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LXVIII

Rime

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1.1— Perché accendesti a la divina face
1.2dei celesti occhi il tuo desio terreno,
1.3ti lego a questo sasso e 'l più rapace
1.4augello scelgo a divorarti 'l seno.
2.1Non sai tu quel ch'avvenne al troppo audace
2.2Prometeo? E forse l'error suo fu meno.
2.3In te l'esempio rinnovar mi piace
2.4per porre ad ogni temerario il freno. —
3.1Così dicendo, qui mi chiuse e strinse
3.2di Giove il figlio e con la propria mano
3.3mi pose al cor questa vorace cura:
4.1ma quel fuoco immortal per sua natura,
4.2ancor che manchi 'l nudrimento umano,
4.3per accidente alcun già non s'estinse.
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