about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Già era in loco onde s'udia 'l rimbombo
1.2de l'acqua che cadea ne l'altro giro,
1.3simile a quel che l'arnie fanno rombo,
2.1quando tre ombre insieme si partiro,
2.2correndo, d'una torma che passava
2.3sotto la pioggia de l'aspro martiro.
3.1Venian ver' noi, e ciascuna gridava:
3.2"Sòstati tu ch'a l'abito ne sembri
3.3esser alcun di nostra terra prava".
4.1Ahimé, che piaghe vidi ne' lor membri,
4.2ricenti e vecchie, da le fiamme incese!
4.3Ancor men duol pur ch'i' me ne rimembri.
5.1A le lor grida il mio dottor s'attese;
5.2volse 'l viso ver' me, e: "Or aspetta",
5.3disse, "a costor si vuole esser cortese.
6.1E se non fosse il foco che saetta
6.2la natura del loco, i' dicerei
6.3che meglio stesse a te che a lor la fretta".
7.1Ricominciar, come noi restammo, ei
7.2l'antico verso; e quando a noi fuor giunti,
7.3fenno una rota di sé tutti e trei.
8.1Qual sogliono i campion far nudi e unti,
8.2avvisando lor presa e lor vantaggio,
8.3prima che sien tra lor battuti e punti,
9.1così rotando, ciascuno il visaggio
9.2drizzava a me, sì che 'n contraro il collo
9.3faceva ai piè continüo vïaggio.
10.1E "Se miseria d'esto loco sollo
10.2rende in dispetto noi e nostri prieghi",
10.3cominciò l'uno, "e 'l tinto aspetto e brollo,
11.1la fama nostra il tuo animo pieghi
11.2a dirne chi tu se', che i vivi piedi
11.3così sicuro per lo 'nferno freghi.
12.1Questi, l'orme di cui pestar mi vedi,
12.2tutto che nudo e dipelato vada,
12.3fu di grado maggior che tu non credi:
13.1nepote fu de la buona Gualdrada;
13.2Guido Guerra ebbe nome, e in sua vita
13.3fece col senno assai e con la spada.
14.1L'altro, ch'appresso me la rena trita,
14.2è Tegghiaio Aldobrandi, la cui voce
14.3nel mondo sù dovria esser gradita.
15.1E io, che posto son con loro in croce,
15.2Iacopo Rusticucci fui, e certo
15.3la fiera moglie più ch'altro mi nuoce".
16.1S'i' fossi stato dal foco coperto,
16.2gittato mi sarei tra lor di sotto,
16.3e credo che 'l dottor l'avria sofferto;
17.1ma perch'io mi sarei brusciato e cotto,
17.2vinse paura la mia buona voglia
17.3che di loro abbracciar mi facea ghiotto.
18.1Poi cominciai: "Non dispetto, ma doglia
18.2la vostra condizion dentro mi fisse,
18.3tanta che tardi tutta si dispoglia,
19.1tosto che questo mio segnor mi disse
19.2parole per le quali i' mi pensai
19.3che qual voi siete, tal gente venisse.
20.1Di vostra terra sono, e sempre mai
20.2l'ovra di voi e li onorati nomi
20.3con affezion ritrassi e ascoltai.
21.1Lascio lo fele e vo per dolci pomi
21.2promessi a me per lo verace duca;
21.3ma 'nfino al centro pria convien ch'i' tomi".
22.1"Se lungamente l'anima conduca
22.2le membra tue", rispuose quelli ancora,
22.3"e se la fama tua dopo te luca,
23.1cortesia e valor dì se dimora
23.2ne la nostra città sì come suole,
23.3o se del tutto se n'è gita fora;
24.1ché Guiglielmo Borsiere, il qual si duole
24.2con noi per poco e va là coi compagni,
24.3assai ne cruccia con le sue parole".
25.1"La gente nuova e i sùbiti guadagni
25.2orgoglio e dismisura han generata,
25.3Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni".
26.1Così gridai con la faccia levata;
26.2e i tre, che ciò inteser per risposta,
26.3guardar l'un l'altro com'al ver si guata.
27.1"Se l'altre volte sì poco ti costa",
27.2rispuoser tutti, "il satisfare altrui,
27.3felice te se sì parli a tua posta!
28.1Però, se campi d'esti luoghi bui
28.2e torni a riveder le belle stelle,
28.3quando ti gioverà dicere "I' fui",
29.1fa che di noi a la gente favelle".
29.2Indi rupper la rota, e a fuggirsi
29.3ali sembiar le gambe loro isnelle.
30.1Un amen non saria potuto dirsi
30.2tosto così com'e' fuoro spariti;
30.3per ch'al maestro parve di partirsi.
31.1Io lo seguiva, e poco eravam iti,
31.2che 'l suon de l'acqua n'era sì vicino,
31.3che per parlar saremmo a pena uditi.
32.1Come quel fiume c'ha proprio cammino
32.2prima dal Monte Viso 'nver' levante,
32.3da la sinistra costa d'Apennino,
33.1che si chiama Acquacheta suso, avante
33.2che si divalli giù nel basso letto,
33.3e a Forlì di quel nome è vacante,
34.1rimbomba là sovra San Benedetto
34.2de l'Alpe per cadere ad una scesa
34.3ove dovea per mille esser recetto;
35.1così, giù d'una ripa discoscesa,
35.2trovammo risonar quell'acqua tinta,
35.3sì che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa.
36.1Io avea una corda intorno cinta,
36.2e con essa pensai alcuna volta
36.3prender la lonza a la pelle dipinta.
37.1Poscia ch'io l'ebbi tutta da me sciolta,
37.2sì come 'l duca m'avea comandato,
37.3porsila a lui aggroppata e ravvolta.
38.1Ond'ei si volse inver' lo destro lato,
38.2e alquanto di lunge da la sponda
38.3la gittò giuso in quell'alto burrato.
39.1"E' pur convien che novità risponda",
39.2dicea fra me medesmo, "al novo cenno
39.3che 'l maestro con l'occhio sì seconda".
40.1Ahi quanto cauti li uomini esser dienno
40.2presso a color che non veggion pur l'ovra,
40.3ma per entro i pensier miran col senno!
41.1El disse a me: "Tosto verrà di sovra
41.2ciò ch'io attendo e che il tuo pensier sogna;
41.3tosto convien ch'al tuo viso si scovra".
42.1Sempre a quel ver c'ha faccia di menzogna
42.2de' l'uom chiuder le labbra fin ch'el puote,
42.3però che sanza colpa fa vergogna;
43.1ma qui tacer nol posso; e per le note
43.2di questa comedìa, lettor, ti giuro,
43.3s'elle non sien di lunga grazia vòte,
44.1ch'i' vidi per quell'aere grosso e scuro
44.2venir notando una figura in suso,
44.3maravigliosa ad ogne cor sicuro,
45.1sì come torna colui che va giuso
45.2talora a solver l'àncora ch'aggrappa
45.3o scoglio o altro che nel mare è chiuso,
46.1che 'n sù si stende e da piè si rattrappa.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)