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1520

Rime

PoeTree.it

1.1Caro a gli egri mortali il lucido auro
1.2e d'Oriente son le gemme e gli ostri,
1.3e i fonti e i verdi chiostri,
1.4e l'opre varie di colori e i marmi;
1.5cara è la gloria e del famoso lauro
1.6l'antico pregio e l'onorato grido,
1.7lo qual di lido in lido,
1.8là 've non son intesi i nostri carmi,
1.9sparge il canoro suon di trombe e d'armi;
1.10ma dono di salute al corpo esangue
1.11tutti altri avanza, ove la mente e l'alma
1.12sgombran quasi compagne il duolo acerbo.
1.13Fa la vittoria il vincitor superbo,
1.14ed obliando la sua nobil palma
1.15per diletto ei talor vaneggia e langue;
1.16ma le spoglie di sangue
1.17tinte a la nave altrui, che tutta spalma,
1.18son de' tesori assai men grave salma.
2.1Ma la salute fa più lieto il corso
2.2d'umana vita, che fra scogli e sirti
2.3le vele a' feri spirti
2.4di fortuna dispiega e cerca il porto.
2.5Questa portaste voi, ch'in mio soccorso
2.6veniste a me quasi celeste diva,
2.7quand'io, sospinto a riva,
2.8più splender non vedea l'occaso e l'orto;
2.9luce al cieco donaste e vita al morto:
2.10doni celesti fur ch'oblio non copre.
2.11Voi dal ciel gli prendeste, alma divina;
2.12voi sete luce in quel gran Sole accensa,
2.13ch'i santi raggi suoi sparge e dispensa;
2.14e vita sete voi, ch'indi dechina
2.15a far viva qua giù la fede e l'opre;
2.16per voi chiaro si scopre
2.17che grazia sforza il ciel, ch'altrui destina,
2.18e morte in sua giustizia o 'n sua rapina.
3.1Voi la vinceste: oh che leggiadra schiera
3.2venne con voi d'alte virtuti elette,
3.3quando nel cor ristrette
3.4le mie già vinte ebber rifugio e scampo!
3.5Altre scendean da la superna sfera;
3.6altre, in voi nate, a lo splendor ch'informa
3.7presa han sembianza e forma,
3.8e tutte folgorar con chiaro lampo.
3.9Morte crudele e fuggitiva in campo,
3.10come fera cacciata al folto bosco,
3.11faceva a' regni oscuri indi ritorno,
3.12cedendo la mia grave inferma spoglia.
3.13Ed io tremante più ch'arida foglia,
3.14apersi gli occhi stanchi e vidi il giorno
3.15men che pria non solea turbato e fosco.
3.16Or me stesso conosco,
3.17e del mio vaneggiare ho doglia e scorno,
3.18parte il trofeo del vostro nome adorno.
4.1E di quella pietà, ch'al primo sguardo
4.2scacciò la morte e 'l gran timor ch'adduce,
4.3e mentre in voi riluce,
4.4fa de l'anima vostra un puro tempio.
4.5Ma perché sono a celebrar sì tardo
4.6tant'altre? Anzi fra via l'onoro e passo,
4.7quasi impedito e lasso,
4.8e 'l dover e 'l desir sì male adempio.
4.9Bellezza e castità di raro esempio,
4.10congiunte in voi con sì tenaci nodi
4.11che scioglier non gli può fortuna o morte,
4.12qual penna porterà, ch'al ciel più s'erga?
4.13e pronta cortesia che seco alberga,
4.14e quella ond'alta donna è giusta e forte,
4.15in quali carte avran più chiare lodi?
4.16o 'n quai più degni modi
4.17con l'altre d'ir al ciel fidate scorte,
4.18in voi s'onorerà valore e sorte?
5.1Io ch'a l'ispano Ibero, a l'indo Idaspe
5.2or non posso mandarne il chiaro suono,
5.3di voi nel cor ragiono
5.4e ne la parte di me stesso eterna;
5.5benché la Parca il breve filo innaspe,
5.6e 'n mortal grazia di caduca vita
5.7ivi è da me scolpita,
5.8ove scorger sol può la vista interna;
5.9e chi fia che l'onori o che la scerna
5.10in queste pigre mie membra terrene?
5.11Ma pur dove il gravoso e fragil manto
5.12nulla di vero a' puri spirti asconde,
5.13essi vedran com'al mio dir risponde,
5.14e sarà noto in più sonoro canto
5.15d'altre Muse là sù, d'altre Sirene.
5.16O sol felice spene!
5.17Or chi ricerca fra' mortali intanto
5.18da Borea a l'Austro maggior fama o vanto?
6.1E s'avverrà che mia fortuna incerta
6.2faccia giammai per me cavalli e navi,
6.3e con aure soavi
6.4o con turbate pur di regno in regno
6.5porti la mia ne' suoi perigli esperta,
6.6già non mi converrà gittare al fondo,
6.7come dannoso pondo,
6.8la mia salute, e dimostrarmi indegno
6.9del vostro dono; e 'l combattuto legno
6.10la Fede condurrà, né rupe o scoglio,
6.11né procelloso nembo o fero vento;
6.12né la sommergerà Cariddi o Scilla,
6.13quando più si perturba onda tranquilla.
6.14Care merci nel mar novo spavento
6.15perde talvolta: io per turbato orgoglio
6.16saggio più che non soglio,
6.17l'amata soma salverò contento,
6.18perché si sparga pur l'oro e l'argento.
7.1Riverente canzone, inchina e prega
7.2quella che rozzo stile in te dipinse,
7.3anzi adombrò, come il suo onor risplenda,
7.4già d'Arno, ora del Mincio eterna gloria;
7.5e dille pur che segua alta vittoria,
7.6e salute a quest'alma e pace or renda:
7.7vinca fortuna ancor, se morte vinse,
7.8e fugata respinse;
7.9e dove l'arco in me rivolga e tenda,
7.10la sua pietà mi copra e mi difenda.
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