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Filippo Lapaccini (????–????)
Poesie

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1.1Già fiammeggiar la matutina stella,
1.2che co' suo santi raggi il ciel 'namora,
1.3vid'io, più ch'alcun tempo vaga e bella,
2.1quand'un, ch'i' non v'ave' pi— visto ancora,
2.2de' nove amanti si levò a romore,
2.3perché della sua prova è giunta l'ora.
3.1Molti scudier d'intorno al corridore
3.2aveva il Marsupin, ch'a veder quelli
3.3un cor di smalto accendevan d'amore.
4.1Fra questi tanti valorosi e belli
4.2Salvestro Benci e Salvador Del Caccia
4.3v'era e Giulian Ginori e Pier tra egli;
5.1Giovan Gerin seguiva ancor la traccia,
5.2Francesco Giugni e 'l suo carnal fratello,
5.3che vola più che cervo messo in caccia;
6.1Cristofan Marsupini è ancor con quello,
6.2e tutti indosso avèn d'alessandrino,
6.3bel sì ch'ancor si vide mai più bello.
7.1E avea in mano il giovan pellegrino
7.2un aürato dardo e quel portava,
7.3e dir si sente: «Viva il Marsupino!»
8.1Iacopo poi il suo caval toccava,
8.2sendo in istaffe e dell'arcion sospeso,
8.3e non corre con quello, anzi volava;
9.1e come a mezzo il corso fu disceso,
9.2el dardo gira intorno e via passòe:
9.3così ne va costui col cuore acceso,
10.1e ogni suo sergente il seguitòe,
10.2tanto che giunto fu dall'altra banda
10.3a me vicino, e giunto si fermòe;
11.1è 'n sulle trezze bionde una grillanda
11.2d'oro e d'argento che rende splendore,
11.3che per bellezza a ogni altra comanda.
12.1Così seguendo va lo stil d'Amore,
12.2adorno di sì magno e gran tesoro
12.3ch'i' non are' a contarlo alcun valore.
13.1Mentre guardavo quel giovan sonoro,
13.2senti' con maggior tuon forte gridare
13.3pro quinto amante adorno a gemme d'oro;
14.1«Altoviti! Altoviti!» era il sonare,
14.2il perché i' volsi gli occhi in quella parte
14.3e vidilo in istaffe e 'n piedi stare.
15.1Volse natura ben mostrar su' arte
15.2quando concesse a noi sì pulcro obietto,
15.3che torre' l'arco ' Amore e l'arme a Marte.
16.1D'argento e drappo adornò il suo cospetto
16.2con le suo chiome bionde e suo sergenti,
16.3che stanno intorno al corridor perfetto.
17.1Fra gli scudier mirabili e valenti
17.2era Albizzo Mancini e Alfonso Pitti;
17.3Giovan di Cardinal par che si senti.
18.1E per lo stil d'Amor tutti son dritti
18.2con Francesco Altoviti in poggio e 'n piano,
18.3per esser poi nel mondan cerchio invitti:
19.1d'i Tolosin Tomaso alto e sovrano
19.2e Francesco Cappon, Pier Tornabuoni,
19.3che none istanno mai da que' lontano,
20.1e Francesco Gherardi e più campioni,
20.2Ridolfo Lotti intorno al gran corrente,
20.3qual si sentì toccar d'ambo gli sproni.
21.1Mossesi quel corsier velocemente,
21.2e l'Altovito va gridando: «Amore!»
21.3Brandì più volte il dardo fieramente.
22.1Così passava via con gran furore,
22.2finché dall'altro illato giunto fue,
22.3quand'io senti' levar nuovo romore:
23.1— Bartolin, Bartolin! — con gran virtùe,
23.2che par ritto in istaffe Ettor di Troia;
23.3più fiero sguardo ancor non vidi piùe,
24.1con drappo e argento addorno in tanta gioia
24.2che gli scudieri intorno pien d'ardire
24.3lo volevano tôr da ogni noia.
25.1El primo appiè ch'i' vi pote' scolpire
25.2è Pier Francesco e 'l mie Pier Signorini,
25.3che 'n ogni parte lo volien seguire.
26.1E Mariotto Bisdomini a' confini
26.2viddi col buon Girolamo Salvetti,
26.3de' Tornabuon Luigi e Sandro Spini.
