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1394

Rime

PoeTree.it

1.1Santa virtù, che da l'orror profondo,
1.2che le cose ascondea nel rozzo seno,
1.3pria con volto sereno
1.4i secoli spiegasti in chiara luce
1.5e, le tenebre scosse, apristi al mondo
1.6le varie forme, e di colori adorno
1.7da l'oriente il giorno,
1.8e 'l sol che nel suo grembo il dì conduce,
1.9e lei che bianca e fredda indi riluce;
1.10tu tra le fiamme e l'indurato gelo
1.11posta hai la sede, e tu 'l conserva e guarda
1.12perché fra' suoi contrari ei non si stempre;
1.13e con soavi tempre
1.14tu disponi la terra e 'nsieme il cielo:
1.15ah fia che tutto incenerisca ed arda,
1.16se muti albergo; e chi 'l partir più tarda?
2.1Ove degg'io cercarti? ove s'accende
2.2la negra turba al raggio estivo e tinge?
2.3o dove i fiumi stringe
2.4e le paludi e i mari il ghiaccio indura?
2.5Né de' miei detti il suono ivi s'intende,
2.6né ciò che vergar può la tosca penna,
2.7ma fere e non accenna
2.8barbaro Marte con sembianza oscura.
2.9Deh qual legge di fatto o di natura
2.10è sì mutata? o qual crudele stella
2.11sì mi persegue, o dea, se dir conviensi,
2.12e solo offende me, s'altrui minaccia,
2.13con spaventosa faccia?
2.14Alma io non sono al mio Signor rubella,
2.15perché le colpe spesso io pianga e pensi
2.16or con gelidi spirti, or con accensi.
3.1Sei dove sparve l'Orsa? io pur mi volgo
3.2al bel paese, in cui m'affida appena
3.3l'accoglienza serena,
3.4benché la terra ivi toccassi in prima
3.5che poi nutrimmi, e non com'uom del volgo.
3.6Deh qual altra più degna e nobil sede
3.7il sol girando vede
3.8con più tepidi raggi in altro clima?
3.9dov'è l'aura più dolce in verde cima?
3.10dove i guerrieri armenti alberga e pasce
3.11più fortunata piaggia o più feconda?
3.12dov'è più bello il monte o 'l piano o 'l lido?
3.13dov'il suo proprio nido,
3.14sotto ciel sì benigno in altre fasce?
3.15qual terra più de' suoi gran doni abbonda?
3.16o dove più ne porta il vento e l'onda?
4.1Tu pur solei già ritrovar sovente
4.2quivi d'altre Virtù felice schiera,
4.3quasi in celeste spera,
4.4ché non è parte a lei tanto simile;
4.5e v'era Astrea, com'è nel ciel lucente,
4.6discesa a Carlo; e se là sù l'accolse,
4.7Scorpio allor si raccolse.
4.8Or non so dove sia, fra Battro e Tile,
4.9o fra gente selvaggia o fra gentile;
4.10ma spesso il mio pensier non lunge a l'Arno
4.11mi suol guidar, quasi di riva in porto,
4.12mentre misura pur l'arena e 'l mare
4.13con le mie pene amare,
4.14perch'io non pensi di cercarla indarno
4.15là 've un gran duce, a cui l'occaso e l'orto
4.16non vede eguale, emendi il nostro torto.
5.1Ma vela non spiegò sì presto volo
5.2nave spingendo già leggiera e scarca,
5.3come il pensier se 'n varca
5.4là dove alberga libertate e pace,
5.5presso l'un mare e l'altro, in nobil suolo;
5.6o dove innalza la frondosa fronte
5.7imperioso monte,
5.8che diè riposo a chi l'invitto Trace
5.9vincer potea (la Fama il ver non tace)
5.10là dove la gran Quercia i colli adombra,
5.11ferma ad ogni procella, ad ogni nembo:
5.12deh non mi scacci da gli ombrosi rami,
5.13perch'io pur mi richiami
