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1.1Benché sul carro trionfante io vegna,
1.2perché paio il bisavol di Nabucco,
1.3voi mi farete un volto da matregna.
2.1Chi ha canuta la barba o bianco il zucco
2.2vi puzza, o donne, e non porgete orecchio
2.3a quei che han sol ne le parole il succo.
3.1Pur veggio che d'udir fate apparecchio,
3.2vedendomi queste ale, e disiate
3.3saper chi sia questo uccellaccio vecchio;
4.1ed io, perché voi ben mi conosciate,
4.2son venuto oggi in questo abito antico,
4.3con queste crocce e con le spalle alate.
5.1Non sono uccel, però, ma ben vi dico
5.2son d'ogni uccel più presto e più leggiero,
5.3e di sempre volar sol mi nutrico:
6.1se non credete ch'io vi narri il vero,
6.2contemplatemi ben dal capo al piede
6.3e con gli occhi accordate anche il pensiero.
7.1Maggior è 'l mio poter ch'altri non crede:
7.2questo corpo, che par debile e fiacco,
7.3ogni cosa creata alfin possede;
8.1di correr mai, mai di volar son stracco,
8.2e 'l mio perpetuo corso e 'l volo eterno
8.3su gli occhi vostri pone il mondo a sacco;
9.1sotto la mia custodia e 'l mio governo
9.2volgonsi gli anni, i mesi, i giorni e l'ore
9.3e primavera, estate, autunno e verno.
10.1Donne, per me giovent— nasce e muore,
10.2nel vostro volto per me surge e cade
10.3de la bellezza il momentaneo fiore,
11.1e questa vostra fresca e bella etade
11.2un giorno vi parria, se vi accorgeste
11.3de la mirabil mia velocitade.
12.1Convien che tosto il bel tesor vi preste
12.2e tosto ve 'l ritolga, ché queste ale
12.3son vie più d'un baleno a fuggir preste.
13.1Che più tardate adunque? e che vi cale
13.2d'esser giovani e belle, se voi sete
13.3voi medesme cagion del vostro male?
14.1O miserelle voi, che invan perdete
14.2la giovinezza e non volgete gli occhi
14.3al ben che racquistar mai più potrete!
15.1Non vi pascete di pensieri sciocchi,
15.2ché la memoria de' mal spesi giorni
15.3è 'l maggior duol che sopra il cor trabocchi.
16.1Non sperate mai più che indietro io torni;
16.2prima che di man v'esca, aprite un poco
16.3i bei vostri occhi d'ogni grazia adorni,
17.1e vedrete il piacer, la festa e 'l gioco,
17.2contentezza e diletti e risi e canti
17.3che in verde età di savia donna han loco;
18.1vedrete i dolci spassi e tanti e tanti
18.2frutti d'amor che parturisce ognora
18.3il servir lungo de' fedeli amanti;
19.1da l'altra parte scorgerete ancòra
19.2come una donna si consuma e straccia
19.3che del diletto mai non prese un'ora.
20.1Perché costei che ognor vi dà la caccia,
20.2vi giunge presto e fa canuto il crine
20.3biondo e scolora la vermiglia faccia;
21.1le rose andranno e resteran le spine,
21.2gli stenti e i guai vi pioveranno addosso,
21.3gli scherni e beffe saran senza fine.
22.1Or, quanto abbia il cervel semplice e grosso,
22.2chi per goder aspetta d'esser vecchia,
22.3ecco qui la Vecchiezza: io più non posso;
23.1ella stessa il dirà, dateli orecchia.
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