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1.1Di là, dove per ostro e pompa e oro
1.2fra genti inermi ha perigliosa guerra,
1.3fuggo io mendico e solo, e di quella esca
1.4ch'i' bramai tanto, sazio, a queste querce
1.5ricorro, vago omai di miglior cibo,
1.6per aver posa almen questi ultimi anni.
2.1Ricca gente e beata ne' primi anni
2.2del mondo, or ferro fatto, che senz'oro
2.3men di noi macra in suo selvaggio cibo
2.4si visse, e senza Marte armato in guerra;
2.5quando tra l'elci e le frondose querce
2.6ancor non si prendea l'amo entro a l'esca.
3.1Io, come vile augel scende a poca esca
3.2dal cielo in ima valle, i miei dolci anni
3.3vissi in palustre limo; or fonti e querce
3.4mi son quel che ostro fummi e vasel d'oro:
3.5così l'anima purgo, e cangio guerra
3.6con pace, e con digiun soverchio cibo.
4.1Fallace mondo, che d'amaro cibo
4.2sì dolce mensa ingombri! Or di quella esca
4.3foss'io digiun, ch'ancor mi grava, e 'n guerra
4.4tenne l'alma co' i sensi ha già tanti anni!
4.5ché più pregiate che le gemme e l'oro
4.6renderei l'ombre ancor de le mie querce.
5.1O rivi, o fonti, o fiumi, o faggi, o querce,
5.2onde il mondo novello ebbe suo cibo,
5.3in quei tranquilli secoli de l'oro!
5.4Deh come ha il folle poi cangiando l'esca
5.5cangiato il gusto, e come son questi anni
5.6da quei diversi in povertate e 'n guerra!
6.1Già vincitor di gloriosa guerra
6.2prendea suo pregio da l'ombrose querce:
6.3ma d'ora in or più duri volgon gli anni,
6.4ond'io ritorno a quello antico cibo
6.5che pur di fere è fatto e d'augelli esca,
6.6per arricchire ancor di quel primo oro.
7.1Già in prezioso cibo o 'n gonna d'oro
7.2non crebbe, anzi tra querce e 'n povera esca,
7.3virtù, che con questi anni ha sdegno e guerra.
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