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67

Rime

PoeTree.it

1.1Nuovo piacere e di maggiore stima
1.2veder l'ardite capre sopr'un sasso
1.3montar, pascendo or questa or quella cima,
1.4e 'l mastro lor, con aspre note, al basso,
1.5sfogare el cor colla suo rozza rima,
1.6sonando or fermo, e or con lento passo,
1.7e la suo vaga, che ha 'l cor di ferro,
1.8star co' porci, in contegno, sott'un cerro;
2.1quant'è veder 'n un eminente loco
2.2e di pagli' e di terra el loro ospizio:
2.3chi ingombra 'l desco e chi fa fora 'l foco,
2.4sott'a quel faggio ch'è più lor propizio;
2.5chi ingrassa e gratta 'l porco, e prende gioco,
2.6chi doma 'l ciuco col basto primizio;
2.7el vecchio gode e fa poche parole,
2.8fuor dell'uscio a sedere, e stassi al sole.
3.1Di fuor dentro si vede quel che hanno:
3.2pace sanza oro e sanza sete alcuna.
3.3El giorno c'a solcare i colli vanno,
3.4contar puo' lor ricchezze ad una ad una.
3.5Non han serrami e non temon di danno;
3.6lascion la casa aperta alla fortuna;
3.7po', doppo l'opra, lieti el sonno tentano;
3.8sazi di ghiande, in sul fien s'adormentano.
4.1L'invidia non ha loco in questo stato;
4.2la superbia se stessa si divora.
4.3Avide son di qualche verde prato,
4.4o di quell'erba che più bella infiora.
4.5Il lor sommo tesoro è uno arato,
4.6e 'l bomero è la gemma che gli onora;
4.7un paio di ceste è la credenza loro,
4.8e le pale e le zappe e' vasi d'oro.
5.1O avarizia cieca, o bassi ingegni,
5.2che disusate 'l ben della natura!
5.3Cercando l'or, le terre e ' ricchi regni,
5.4vostre imprese superbia ha forte e dura.
5.5L'accidia, la lussuria par v'insegni;
5.6l'invidia 'l mal d'altrui provvede e cura:
5.7non vi scorgete, in insaziabil foco,
5.8che 'l tempo è breve e 'l necessario è poco.
6.1Color c'anticamente, al secol vecchio,
6.2si trasser fame e sete d'acqua e ghiande
6.3vi sieno esemplo, scorta, lume e specchio,
6.4e freno alle delizie, alle vivande.
6.5Porgete al mie parlare un po' l'orecchio:
6.6colui che 'l mondo impera, e ch'è sì grande,
6.7ancor disidra, e non ha pace poi;
6.8e 'l villanel la gode co' suo buoi.
7.1D'oro e di gemme, e spaventata in vista,
7.2adorna, la Ricchezza va pensando;
7.3ogni vento, ogni pioggia la contrista,
7.4e gli agùri e ' prodigi va notando.
7.5La lieta Povertà, fuggendo, acquista
7.6ogni tesor, né pensa come o quando;
7.7secur ne' boschi, in panni rozzi e bigi,
7.8fuor d'obrighi, di cure e di letigi.
8.1L'avere e 'l dar, l'usanze streme e strane,
8.2el meglio e 'l peggio, e le cime dell'arte
8.3al villanel son tutte cose piane,
8.4e l'erba e l'acqua e 'l latte è la sua parte;
8.5e 'l cantar rozzo, e ' calli delle mane,
8.6è 'l dieci e 'l cento e ' conti e le suo carte
8.7dell'usura che 'n terra surger vede;
8.8e senza affanno alla fortuna cede.
9.1Onora e ama e teme e prega Dio
9.2pe' pascol, per l'armento e pel lavoro,
9.3con fede, con ispeme e con desio,
9.4per la gravida vacca e pel bel toro.
9.5El Dubbio, el Forse, el Come, el Perché rio
9.6no 'l può ma' far, ché non istà fra loro:
9.7se con semplice fede adora e prega
9.8Iddio e 'l ciel, l'un lega e l'altro piega.
10.1El Dubbio armato e zoppo si figura,
10.2e va saltando come la locuste,
10.3tremando d'ogni tempo per natura,
10.4qual suole al vento far canna paluste.
10.5El Perché è magro, e 'ntorn'alla cintura
10.6ha molte chiave, e non son tanto giuste,
10.7c'agugina gl'ingegni della porta,
10.8e va di notte, e 'l buio è la suo scorta.
11.1El Come e 'l Forse son parenti stretti,
11.2e son giganti di sì grande altezza,
11.3c'al sol andar ciascun par si diletti,
11.4e ciechi fur per mirar suo chiarezza;
11.5e quello alle città co' fieri petti
11.6tengon, per tutto adombran lor bellezza;
11.7e van per vie fra sassi erte e distorte,
11.8tentando colle man qual istà forte.
12.1Povero e nudo e sol se ne va 'l Vero,
12.2che fra la gente umìle ha gran valore:
12.3un occhio ha sol, qual è lucente e mero,
12.4e 'l corpo ha d'oro, e d'adamante 'l core;
12.5e negli affanni cresce e fassi altero,
12.6e 'n mille luoghi nasce, se 'n un muore;
12.7di fuor verdeggia sì come smeraldo,
12.8e sta co' suo fedel costante e saldo.
13.1Cogli occhi onesti e bassi in ver' la terra,
13.2vestito d'oro e di vari ricami,
13.3il Falso va, c'a' iusti sol fa guerra;
13.4ipocrito, di fuor par c'ognuno ami;
13.5perch'è di ghiaccio, al sol si cuopre e serra;
13.6sempre sta 'n corte, e par che l'ombra brami;
13.7e ha per suo sostegno e compagnia
13.8la Fraude, la Discordia e la Bugia.
14.1L'Adulazion v'è poi, ch'è pien d'affanni,
14.2giovane destra e di bella persona;
14.3di più color coperta di più panni,
14.4che 'l cielo a primavera a' fior non dona:
14.5ottien ciò che la vuol con dolci inganni,
14.6e sol di quel che piace altrui ragiona;
14.7ha 'l pianto e 'l riso in una voglia sola;
14.8cogli occhi adora, e con le mani invola.
15.1Non è sol madre in corte all'opre orrende,
15.2ma è lor balia ancora, e col suo latte
15.3le cresce, l'aümenta e le difende.
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