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Rime

PoeTree.it

1.1Perché la vita è breve
1.2e pien d'ogni periglio il dubbio corso,
1.3e stanco omai ne l'opre il tardo ingegno,
1.4e la Fortuna il dorso
1.5ne rivolge, al fuggir veloce e leve,
1.6e cangia il breve riso in lungo sdegno,
1.7né pace è mai nel suo turbato regno;
1.8candide mani, onde sovente Amore
1.9ebbe mille vittorie e mille palme
1.10de le più nobil'alme,
1.11a voi sacro le rime e sacro il core;
1.12e s'i miei bassi accenti
1.13non ergo ove s'innalza il vostro onore,
1.14voi gli appressate a' begli occhi lucenti,
1.15e l'alta via del sole alfin si tenti.
2.1Non perch'io non riguardi
2.2quanto è sublime il segno a cui s'aspira
2.3di candor in candor, di raggio in raggio,
2.4ché potria sdegno ed ira
2.5mover da voi, non pur da' cari sguardi,
2.6come sia l'umil loda indegno oltraggio.
2.7Ma chi fu ne l'amar sì accorto e saggio,
2.8che frenasse il desio ch'in alto intenda?
2.9Benché minacci Amor con duri strali
2.10di far colpi mortali,
2.11e, da voi mosso, l'arco ei pieghi e tenda,
2.12questo pensier m'arretra,
2.13dove armato da voi lampeggi e spenda
2.14in me la sua gravosa aurea faretra,
2.15parte il timor mi volge in fredda pietra.
3.1E se pur non si frange
3.2più a dentro a' duri colpi il molle petto,
3.3non è virtù d'usbergo o d'arte maga,
3.4ma 'l timoroso affetto
3.5in selce par che mi trasmuti e cange.
3.6Oh meraviglia! Amor la selce impiaga;
3.7ma non avvien che di profonda piaga
3.8versi del sangue mio tepida stilla:
3.9o mia fortuna, o fato, o stelle, o cielo!
3.10Son di marmo e di gelo;
3.11e 'l marmo a le percosse arde e sfavilla.
3.12Per la ferita intanto
3.13(sasselo Amor, che saettando aprilla),
3.14lagrime spargo, e 'n lagrimoso canto
3.15di vostra lode fo canoro il pianto.
4.1Dolor, perché mi spingi
4.2a perturbar la sua fronte serena?
4.3Sostien ch'io vada ove il pensier m'invita.
4.4Già la mia dolce pena,
4.5destra gentil che lo mio cor distringi,
4.6non è tua colpa, o la mortal ferita,
4.7ché tu risani, anzi ritorni in vita,
4.8pur di quel colpo onde il dolore ancide.
4.9Mani, onde il regno Amor governa e volve
4.10e lega l'alme e solve,
4.11qual bellezza sì bella ancor si vide?
4.12e se creder vi giova
4.13a le due luci più serene e fide,
4.14voi contendete di bellezza a prova
4.15con gli occhi, in cui suo pari il sol ritrova.
5.1Neve, che geli e fiocchi
5.2in poggio o 'n monte a la più algente bruma,
5.3non è sì molle o di candor simile,
5.4né di cigno la piuma;
5.5né per giudicio d'altra mano o d'occhi
5.6eletta perla in lucido monile;
5.7né ritrar vi potria laudato stile
5.8del buon Parrasio o pur d'Apelle istesso,
5.9o d'altri mai che 'n bei colori e 'n carte
5.10mostrò la nobil arte;
5.11ed in mille bellezze il bello espresso
5.12mostrar già non potea;
5.13altri marmi cercò lunge e da presso,
5.14in formar vaga ninfa o vaga dea,
5.15ma non scolpì celeste e vera idea.
6.1Ed or chi voi figura,
6.2mani bianche e sottili, a' vaghi sensi
6.3con magistero oltre l'usato adorno,
6.4fra se medesmo pensi:
6.5"Qui vinta è l'opra d'arte e di natura,
6.6e 'l marmo e 'l puro avorio han dolce scorno,
6.7né gemma nasce, ove ci nasce il giorno,
6.8degna di tant'onor, né lucid'oro".
6.9Ma chi voi finge e vi colora e vede,
6.10"Ecco" dica "la Fede";
6.11e benché manchi il più del bel lavoro,
6.12creda ch'a voi risponda
6.13l'idolo mio che ne la mente adoro,
6.14né più in terra ricerchi o 'n aria o 'n onda
6.15grazia e beltà, che 'l cielo a gli occhi asconda.
7.1Io cotanto in voi sole
7.2di bellezza talor contemplo e miro,
7.3ch'appena ad altro oggetto i lumi affiso;
7.4ma se quel dolce giro
7.5di sì begli occhi e quel sereno sole,
7.6onde qua giù risplende il chiaro viso,
7.7voi mi celate, e 'l lampeggiar del riso,
7.8qual bianca nube opposta o bianca Luna,
7.9purché di voi, mani cortesi e care,
7.10non vi mostriate avare,
7.11non incolpo mio fato o mia fortuna;
7.12voi quattro volte e diece
7.13pascete vista di piacer digiuna,
7.14e, se vendetta far baciando ei lece,
7.15i baci siano alfin di sguardo in vece.
8.1Canzon, tropp'osi e nulla speri, e 'ndarno:
8.2almen compagne solitaria aspetta,
8.3o mercé cerca pur senza vendetta.
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