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1.1Quel bel giardin che serba in Cipro eterno
1.2Venere bella ai pargoletti figli
1.3e quel che il pomo d'oro ebbe in governo,
1.4par che questo verziero oggi simigli.
1.5Qui son d'auro le foglie e sonvi, il verno
1.6come vedete, fresche rose e gigli
1.7con sì dolce aura ch'io vo' porlo innante
1.8a quell'orto d'Amore, a quel d'Atlante.
2.1Quivi si sente un'aura che di odore
2.2vince l'Arabia ove più ricca abbonda,
2.3a cui cede ogni vento e farle onore
2.4l'aura prima si vede e la seconda;
2.5aura gentil che d'onestade il fiore
2.6verde conserva, come in lauro fronda;
2.7per te ride la terra e 'l ciel ringrazia,
2.8mentre spiri tra noi diletto e grazia.
3.1Ecco, quasi tra' fior candida rosa,
3.2si vede, assisa a l'ombra d'un bel velo,
3.3Ippolita, sì bella e sì vezzosa
3.4che gioir fa di sue bellezze il cielo;
3.5ovunque gira la vista amorosa,
3.6face ogni alma tremar d'ardente gelo,
3.7e par che da' begli occhi e dal bel volto
3.8non si possa fuggir col cuore sciolto.
4.1Sembra Diana in la maggiore altezza
4.2dare a le ninfe sue legge e consiglio:
4.3con tanta maestà, tanta vaghezza
4.4muove Cassandra l'uno e l'altro ciglio,
4.5che chi può contemplar l'alta bellezza
4.6ch'orna il bel volto candido e vermiglio,
4.7stupefatto dirà, se pur favella:
4.8qual dea, qual ninfa è di costei più bella?
5.1Qui mostra Cleofè vaga e gentile
5.2l'alme fattezze leggiadrette e belle,
5.3sotto 'l cui ciglio altieramente umìle
5.4raggian lucenti due serene stelle;
5.5qui fan tra' più bei fiori un lieto aprile
5.6tant'altre e tante più che rose belle;
5.7qui vera leggiadria veggio scolpita
5.8in Colonna, in Diamante, in Margarita.
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