about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

[no title]

Filippo Lapaccini (????–????)
Poesie

PoeTree.it

1.1Po' che con tuon gli amanti tornar viddi
1.2al carro intorno e con più alto sòno
1.3che con suo furia non fé mai Cariddi,
2.1io vidi Amore assunto al degno trono
2.2co' l'arco in mano e la faretra al fianco
2.3e quelli stral che mai mi diêr perdono.
3.1Non sazio di mirar, né punto stanco
3.2ero in quel punto ch'io senti' romore
3.3che mi fé quasi il senso venir manco;
4.1e raddoppiar senti' il tuono e 'l calore,
4.2perché il carro ch'io dissi tanto addorno
4.3vid'io volgere in fiamma a gran furore.
5.1Tutti i leggiadri amanti il circundorno
5.2e, perch'i' più non vidi Amore in cima,
5.3penso ch'alla sua spera e' fé ritorno.
6.1Cosa non vid'io mai tanto sublima,
6.2ond'io non so se Giove, quando e' tona,
6.3romor fé mai di così alta stima.
7.1Gli occhi leggiadri in quel punto abandona
7.2el famoso signor, guardando quella,
7.3ch'a così alta impresa pur lo sprona;
8.1mentre che guarda così diva stella
8.2quasi dicendo: «Donna, miserere!»
8.3vidi gente levar con tal favella.
9.1Non con ragion può il servo alia tenere,
9.2né esser degno quanto il suo signore,
9.3ch'è tal che guida le celeste spere.
10.1Così tarpar lo vidi a gran furore
10.2e poi privarlo delle belle chiome
10.3da tal che disse: «E' lo consente Amore».
11.1Ond'io vidi suo membra vinte e dome
11.2e, poi che 'l carro fu dal fuoco strutto
11.3con più tesor che non val mille Rome,
12.1vidi partir dal loco il popol tutto;
12.2ond'io ogni dolce suon, con tal dolcezza
12.3senti' sonar ch'ogni altro parre' brutto.
13.1D'Orfeo la cetra non diè tal vaghezza,
13.2né l'orar d'Anfïone a Tebe ancora,
13.3ch'acquistâr fama tal ch'ancor si prezza,
14.1quanto ogni altro stormento con quel ch'ora
14.2senti' sonar e via partir gli amanti,
14.3chiamando sempre Amor, che 'l mondo onora.
15.1Partissi il gran signor con sospir tanti,
15.2ch'io per piatà a lagrimar fu' spinto,
15.3ma di poi il cuore e gli occhi fe' costanti.
16.1Pur ne' lacci d'Amor involto e cinto,
16.2retro al signor tenn'io per più vedere
16.3quel ch'altrove farà chi è d'Amor vinto.
17.1El nostro Bartolin sopr'al corsiere
17.2con suoi doppieri intorno e be' sergenti
17.3alla suo donna si vuol far valere;
18.1così là gli guidò tutti contenti
18.2e fé provar gli amanti e lui da poi
18.3suo pruova fé colle sue luci ardenti.
19.1Lucea la donna co' begli occhi suoi,
19.2tal ch'amirar mi fece il suo splendore,
19.3novellamente giù discesa a noi.
20.1E l'altro amante con ardente core,
20.2per girne alla sua donna non mortale
21.1volea mostrar che più ch'ogni altro vale;
21.2e Francesco Girolami, alto in sella,
21.3leggiadro è sì ch'al ciel per fama sale.
22.1Così va per mirar sua santa stella
22.2e, vista lei, ciascun fece suo pruova
22.3de' detti amanti e lui, perch'è mai bella.
23.1Poi, per volerne gire in parte nova,
23.2s'era Andrea Carnesecchi alto levato:
23.3più che mai bello e vago allor si truova;
24.1e da' suo be' sergenti è circundato,
24.2guidando e begli amanti dove volse
24.3col gran signor benigno a quel voltato.
25.1Giunto con tanto gaudio, ivi s'acolse,
