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1.1Io ch'una volta lodai noncovelle
1.2deggio ben lodar voi che siete il tutto
1.3circa i costumi e le virtù più belle;
2.1ma non prometto di toccar per tutto
2.2i tasti del vostr'organo, perch'io
2.3non mi voglio imbarcar senza presciutto;
3.1bastami sol di sodisfare al mio
3.2(disse il padre Ariosto, io non so donde)
3.3c'ho di lodarvi e d'onorar disio.
4.1Voi non siete un bell'arbor pien di fronde,
4.2ma tutto pien di frutti e pien di fiori
4.3e quel ch'appare è bel, quel che s'asconde.
5.1Chi vi riscontra è forza che v'onori
5.2e, come foste buona roba, è forza
5.3che chi parla con voi se ne innamori.
6.1Non son parole, prospettive e scorza
6.2le cortesie ch'usate, e 'l donar vostro
6.3altrui non prega, ma comanda e sforza;
7.1voi sete proprio ne le corti un mostro
7.2e il riverso e l'antifrasi di tanti,
7.3vituperio e disnor del secol nostro.
8.1I servizi che fate son cotanti,
8.2cioè senza dir: — Torna oggi o dimane —
8.3e dite del — sì — sempre a tutti quanti;
9.1e le vostre gentil maniere umane
9.2e 'l conversar domestico e sicuro
9.3son grati e dolci più del marzapane.
10.1Ai salsi detti, al ragionar maturo,
10.2quando aprite la bocca, io veggio chiuse
10.3la salara e le scole in sopramuro.
11.1Che dirò di Parnaso e de le Muse
11.2che vi terrian più che fratel, se voi
11.3già non l'aveste per Mercurio escluse?
12.1O noi beati, o fortunati noi
12.2che 'l bel vostro commercio avemo in sorte
12.3con l'altre cose che direm da poi!
13.1L'invidia istessa, volsi dir la corte
13.2non sa trovar nel vostro officio menda
13.3e vi chiama fedel più che la morte.
14.1Ma ritorniamo un poco a la stupenda
14.2gentilezza, a voi sol propria e natia
14.3ben che per discrezione ognun l'intenda:
15.1tanto a voi giova l'usar cortesia
15.2che, altrui servendo, il ringraziate ancòra
15.3come l'obbligo vostro e suo non sia;
16.1voi dispensate ogni momento, ogni ora
16.2in beneficio d'ognuno, e pertanto
16.3maraviglia non è se ognun v'adora.
17.1Deh, perché non son io mastro di canto
17.2per poter ben capire il contrappunto
17.3de l'armonia de le virtù ch'io canto?
18.1Con animo sì bello è poi congiunto
18.2un sì benigno aspetto e sì giocondo
18.3che ci dimostra quel che sete appunto.
19.1Ma sento un che mi dice: — Oh tu hai del tondo!—
19.2però ch'io me la passo assai leggieri
19.3e di vostre virtù non tocco il fondo.
20.1Io cominciai questo capitol ieri
20.2e voleva su starci un mese intiero,
20.3ma sempre mai non tornano i pensieri:
21.1questo è uno schizzo, un'ombra, un cenno, un zero;
21.2pur ardisco di dir questa parola,
21.3che quel poco c'ho detto è tutto vero
22.1e chi dice altro mente per la gola.
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