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LXXXIII

Rime

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1.1Qual temeraria mano imitar vuole
1.2la più bell'opra che Natura stessa
1.3mai fabbricasse e non potria senz'essa
1.4riformar più l'alte bellezze sole?
2.1chi la luce ritrar del mio bel sole,
2.2se lunge abbaglia e strugge chi s'appressa?
2.3Amor che l'ha dentro al mio core impressa,
2.4or ne va cieco e del suo ardir si duole.
3.1Ritornerebbe al secol nostro indarno,
3.2per trarne esempio, di Zeusi l'ingegno
3.3con gli altri ch'ebber fama di quell'arte:
4.1solo il pittor che Sorga onora ed Arno,
4.2dal ciel disceso, ne ritrasse in carte
4.3e questa Laura e quella in un disegno.
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