25.2e ciascun fé suo pruova a quella iddea,
25.3che co' begli occhi già tanti cuor tolse.
26.1E di poi il Marsupin di gran nomea
26.2guidò gli amanti alla sua donna altera,
26.3che ne' suo lacci involto quel tenea;
27.1e, giunto là con sì leggiadra schiera,
27.2fece provar gli amanti, e già mai questo
27.3gli occhi movea dalla sua santa spera.
28.1Poi l'aste ruppe e via passò rubesto
28.2e presto poi s'abandonò quel loco,
28.3sì come all'Altovito parve onesto.
29.1Con questa festa e dilettoso gioco
29.2Francesco gli guidò, sì d'amor pieno,
29.3qual altro mai nell'amoroso foco.
30.1Ogni leggiadro amante in un baleno
30.2seguì di Marte il bellicoso stile,
30.3volar faccendo l'aste al ciel sereno.
31.1Fu la donna all'amante tanto umìle
31.2che per amor trascorse in un tal pianto
31.3che mostrò stare amore in cor gentile.
32.1Così, seguendo così dolce canto,
32.2è Lodovico Pucci d'Amor preso,
32.3fé in un punto voltar popol cotanto.
33.1E ogni amante d'una fiamma acceso
33.2seguì costui a far mirabil pruove,
33.3parendo lor leggieri ogni gran peso.
34.1Com'io gli vidi giunti al loco dove
34.2l'amante volse, e' fé provar coloro,
34.3tal che fé spaventarne e Marte e Giove;
35.1poi ruppe l'aste quel sanza dimoro.
35.2Equal mai gli stormenti risonare
35.3senti', che d'esser parmi al sommo coro.
36.1Quando Andrea Bon costor fece voltare
36.2e que' condusse dove Amor lo tira,
36.3che cogli amanti là si vuol provare,
37.1giunto l'amante là dov'el disira,
37.2sempre guardò negli occhi di colei
37.3che sotto il suo dominio lo martira.
38.1Provoronsi gli amanti per costei
38.2e di poi quello, e va gridando «Amore!»
38.3e «Miserere sempre, o sacri iddei!»
39.1Mostrò ogni amante ogni suo gran valore
39.2alla sua donna amata; tutti intorno
39.3tornorno al valoroso e gran signore.
40.1Da tal ricchezza è 'l suo bel corpo adorno
40.2che l'alte e ricche gemme di Sicheo
40.3con queste perderieno e notte e giorno;
41.1onde 'l popol gentil e anche 'l plebeo
41.2stava a veder costui con gaudio immenso,
41.3ché par dal ciel disceso un nuovo ideo.
42.1E, per dare a colei più ricco censo,
42.2ritornò con tal gaudio al loco degno,
42.3dove Amor sempre mai lo tenne offenso.
43.1Giunto alla sua colonna e 'l suo sostegno
43.2con ogni amante, è lor più dolci suoni,
43.3ch'esser parêmi nel filice regno.
44.1Così con lor leggiadri accenti e toni
44.2durorno un tempo, ed io, che gli ascoltai,
44.3mi parve un punto, omè! tant'eran buoni.
45.1Poi si partì il signor con tanti guai
45.2co' detti amanti sempre in compagnia,
45.3tornando al sito suo con gente assai.
46.1Era la bianca amica già tra via,
46.2quando giunse il signore al proprio sito,
46.3che con tal festa avea lasciato in pria.
47.1D'onore e gloria più che mai vestito
47.2era il signor con ogni amante allora
47.3e 'l pianeta notturno era sparito;
48.1e ogni amante, sanza far dimora,
48.2fece con l'aste in man mirabil pruova:
48.3così con fede el gran signor s'onora.
49.1Sparse tal festa inusitata e nova,
49.2né gli amanti e 'l signor vidi più intorno;
49.3e poi che tanto gaudio or non si truova,
50.1è fatto oscura notte d'un bel giorno.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)