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CLXVIII

Rime

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1.1Poi che vi spinse così bel pensiero
1.2a lasciar questo vil, misero mondo
1.3ed i passi drizzar per quel sentiero
1.4che ne conduce a viver più giocondo,
1.5ite dove vi chiama il primo vero,
1.6lasciando de' peccati il grave pondo;
1.7ite, donna gentil ch'egli v'invita
1.8a gaudio eterno, a sempiterna vita.
2.1Né vi muovan piacer, non questi onori
2.2che tanto il volgo sciocco apprezza e ammira;
2.3ché troverete ben piacer migliori
2.4u' il sommo Dio vie più si mostra e spira.
2.5Molti lasciâro già regni e tesori,
2.6a questo unico bene avendo mira;
2.7ch'il posseder qua giù noia ed affanni
2.8sovente apporta e sempiterni danni.
3.1Non è il piacer che nel celeste regno
3.2fra l'anime beate ne conduce;
3.3non il molt'oro è quel che fa l'uom degno
3.4di quella grande inaccessibil luce;
3.5bisogna contemplar quel che nel legno
3.6pendé per nostro amor: questo sia duce,
3.7questo solo il cammin vi mostri dove
3.8moviate i vostri passi e non altrove.
4.1Pensate dove nacque, e pur di Dio
4.2era figliuol; pensate quanti omei
4.3soffrì, mentre per voi benigno e pio
4.4dimorar volse fra gl'iniqui ebrei :
4.5sì non vi nascerà mai van disio;
4.6sì fortunata quattro volte e sei
4.7sarete; e se soffrite caldo e gelo,
4.8dolce vi sia per acquistare il cielo.
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