5.14dove il buon padre mio cantava a l'ombra,
5.15e talor penso a voi, Po, Mincio e Brembo:
5.16aprimi almeno, alta mia patria, il grembo.
6.1Poi quasi da un mio grave e lungo sogno
6.2io mi riscuoto e dico: "Ahi! gran letargo,
6.3a cui le rime spargo,
6.4nutrito di speranze incerte e false?
6.5che pur attendo omai, che pur agogno
6.6già stanco, e sotto grave e doppia salma,
6.7palma giungendo a palma,
6.8in guisa d'uom cui sol di gloria calse,
6.9e per tempo girò Parnaso e 'l salse?
6.10Ma ne 'l tuo monte, o Sisto, in cui t'adoro,
6.11o padre, o solo in terra e vivo esempio
6.12de la Chiesa di Dio, ch'è in cielo eterna,
6.13ove fia ch'io la scerna?
6.14Più bella che 'n avorio o 'n marmi o 'n oro
6.15opra di Fidia, in te, se 'l ver contempio,
6.16ha la Clemenza e nel tuo core il tempio".
7.1Seco è la Fede in un medesmo petto,
7.2che non ha forse al mondo altro rifugio;
7.3deh più non faccia indugio
7.4a le promesse, ond'altrui a me fu parco:
7.5la mia salute e la tua grazia aspetto
7.6da la tua santa man, che lega e solve,
7.7pria che converso in polve
7.8sia questo grave mio tenace incarco.
7.9Vedi c'ho già vicin l'ultimo varco;
7.10a chi non sa, di perdonare insegna,
7.11però grido: "Perdona a chi m'offese,
7.12ché la fraude coprir di falso amore
7.13è troppo grave errore;
7.14quasi guerrier sotto mentita insegna,
7.15perdona mille scorni e mille offese,
7.16mille gelide invidie ed ire accese".
8.1Né sol io da la grazia, io che mi pento,
8.2io, che l'offeso fui, rimanga escluso:
8.3tante volte deluso
8.4quante pregai, quante sperai perdono;
8.5e mentre il mondo a la tua gloria intento,
8.6là 've in sua vece il Re del ciel ti scelse
8.7mira l'opre tue eccelse,
8.8rimbombi, come suol lucido tuono,
8.9la tua Clemenza e corra intorno il suono;
8.10e non pur l'oda il bel Sebeto e 'l Tebro
8.11e l'Arno e 'l gran Tirreno e 'l mar che frange
8.12il Po turbato, e l'Appenino e l'Alpe;
8.13ma lunge Abila e Calpe,
8.14Parnaso ed Ato ed Acheloo ed Ebro,
8.15Istro, Tamigi, Senna e Nilo e Gange,
8.16e 'l mondo tutto aspra sentenza or cange.
9.1Voi, cui d'Italia il freno in mano ha posto
9.2Fortuna, o regi, e voi ch'avete in guerra
9.3Soggiogata la terra,
9.4di gloria alteri e d'alta stirpe e d'armi,
9.5vizio è l'ira crudele e l'odio ascosto
9.6in magnanimo core; e d'uomo esangue
9.7quasi pascer il sangue,
9.8vivendo d'altrui pena, indegno parmi:
9.9non aspetti il perdono i preghi o i carmi
9.10non ritardi aspettato, e tosto incontra
9.11si faccia a mitigar l'altrui cordoglio,
9.12se medicina ha il male o pur restauro;
9.13anco il leone e 'l tauro
9.14atterra ciò ch'opponsi e ciò che 'ncontra,
9.15non offende chi giace, e 'n alto scoglio
9.16fulmina il cielo e 'n più superbo orgoglio.
10.1Vola, canzone, ove in sublime seggio
10.2fanno i purpurei Padri alta corona
10.3al vicario di Cristo: a lui davante
10.4t'inchina e 'l piè gli bacia, e parla e prega;
10.5quinci poi l'ali spiega,
10.6e grida: "Ove Clemenza altrui perdona,
10.7stringendo amici cori, è più costante
10.8che catena di lucido diamante".
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