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1666

Rime

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1.1In questa notte, che il rigor del verno
1.2gela, e più l'uom nel suo gran fallo antico,
1.3il dì n'apparve; in questo albergo istesso
1.4nacque, e nato s'accolse il Figlio eterno,
1.5a cui per farsi il Padre il mondo amico
1.6l'opra di sua salute avea commesso;
1.7e quando d'umiltà segno più espresso
1.8mostrò chi su gli abissi i fondamenti
1.9e le stelle formò, chi scote il cielo,
1.10or tra le brine e 'l gelo
1.11esposto? e con la mano, e co' lamenti
1.12chiede foco ad un velo,
1.13bench'ei di gigli intorno e di viole
1.14copra la terra, e che riscaldi il sole?
2.1Umiltà fu, poi che tra pompe ed ostro
2.2ei potendo venir di real corte,
2.3mosse notturno e sconosciuto il piede,
2.4e per solingo calle in umil chiostro;
2.5umiltà fu, che di sublime e forte,
2.6egro e basso divenne, or chi se 'l crede?
2.7Oh quanta poca eredità possiede!
2.8Ove le donne e i cavalieri egregi?
2.9la nobil cuna al mio Signor che nasce,
2.10chi gli odori e le fasce
2.11ricche prepara, e le corone e i fregi?
2.12Cheto e nudo si pasce
2.13de l'onor de le selve, e di quel poco
2.14che gli ministra la stagione e 'l loco.
3.1Ma grand'amor, ch'ogn'altro amore avanza,
3.2fa ch'essendo egli Dio nato immortale,
3.3e le mie pene e 'l mio mortal si cinse;
3.4ma la divina e la mortal sembianza
3.5unio con modo inusitato e tale,
3.6che mai da che fu unita ei se ne scinse,
3.7in cui morendo ancor la morte estinse.
3.8E potea pur senza abitar la terra
3.9riparar l'uomo e le ruine antiche,
3.10e per altrui fatiche
3.11o pur d'angelo in forma, e 'n pace e 'n guerra
3.12mille e più schiere amiche,
3.13seco recar, ma solo ed uomo e Dio
3.14(miracolo d'amor) nacque e morio.
4.1Più non si vanti omai Belo, né Pluto,
4.2ché son gl'idoli loro a terra sparsi,
4.3e 'l folle culto al sacro tempio aperta
4.4vede la strada; al sommo Re tributo
4.5omai portano i re, già sono apparsi:
4.6vedi l'incenso e l'or, la mirra offerta.
4.7A lui Giudea consacri, a lui converta
4.8i suo' profani altari; a lui sospenda
4.9i voti il mondo ritornato in pace.
4.10Vedi se qui pur giace;
4.11come il suo nome si dilati e stenda.
4.12Io le trombe già n'odo: ecco la Chiesa,
4.13ecco questa vil terra al cielo ascesa.
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