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1481

Rime

PoeTree.it

1.1Al cader d'un bel ramo che si svelse,
1.2pur come quel che sterpa orrido nembo,
1.3sparso a la terra il grembo
1.4de' suoi bei fiori e de le spoglie eccelse,
1.5vedova pianta ond'Appenin s'adombra
1.6parea dolersi, e Flora in negro manto
1.7urne versò di pianto;
1.8l'Arno e i monti addoppiar l'orrore e l'ombra;
1.9né larve il fiero duol ch'il volto ingombra,
1.10benché sopra le stelle,
1.11translato il nobil ramo e quasi offerto,
1.12sia tra l'alme più belle,
1.13più bel di quello ond'è l'Inferno aperto:
1.14perch'egli aperse il cielo, e fu suo merto.
1.15Ma com'esce di tomba
1.16o da tronco talor voce rimbomba,
1.17tal s'udia nel lamento
1.18de le preghiere sue mesto concento.
2.1"Padre del ciel," parea Toscana e tutto
2.2pregare il glorioso almo terreno,
2.3di mestizia ripieno,
2.4"tempra d'Italia il grave affanno e 'l lutto;
2.5mira di questi eroi la stirpe antica,
2.6che producea, sì come fronde e fiori,
2.7le vittorie e gli allori,
2.8mentr'ebbe il cielo e la fortuna amica,
2.9senza il bel ramo suo. Sorte nemica
2.10il gran ramo le toglie,
2.11come sia tocco da tempesta o gelo,
2.12o pur tua mano il coglie
2.13e, s'in terra ei fioriva, ei splende in cielo:
2.14deh! se ti mosse mai pietoso zelo,
2.15di quel ramo ch'è tronco,
2.16germogli il glorioso e nobil tronco
2.17da radici alte e ferme,
2.18di virtuti e d'onore il novo germe.
3.1Padre e cultor de le più sagge genti,
3.2que' fiori di leggiadri alti costumi
3.3or son celesti lumi,
3.4e fiammeggian là sù fra luci ardenti;
3.5ma qui si duol, quasi d'ingiusto oltraggio,
3.6l'arbor sempre fiorita e gloriosa,
3.7s'a la sua chioma ombrosa
3.8non splende di tua grazia il dolce raggio;
3.9succeda ancor più lieto il maggio al maggio,
3.10e tutta ella s'asperga
3.11de la rugiada tua pura e celeste,
3.12e si dispieghi ed erga
3.13senza timor di tuoni o di tempeste.
3.14Deh! se ti mosser mai preghiere oneste,
3.15se lagrime non false,
3.16se de l'onor d'Italia unqua ti calse,
3.17nasca il figliuol ch'io bramo,
3.18quasi in vetusta pianta il novo ramo.
4.1Nasca a Fernando Cosmo, indi la chioma
4.2con la corona del suo antico adorni,
4.3ne' suoi perfetti giorni,
4.4e trionfante il veggia Italia e Roma;
4.5veggia di novo il Vaticano e 'l Tebro
4.6d'or, d'ostro, d'armi altera e sacra pompa;
4.7né fortuna interrompa
4.8la gloria che sperata omai celebro,
4.9ma porti invidia a l'Arno Anfriso ed Ebro."
4.10Così Toscana disse;
4.11e 'l Re del ciel tonò con chiari lampi,
4.12e stelle erranti e fisse
4.13volse benigno in più sublimi campi.
4.14Or tutta d'allegrezza avvien ch'avvampi
4.15Fiorenza, e par imago
4.16de l'ampio ciel, che più di lumi è vago;
4.17e de l'alta speranza
4.18parte s'adempie e parte ancor n'avanza.
5.1Così d'animo agguagli il re di Pella,
5.2d'anni pareggi e di fortuna Augusto,
5.3e di giustizia il giusto
5.4ch'oltre a l'Istro domò gente rubella;
5.5e quanti mai cesari invitti e regi
5.6leggi diero a la guerra, arme a la pace
5.7vincendo o Mauro o Trace,
5.8e quanti fur mai peregrini egregi;
5.9così de gli avi suoi rinnovi i pregi;
5.10e sovra orridi monti
5.11spoglie innalzi e trofei; colonne ed archi
5.12porti su l'acque e ponti,
5.13onde l'amica terra e 'l mar si varchi;
5.14così da varie prede adorni e carchi,
5.15da' barbarici regni
5.16vengan a' lidi toschi i toschi legni;
5.17e Fortuna seconda
5.18spieghi le insegne sue di sponda in sponda.
6.1Appena ella, fermando i passi erranti
6.2sovra le sfere del celeste regno,
6.3avria maggior sostegno,
6.4né d'altro in terra più si glorii e vanti;
6.5e, benché pur si cangi e varii e volga,
6.6e ingiuriosa faccia alte contese
6.7in magnanime imprese,
6.8non fia ch'al mio signor la gloria tolga.
6.9Virtù par ch'il fanciullo in seno accolga
6.10qual celeste nutrice,
6.11e d'ambrosia divina ancor l'instille,
6.12acciocché men felice
6.13fosse Romolo invitto o 'l fero Achille;
6.14e se là sù di raggi e di scintille
6.15splende il Centauro e d'armi,
6.16e qui l'antica Fera in bianchi marmi;
6.17virtù fra noi si cole,
6.18ed imagine e tempio ha sopra il sole.
7.1Cerca tra fonti e selve e statue e logge,
7.2canzon, la real cuna,
7.3e dì: "Senza favor d'altra fortuna,
7.4fra mille arti leggiadre,
7.5virtù m'affida e cortesia del padre".
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