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XXXVIII

Rime

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1.1Spesso un dolce disio spronar mi suole
1.2che di voi, donna singolare, io scriva,
1.3e, come uom che fuor di misura vòle,
1.4piglio la penna in man d'ogni arte priva;
1.5ma quando io vengo a le bellezze sole,
1.6dove a pena 'l pensier volando arriva,
1.7trema la man, resta lo spirto in seno
1.8e vergognoso il gran disire affreno.
2.1Dico, signora mia, che sotto il sole
2.2si scorge solo in voi celeste forma,
2.3e le divine, angeliche parole
2.4non altra voce che la vostra forma;
2.5più che cosa mortale assembrar suole,
2.6se 'l bel piè stampa in su la terra l'orma;
2.7in somma in voi visibilmente appare
2.8quanto natura ed arte e 'l ciel può fare.
3.1E se ben fusse ogni bellezza persa,
3.2ne farieno i vostri occhi 'l mondo adorno;
3.3che se la mano e 'l vel non s'attraversa,
3.4rinnovar ponno a mezza notte 'l giorno
3.5e, quando 'l ciel più spessa pioggia versa,
3.6cacciar le nubi e serenar d'intorno,
3.7quetarsi i venti e 'l mar nel suo furore
3.8e far se cosa si può far maggiore.
4.1Ma voi, vaghi pensier, di passo in passo
4.2scòrto m'avete a ragionar tant'alto;
4.3già di scriver di voi l'impresa lasso;
4.4invano omai più mi darete assalto:
4.5che s'io cotanto vostre lodi abbasso
4.6quanto, madonna, col mio dir v'esalto,
4.7or tacerò, ché farvi ingiuria temo,
4.8poi che in lodarvi l'onor vostro scemo.
5.1Solo io dirò che se nel core avvampo,
5.2maraviglia non fu né doglia n'aggio,
5.3ch'io non dovea trovar quel giorno scampo
5.4ch'io non ardessi a sì possente raggio:
5.5e tal gioia mi porge 'l vostro lampo,
5.6che non martìr, non amoroso oltraggio,
5.7non volger d'anni o solitario luoco
5.8potrà spegnere in me sì dolce fuoco.
6.1Ma quando io sia per voi d'ardere indegno
6.2e che troppo alto aspiri 'l mio pensiero,
6.3non puote, alma gentil, esservi a sdegno
6.4una fede amorosa, un cuor sincero;
6.5ché talor scorgo di pietade un segno
6.6nel vostro viso regalmente altiero,
6.7che mi porge baldanza a dirvi in carte
6.8del mio grave martìr la minor parte.
7.1E s'importuno a voi forse mi mostro
7.2in troppo ragionar de' miei dolori,
7.3è che, se fusse tutto 'l mare inchiostro,
7.4bastante non saria dirvi i minori;
7.5ed è quanto scrivendo vi dimostro
7.6breve scintilla d'infiniti ardori:
7.7dunque, s'in questo pur molesto sono,
7.8spero trovar pietà non che perdono.
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