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1.1Errai gran tempo, e del camino incerto
1.2misero peregrin molti anni andai
1.3con dubbio piè, sentier cangiando spesso,
1.4né posa seppi ritrovar giamai
1.5per piano calle o per alpestro ed erto,
1.6terra cercando e mar lungi e da presso:
1.7tal che 'n ira e 'n dispregio ebbi me stesso,
1.8e tutti i miei pensier mi spiacquer poi
1.9ch'i' non potea trovar scorta o consiglio.
1.10Ahi cieco mondo, or veggio i frutti tuoi
1.11come in tutto dal fior nascon diversi!
1.12Pietosa istoria a dir quel ch'io soffersi,
1.13in così lungo esiglio
1.14peregrinando, fôra:
1.15non già ch'io scorga il dolce albergo ancora,
1.16ma 'l mio santo Signor con novo raggio
1.17la via mi mostra, e mia colpa è s'io caggio.
2.1Nova mi nacque in prima al cor vaghezza,
2.2sì dolce al gusto in su l'età fiorita,
2.3che tosto ogni mio senso ebro ne fue;
2.4e non si cerca o libertate o vita,
2.5o s'altro più di queste uom saggio prezza,
2.6con sì fatto desio com'i' le tue
2.7dolcezze, Amor, cercava; e or di due
2.8begli occhi un guardo, or d'una bianca mano
2.9seguìa le nevi, e se due trecce d'oro
2.10sotto un bel velo fiammeggiar lontano,
2.11o se talor di giovenetta donna
2.12candido piè scoprìo leggiadra gonna
2.13(or ne sospiro e ploro),
2.14corsi, com'augel sòle
2.15che d'alto scenda e a suo cibo vole.
2.16Tal fur, lasso, le vie de' pensier miei
2.17ne' primi tempi, e camin torto fei.
3.1E per far anco il mio pentir più amaro,
3.2spesso piangendo altrui termine chiesi
3.3de le mie care e volontarie pene,
3.4e 'n dolci modi lacrimare appresi,
3.5e 'n cor piegando di pietate avaro
3.6vegghiai le notti gelide e serene,
3.7e talor fu ch'io 'l torsi; e ben convene
3.8or penitenzia e duol l'anima lave
3.9de' color atri e del terrestre limo,
3.10ond'ella è per mia colpa infusa e grave:
3.11ché se 'l ciel me la diè candida e leve,
3.12terrena e fosca a lui salir non deve.
3.13Né pò, s'io dritto estimo,
3.14ne le sue prime forme
3.15tornar giamai, che pria non segni l'orme
3.16pietà superni nel camin verace,
3.17e la tragga di guerra e ponga in pace.
4.1Quel vero Amor dunque mi guidi e scorga
4.2che di nulla degnò sì nobil farmi;
4.3poi per sé 'l cor pure a sinistra volge,
4.4né l'altrui pò né 'l mio consiglio aitarmi,
4.5sì tutto quel che luce a l'alma porga
4.6il desir cieco in tenebre rivolge.
4.7Come scotendo pure alfin si svolge
4.8stanca talor fera da i lacci e fugge,
4.9tal io da lui, ch'al suo venen mi colse
4.10con la dolce esca ond'ei pascendo strugge,
4.11tardo partimmi e lasso, a lento volo;
4.12indi cantando il mio passato duolo,
4.13in sé l'alma s'accolse,
4.14e di desir novo arse
4.15credendo assai da terra alto levarse:
4.16ond'io vidi Elicona, e i sacri poggi
4.17salii, dove rado orma è segnata oggi.
5.1Qual peregrin, se rimembranza il punge
5.2di sua dolce magion, talor se 'nvia
5.3ratto per selve e per alpestri monti,
5.4tal men giv'io per la non piana via
5.5seguendo pur alcun ch'io scorsi lunge,
5.6e fur tra noi cantando illustri e conti.
5.7Erano i piè men del desir mio pronti,
5.8ond'io del sonno e del riposo l'ore
5.9dolci scemando, parte aggiunsi al die
5.10de le mie notti anco in quest'altro errore,
5.11per appressar quella onorata schiera.
5.12Ma poco alto salir concesso m'era.
5.13Sublimi elette vie,
5.14onde 'l mio buon vicino
5.15lungo Permesso feo novo camino,
5.16deh come seguir voi miei piè fur vaghi!
5.17Né par ch'altrove ancor l'alma s'appaghi.
6.1Ma volse il penser mio folle credenza
6.2a seguir poi falsa d'onore insegna,
6.3e bramai farmi a i buon di fuor simile:
6.4come non sia valor, s'altri no 'l segna
6.5di gemme e d'ostro, o come virtù senza
6.6alcun fregio per sé sia manca e vile.
6.7Quanto piansi io, dolce mio stato umile,
6.8i tuoi riposi e i tuoi sereni giorni
6.9vòlti in notti atre e rie, poi ch'i' m'accorsi
6.10che gloria promettendo angoscia e scorni
6.11dà il mondo, e vidi quai pensieri e opre
6.12di letizia talor veste e ricopre.
6.13Ecco le vie, ch'io corsi,
6.14distorte: or vinto e stanco,
6.15poi che varia ho la chioma, infermo il fianco,
6.16volgo, quantunque pigro, indietro i passi,
6.17ché per quei sentier primi a morte vassi.
7.1Picciola fiamma assai lunge riluce,
7.2canzon mia mesta, e anco alcuna volta
7.3angusto calle a nobil terra adduce.
7.4Che sai, se quel pensero infermo e lento
7.5ch'io mover dentro a l'alma afflitta sento,
7.6ancor potrà la folta
7.7nebbia cacciare, ond'io
7.8in tenebre finito ho il corso mio,
7.9e per secura via, se 'l ciel l'affida,
7.10sì com'io spero, esser mia luce e guida?
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