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1503

Rime

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1.1Com'il sole a scoprir l'eterna luce,
1.2signor, mai non attende o canto o preghi,
1.3ma tosto avvien che spieghi
1.4da l'aurato oriente i dolci raggi,
1.5e seguendo gli obliqui erti viaggi
1.6fa con perpetue leggi a noi ritorno
1.7per riportarne il giorno;
1.8così vostra virtù pronta riluce,
1.9ch'a la fortuna sua medesma è duce;
1.10e non pregata giova, anzi previene
1.11le preghiere, che già son vecchie e lente
1.12di lungo spazio; e non lodata ancora,
1.13sé di se stessa onora,
1.14tutta de' raggi di sua gloria ardente,
1.15e per le vie de l'alto ciel serene
1.16pigra è colei che suol volar repente,
1.17né 'l volo appressa di sì nobil mente.
2.1Tarda fu la fortuna al vostro merto,
2.2non solo a quel di lui, che d'alta sede
2.3l'ostro a' merti concede;
2.4tarda è la lode che voi segue, e bassa,
2.5né giunge a lei, che tutto a dietro or lassa
2.6l'oscuro mondo e solo al cielo aspira;
2.7tarda si volve e gira
2.8la fama, e 'l grido suo falso ed incerto,
2.9che solo in voi lodando è vero e certo:
2.10voi tardo no, ma grave e d'alto ingegno,
2.11là sete giunto, ove si svela e scopre
2.12l'uom che d'ostro si fascia e d'or s'ammanta.
2.13Come sia bella e quanta
2.14la verace virtù, dove s'adopre,
2.15già Roma il mira ed ogni estranio regno,
2.16intento a' modi, a le parole, a l'opre,
2.17quasi in teatro, poiché nulla il copre.
3.1Là in dipinto cristallo accesi lumi,
3.2e statue mute infra colonne eburne,
3.3e pompe altre notturne
3.4fortuna variando altrui dimostra;
3.5qui dove il sacro manto a voi s'inostra,
3.6in voi si veggon lumi eterni e santi,
3.7virtù vive e spiranti
3.8tra reali e divini alti costumi,
3.9e tutti avvien che di splendore allumi
3.10quel sommo Sol, che non in Tauro o 'n Libra,
3.11ma ne' cuor nostri e ne le menti alberga.
3.12Quindi con mille raggi altrui risplende
3.13quella che 'n alto intende,
3.14là dove l'altre al fine indrizzi ed erga,
3.15e Giustizia i suoi premi appende in libra;
3.16e seco ogni altra, in cui s'adorni e terga
3.17l'alma gentil, cui null'orrore asperga.
4.1Ma tutte fa più care, anzi più illustri,
4.2gentilezza di sangue antica e d'alma
4.3virtute infusa ed alma,
4.4e fama omai canuta e gloria prisca,
4.5a cui s'inchini Europa e riverisca
4.6la memoria de l'avo al ciel translato
4.7sovra il mortale stato,
4.8e mille anni la serbi e mille lustri
4.9o pur finché la terra e 'l ciel s'illustri,
4.10e lieta cortesia con dolci modi,
4.11e 'n amici sembianti e 'n saggi detti,
4.12sempre i migliori affida e parte accoglie.
4.13Da le purpuree spoglie
4.14il fasto fugge in più superbi petti;
4.15fugge il rigor, fuggono inganni e frodi,
4.16e v'hanno albergo sol pensieri eletti,
4.17arti e virtù sublimi e puri affetti.
5.1Oh come è bella Italia e Roma altera,
5.2anzi lieta l'Europa e lieto il mondo,
5.3mentre reggete il pondo
5.4col vicario di Cristo e quell'incarco,
5.5che gloria accresce a chi n'è grave e carco!
5.6E come il chiaro sol dal primo Sole
5.7prender sua luce suole
5.8e più bella rotar celeste spera;
5.9così da voi lume immortal si spera,
5.10mentre spargete altrui del sommo Padre
5.11le grazie e i sacri doni in nobil parte
5.12del mondo, ch'è di Dio lucido tempio;
5.13e con divino esempio
5.14egli per voi l'accresce, e le comparte
5.15a questa de le genti antica madre,
5.16che tolse a Giove i templi e tolse a Marte,
5.17sacrando a Cristo in terra altari e carte.
6.1Squallidi sono e tenebrosi i regni,
6.2di boschi in guisa e d'arenose piagge
6.3deserte o pur selvagge
6.4le provincie, orbi i regni, e i feri duci
6.5privi del giorno e de l'amate luci,
6.6dove di santo ardor raggio non ferve,
6.7tra genti o sciolte o serve;
6.8ma vivon, come sian del sole indegni,
6.9quei che mosser del cielo i tardi sdegni
6.10più de' Cimmeri, a cui perpetua l'ombra
6.11fa la vita mortale orrida e 'ncolta;
6.12o s'altra gente al più gelato cielo,
6.13ne l'altissimo gelo
6.14e 'n tenebroso orror vive sepolta.
6.15Deh qual altro splendor la notte sgombra?
6.16o fa di tanti error l'ombra men folta,
6.17che l'umil plebe al precipizio ha volta?
7.1Il peso a cui s'appoggia Italia e Roma,
7.2meglio ei sostien, canzon mia stanca e frale,
7.3che tu la gloria sua con debil carme:
7.4però gli scettri e l'arme,
7.5e la pompa superba e trionfale,
7.6potria forse parer men grave soma;
7.7ma benché non sia laude al merto eguale,
7.8dov'egli sparge i rai, tu spiega l'ale.
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