27.1Questi scudier mirabili e perfetti
27.2gridavan: — Bartolini! — e: — Viva! viva! —
27.3e così tutti insieme son ristretti.
28.1Bartolomeo con la sua luce diva
28.2toccò il caval con furia d'ogni sprone
28.3e per brandire il dardo si partiva;
29.1a mezzo il corso, essendo in su l'arcione,
29.2el dardo volse e pronto passò via
29.3con furia tal ch'i' n'ebbi ammirazione.
30.1Onde novo romor poi si sentia,
30.2ché l'altr'amante vòle far suo pruova;
30.3— Girolami — gridar pronto s'udia.
31.1E tal tesoro intorno a quel si truova
31.2d'argenti e drappi e gemme in quantitade,
31.3che ben parea sguardando cosa nova.
32.1Costui ch'io vidi in tal felicitade
32.2era sopr'un corsier di tal natura
32.3che già ma' par non ha suo qualitade.
33.1Questa celeste e angelica figura
33.2ave' tanti sergenti sempre presso
33.3ch'aveano al pulcro obietto sempre cura;
34.1perch'Anton Lapi vi cognobbi spresso,
34.2Anton Guidacci bello a maraviglia,
34.3e Filippo Girolami è con esso.
35.1E altri assai di più gentil famiglia
35.2gli vidi intorno e mai partir da quello,
35.3ma per sua guardia istan sempre alla briglia.
36.1Col dardo in man dorato, vago e snello,
36.2ritto in istaffe, toccò il suo corsiere,
36.3che par che voli più ch'alato uccello.
37.1Così Francesco mio prese il sentiere
37.2e al mezzo il cammin quel dardo volse
37.3e via passava pronto e volentiere;
38.1giunse dall'altra banda e via si tolse,
38.2— Girolami! — gridando tuttavia,
38.3e fra quegli altri amanti si raccolse.
39.1E così stando tanta compagnia,
39.2senti' nuovo romor dell'altro amante,
39.3che novel Ganimede par che sia;
40.1vago, leggiadro, bel, fermo e costante
40.2era Andrea Carnesecchi alto levato
40.3ritto in istaffe sopra 'l suo afferrante,
41.1e da' suo be' sergenti è circundato:
41.2da Giulian Carnesecchi in sul sentiero,
41.3Giovan Ginor non l'ha dimenticato,
42.1Pier Carnesecchi e Francesco di Piero
42.2che non era al seguirlo pigro o tardo,
42.3Filippo di Bernardo tanto altiero.
43.1Era Andrea Carnesecchi più gagliardo
43.2col paggio innanzi e col caval coperto,
43.3adorno sì ch'a dir parrei bugiardo.
44.1Era l'amante sì leggiadro e sperto
44.2tutto vestito al bel drappo d'argento
44.3e d'amor sempre aspetta degno merto.
45.1E poi partì col dardo in un momento
45.2e volse a mezzo il corso intorno quello
45.3e brandì quel, passando com'un vento.
46.1Come dall'altra banda il damigello
46.2tra gli altri amanti giunse, i' lo sguardai,
46.3che pare un bel falcon fuor di cappello.
47.1Così giunto fra lor con gente assai,
47.2novellamente — Viva al gran signore! —
47.3senti' gridar più forte assai che mai,
48.1co' be' sergenti intorno al corridore
48.2qual i' ti dissi, e pel suo gran tesoro
48.3rendeva a' circustanti gran splendore
49.1con be' ricami e con gentil lavoro,
49.2ritto in istaffe sopra al gran cavallo,
49.3e come gli altri in mano il dardo d'oro.
50.1E suo scudier gli fanno intorno un ballo,
50.2come conviensi a tanto amor perfetto,
50.3ma poco fu dal muover d'intervallo:
51.1tocco il corsier, e' va passando istretto,
51.2e girò il dardo a mezzo il suo camino,
51.3gridando: — Amore, Amor! — sanza difetto;
52.1sì che il signor famoso, alto e divino,
52.2fatta suo prova, fu dall'altra banda
52.3co' l'alia aperte a ogni altro vicino
53.1e l'aürea sua bella ghirlanda.
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