma el gridò: "Nessun di voi sia fello!
25.1Innanzi che l'uncin vostro mi pigli,
25.2traggasi avante l'un di voi che m'oda,
25.3e poi d'arruncigliarmi si consigli".
26.1Tutti gridaron: "Vada Malacoda!";
26.2per ch'un si mosse - e li altri stetter fermi -
26.3e venne a lui dicendo: "Che li approda?".
27.1"Credi tu, Malacoda, qui vedermi
27.2esser venuto", disse 'l mio maestro,
27.3"sicuro già da tutti vostri schermi,
28.1sanza voler divino e fato destro?
28.2Lascian' andar, ché nel cielo è voluto
28.3ch'i' mostri altrui questo cammin silvestro".
29.1Allor li fu l'orgoglio sì caduto,
29.2ch'e' si lasciò cascar l'uncino a' piedi,
29.3e disse a li altri: "Omai non sia feruto".
30.1E 'l duca mio a me: "O tu che siedi
30.2tra li scheggion del ponte quatto quatto,
30.3sicuramente omai a me ti riedi".
31.1Per ch'io mi mossi, e a lui venni ratto;
31.2e i diavoli si fecer tutti avanti,
31.3sì ch'io temetti ch'ei tenesser patto;
32.1così vid'ïo già temer li fanti
32.2ch'uscivan patteggiati di Caprona,
32.3veggendo sé tra nemici cotanti.
33.1I' m'accostai con tutta la persona
33.2lungo 'l mio duca, e non torceva li occhi
33.3da la sembianza lor ch'era non buona.
34.1Ei chinavan li raffi e "Vuo' che 'l tocchi",
34.2diceva l'un con l'altro, "in sul groppone?".
34.3E rispondien: "Sì, fa che gliel'accocchi".
35.1Ma quel demonio che tenea sermone
35.2col duca mio, si volse tutto presto
35.3e disse: "Posa, posa, Scarmiglione!".
36.1Poi disse a noi: "Più oltre andar per questo
36.2iscoglio non si può, però che giace
36.3tutto spezzato al fondo l'arco sesto.
37.1E se l'andare avante pur vi piace,
37.2andatevene su per questa grotta;
37.3presso è un altro scoglio che via face.
38.1Ier, più oltre cinqu'ore che quest'otta,
38.2mille dugento con sessanta sei
38.3anni compié che qui la via fu rotta.
39.1Io mando verso là di questi miei
39.2a riguardar s'alcun se ne sciorina;
39.3gite con lor, che non saranno rei".
40.1"Tra'ti avante, Alichino, e Calcabrina",
40.2cominciò elli a dire, "e tu, Cagnazzo;
40.3e Barbariccia guidi la decina.
41.1Libicocco vegn'oltre e Draghignazzo,
41.2Cirïatto sannuto e Graffiacane
41.3e Farfarello e Rubicante pazzo.
42.1Cercate 'ntorno le boglienti pane;
42.2costor sian salvi infino a l'altro scheggio
42.3che tutto intero va sovra le tane".
43.1"Omè, maestro, che è quel ch'i' veggio?",
43.2diss'io, "deh, sanza scorta andianci soli,
43.3se tu sa' ir; ch'i' per me non la cheggio.
44.1Se tu se' sì accorto come suoli,
44.2non vedi tu ch'e' digrignan li denti
44.3e con le ciglia ne minaccian duoli?".
45.1Ed elli a me: "Non vo' che tu paventi;
45.2lasciali digrignar pur a lor senno,
45.3ch'e' fanno ciò per li lessi dolenti".
46.1Per l'argine sinistro volta dienno;
46.2ma prima avea ciascun la lingua stretta
46.3coi denti, verso lor duca, per cenno;
47.1ed elli avea del cul fatto trombetta.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)